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Duachi con le sue molte chiese e con i numerosi siti archeologici che si trovano nei suoi dintorniIn questa tappa del nostro viaggio, raggiungeremo Dualchi, che visiteremo con le numerose chiese ed i siti archeologici che si trovano nei suoi dintorni, soprattutto la chiesa campestre di San Pietro, famosa perché attorno ad essa si svolge l'Ardia di Dualchi. La regione storica del Marghine
In viaggio verso DualchiDa Noragugume proseguiamo verso ovest con la SP33, che, in poco più di un chilometro e mezzo, ci porta nell'abitato di Dualchi. Dal Municipio di Noragugume a quello di Dualchi abbiamo percorso solo 2 chilometri. Il piccolo centro agricolo di Dualchi
Origine del nomeIl nome è attestato a partire dal 1341 nelle forme Dualche e Doalche. La sua origine è poco chiara, non si esclude però la sua appartenenza alla toponomastica paleosarda. Secondo alcuni studiosi la denominazione potrebbe derivare dalla voce Fenicia Darac, che indica una strada, una Via, o un passaggio, in riferimento all'antica strada che collega con Olbia. La sua economiaLa sua economia si fonda prevalentemente sulle tradizionali attività agro pastorali. L'agricoltura conserva un ruolo importante nell'economia locale, dato che si coltivano cereali, ortaggi e ulivi. Si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è pressoche inesistente, e modesta è anche la presenza del terziario. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Sebbene non rappresenti una delle mete turistiche maggiormente frequentate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuarvi delle piacevoli e rilassanti escursioni, ed interessanti sono anche, per gli appassionati di archeologia, i numerosi resti preistorici. Brevi cenni storiciIl territorio è stato abitato dall'epoca preistorica. In epoca medievale il borgo è stato compreso dapprima nel giudicato di Torres, nella curatoria del Marghine, e successivamente, a seguito di una contesa per il suo possesso, nel giudicato d'Arborea. Nel 1420, al termine della vita di questo Giuducato, entra a far parte del regno di Arborea e viene poi dato in feudo a Bernardo Centelles. Nel 1439 Dualchi viene ceduto a Salvatore Cubello, che lo ingloba nel marchesato di Oristano, finche, nel 1470, estinta la dinastia dei Cubello, passa a Leonardo de Alagon fino al 1477. Nel 1478 il paese ritorna sotto il controllo dei Centelles, che lo mantengono fino al suo riscatto al demanio dello Stato, che avviene nel 1843. Del comune di Dualchi nel 1927, dopo la creazione della provincia di Nuoro, viene cambiata la provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Nuoro. Il comune di Dualchi nel 1928 viene aggregato al comune di Borore, dal quale nel 1939 viene nuovamente separato, e dal quale viene separato anche il comune di Noragugume. Le principali feste e sagre che si svolgono a DualchiTra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Dualchi si segnalano la festa di Sant'Antonio abate, a gennaio; il 25 aprile si svolge la Processione in onore di San Marco; il 28 e 29 giugno si svolge l'Ardia in onore di San Pietro nell'omonimo santuario; il 30 giugno si svolge nel paese il Palio degli Asinelli la prima domenica di settembre nel suo santuario si svolge la Novena in onore di San Pietro; il secondo sabato di settembre si svolge la Sagra del Fico d'India; la festa patronale di San Leonardo, si celebra il 6 novembre. La processione in onore di San MarcoIl 25 aprile si svolge la Processione in onore di San Marco, che è una curiosa processione nel paese, dato che le donne hanno preparato delle belle sculture dolciarie dette Coccoi di San Marco, che, oltre ad essere molto belle, sono anche deliziose. Il Palio degli AsinelliIl 30 giugno, si svolge nel paese il Palio degli Asinelli. Notevolmente seguito dai dualchesi ma non solo, in quanto evento molto pittoresco capace di suscitare notevole ilarità nei presenti, e gli stessi partecipanti non negano il loro divertimento. La Sagra del Fico d'India
Visita del centro del paeseL'abitato, interessato da forte espansione edilizia, si sviluppa lungo l'altopiano denominato Murtazzolu, ed il suo andamento altimetrico è quello tipico collinare. Il centro di Dualchi è conosciuto per i numerosi murales che sono presenti sulle abitazioni e lungo le vie dell'abitato. Il cimitero di Dualchi
Il monumento ai Caduti ed il Municipio di Dualchi
Il Vecchio FrantoioTorniamo sulla via Roma e prendiamo la prosecuzione verso sud, all'altro lato della strada, della via Giuseppe Parini, che è la via Trento. La seguiamo per una settantina di metri, poi prendiamo tutto a destra la via Montello, sul lato destro della quale, dopo una ventina di metri, troviamo il Vecchio Frantoio, che ospita un museo etnografico. La chiesa e l'oratorio di Santa Croce
Il vecchio Municipio e la chiesa di Sant'Antonio abate
Nel '700 la chiesa veniva utilizzata anche come Luogo di sepoltura, ma in essa venivano deposti solo i componenti delle famiglie Querquy e Sannia, che erano gli eredi coloro che avevano costruito la chiesa, e per questo motivo venivano sepolti senza pagamento. La chiesa della Beata vergine o di Nostra Signora d'Itria
Il martedì successivo alla Pentecoste, che viene chiamato Su Martis de Pasca 'e Frores, presso questa chiesa si svolgono i festeggiamenti in onore della Beata vergine o Di Nostra Signora d'Itria. La cappella della Beata vergine o di Nostra Signora del Rimedio
La chiesa di San SebastianoDalla via San Sebastiano ritorniamo sulla via Roma, la seguiamo per un'altra trentina di metri, e, sempre sulla sinistra, troviamo la piazza San Sebastiano, sulla quale si affaccia la chiesa di San Sebastiano. L'attuale chiesa è stata costruita negli anni '50 del Novecento, sui resti di una vecchia chiesa ormai in disuso. Le mura della chiesa e del campanile sono in basalto e sono state erette con il contributo di tutta la popolazione. Alla destra della chiesa si trova la casa parrocchiale. Nonostante il patrono del paese sia San Leonardo, tutte le funzioni religiose principali vengono svolte in questa chiesa, che si presenta come se fosse la chiesa parrocchiale di Dualchi. La chiesa parrocchiale di Santu Leoardu o San Leonardo
Questa chiesa nel '700 era adibita a luogo di sepoltura. I sacerdoti potevano esser sepolti nel presbiterio, mentre i fedeli, che dovevano pagare una tariffa in base al settore di sepoltura, venivano sepolti nella navata della chiesa, che era suddivisa in tre settori denominati Prima grada, Segunda grada, Tercera grada, ed i bambini venivano sepolti vicino alla fonte battesimale. Le persone che non potevano pagare, venivano sepolte nel Vecchio cimitero, i cui resti si trovano alla destra della chiesa, chiusi da un cancello, ma si cercava di evitarlo in quanto la sepoltura nel cimitero era motivo di vergogna e di dispiacere. L'ultima sepoltura fatta in questa chiesa risale al 6 agosto 1835. Il campo da calcio di DualchiLa strada che costeggia sulla destra la chiesa ed il vecchio cimitero, porta all'ingresso del campo da calcio di Dualchi, che si sviluppa alla sua destra, verso sud, affiancato da un campo da calcetto. La grande muraglia megalitica di Sa Corte
Nei dintorni di DualchiNei dintorni di Dualchi si trova il santuario di San Pietro, presso il quale si svolge l'Ardia di Dualchi, e numerosi resti archeologici. Sono stati, infatti, portati alla luce i resti delle tombe di giganti Cubas II, Cubas III, Frenugarzu, Pedras Ladas, Pirizzada I, Pirizzada II, Putzu Iu, Uana; dei protonuraghi Bardalazzu, Bilippone, Biriola, Crabas, Cubas, Frenugarzu, Iscala Etza, Ono, Sulivera, Uana; dei nuraghi semplici Caddaris, Curzu, Fogheddu, Piddi, o Pirizzada, Ponte; del nuraghe complesso Arile; ed anche dei nuraghi Giustazzoppu, Inzas, Perda Maiore, s'Aspru, tutti di tipologia indefinita. Il santuario di Santu Pedru ossia San Pietro e l'Ardia di DualchiDal Municipio di Dualchi, prendiamo verso ovest la via Roma, dopocirca cinquecento metri prendiamo a destra la SP6 verso nord, che seguiamo per circa un chilometro. Arriviamo a un incrocio dove, invece di proseguire sulla SP6 che poi si dirige verso destra, prendiamo la strada a sinistra, seguendo le indicazioni per Santu Pedru, e, dopo circa quattrocento metri, troviamo la deviazione sulla sinistra per il santuario di Santu Pedru ossia San Pietro, d'impianto aragonese, edificato nel sedicesimo secolo. Sottoposto a un recente restauro, ha le mura esterne in basalto a vista, ed è di particolare interesse per le travi di legno che formano il tetto. Nella facciata principale è presente un tipico rosone gotico realizzato in trachite rossa. La chiesa è circondata da un cortile, detto Sa Corte, e da piccoli Muristenes, che vengono abitati solo nel periodo del novenario, che si svolge a settembre. Questa chiesa, per la sua collocazione lontana dall'abitato, viene utilizzata solo durante la festa di San Pietro, gli ultimi di giugno, e durante le già citate novene di settembre. gli ultimi di giugno vi si tiene la festa di San Pietro, che prevede riti religiosi e manifestazioni folkloristiche. Durante la festa di San Pietro, festività che trova il suo culmine nei giorni del 28 e 29 giugno, si corre l'Ardia di Dualchi, una sfrenata corsa a cavallo per ricordare la vittoria dell'imperatore Costantino su Massenzio, nella battaglia di Ponte Milvio nel 312 dopo Cristo Il culto di Costantino il Grande, che non è un Santo ma è stato santificato nella tradizione popolare sarda con il nome di Santu Antine, è stato introdotto in Sardegna dopo la conquista bizantina. La corsa a cavallo è meno famosa di quella di Sedilo, ma sempre molto interessante, ed è preceduta da vari momenti sia laici che religiosi. Il capocorsa parte al galoppo, portando lo stendardo del Santo, chiamato Sa Bandella Mazzore, la bandiera maggiore. È seguito da altri tre cavalieri che costituiscono Sas Iscortas, portano Sas Bandelas Minores, le tre bandiere minori, e difendono la posizione del capocorsa, ostacolando gli altri cavalieri che cercano di sorpassarlo. Sempre presso questo santuario, dalla prima domenica di settembre si svolge la Novena dedicata a San Pietro, nella quale il simulacro del Santo viene scortato, in processione, dai cavalieri, dalla chiesa di San Sebastiano fino al suo arrivo in campagna. Per nove sere il Santo viene onorato dai fedeli con la funzione religiosa, al canto dei Gosos. Dopo le celebrazioni, è usanza riunirsi nei Muristenes presenti attorno alla chiesa, e festeggiare con canti e balli. La novena si conclude col rientro del Santo nel paese, dove la statua votiva viene riposta nella chiesa di San Sebastiano accompagnata dai fedeli, a piedi e a cavallo. Il complesso archeologico Cubas con il protonuraghe Cubas e le due tombe di giganti omonimeA nord del paese scorre il Rio Murtazzolu, che nasce dalle montagne di Macomer e Bortigali. Ha le sponde ricche di vegetazione spontanea, ed è dominato da cinque nuraghi, che si raggiungono seguendo una strada agricola solo in parte asfaltata, che si prende a sinistra della SP6, dopo cinquecentocinquanta metri da dove la abbiamo presa dalla via Roma, nel centro di Dualchi.
Il protonuraghe Crabas, il nuraghe semplice Pirizzada, il protonuraghe Ono, e più ad est il protonuraghe SuliveraContinuando verso nord est, un chilometro più avanti prendiamo una deviazione sulla destra, che ci porta al Protonuraghe Crabas, situato in cima alla parete rocciosa di Merches Enturzos. Si tratta di un grande protoNoraghe con ingressi a est e ovest, e un corridoio con nicchie che scorre da est ad ovest. Un corriodio laterale va verso sud ed è bloccato dalle macerie. Costruito in blocchi di basalto. Intorno al Noraghe tracce di insediamenti a forma circolare, probabili resti di un villaggio nuragico. A breve distanza ci sono anche due tombe di giganti. Continuando, sempre verso est, troviamo prima il nuraghe Pirizzada, un nuraghe semplice, monotorre, con un'ambiente circolare all'interno e parte del vano scala visibile. Vicino la nuraghe si trovano due tombe di giganti, chiamate Pirizzada I e Pirissada II. Più avanti il Protonuraghe di Ono, un protonuraghe di forma ellittica. I due ingressi danno accesso a due corridoi che si incontrano nell'interno. Il corridoio principale è ostruito da un crollo. Si raggiunge, poi, il Protonuraghe Sulivera, situato tra i boschi di olivastro e lentischio, del quale parleremo anche in una prossima tappa dato che si trova ai confini con il comune di Silanus. Si tratta di un protonuraghe con un'ingresso sul piano terra, con corridoio a tre nicchie, mentre sul primo piano si trovano i resti di una torre circolare con camera a tholos e nicchie. Costruito in basalto. Intorno al Noraghe, sono presenti i resti di un villaggio, che è perdurato in epoca romana. Resti del nuraghe semplice Ponte, il protonuraghe a corridoio Frenugarzu ed il protonuraghe Bardalazzu
Poco distante dal nuraghe Ponte, a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato, si trova il Protonuraghe Frenugarzu, un protonuraghe a corridoio costruito a picco su una roccia di basalto. Nonostante sia in gran parte crollato, l'edificio mostra ancora le sue caratteristiche originali, dato che si trattava di una massiccia costruzione di carattere militare. Dal protonuraghe Frenugarzu parte una grande muraglia megalitica che si dirige verso sud per un lungo tratto. Sull'ingresso c'è un grande architrave, che porta in un ampio spiazzo, delimitato dal nuraghe e da una struttura ciclopica, che si stacca dalla muraglia e si dirige, con andamento curvilineo, verso ovest, poi verso nord, e termina di nuovo vicino al nuraghe. Nella zona tra i due nuraghi Ponte e Su Frenugarzu, si osservano le tracce di numerose Abitazioni a pianta circolare, oltre che dell'antemurale difensivo di un grande villaggio fortificato. Poco distante è presente un piccolo pozzo sacro ancora in discrete condizioni. Di questo pozzo non sono visibili ne il vestibolo ne la scala, ancora nascosti nel terreno, è invece visibile la camera a tholos, crollata solo nei filari più alti. Viene considerato far parte del complesso di Ponte e Su Frenugarzu, anche il Protonuraghe Bardalazzu, che dista tre chilometri dal centro abitato, ed è in gran parte franato. Si tratta di un protonuraghe di forma irregolare, con quattro ingressi che danno accesso a corridoi e ambienti per lo più bloccati dalle macerie. Restano ancora ben visibili solo alcuni corridoi. È costruito interamente in basalto. Il complesso archeologico Uana con il protonuraghe Uana e la tomba di giganti omonima
Resti del protonuraghe Biriola con il fenomeno della Luce dal foro apicale
Sono stati gli studiosi Carlo Maxia e Lello Fadda ad aver scoperto gli eventi all'interno del nuraghe Biriola di Dualchi. In questo nuraghe, il giorno del solstizio d'estate, si può osservare il suggestivo fenomeno del sole che, dal foro apicale della camera, penetra nella stanza circolare illuminandola con un fascio di luce, il quale finisce la sua corsa illuminando una delle nicchie ricavate nei muri ciclopici. E, quando l'astro è allo zenit, il sole illumina la nicchia, nella quale un tempo potesse essere ospitata la sepoltura di una persona importante, forse un eroe nuragico. Si fa anche l'ipotesi che nella nicchia probabilmente si posizionasse il sacerdote per essere investito dalla luce sacra. Non abbiamo trovato fino ad ora foto da pubblicare per testimoniare questo fenomeno. Resti del nuraghe semplice Caddaris con il fenomeno della Luce del Toro
Resti del nuraghe semplice PeddioDal nuraghe Caddaris, proseguendo verso ovest camminando nei campi, arriviamo al nuraghe Piddio, un nuraghe semplice, monotorre, costruito in basalto, con la camera marginata da due nicchie. È anch'esso situato quasi al confine col territorio di Sedilo. Per arrivarci si scavalca un muretto a secco e si prosegue verso ovest nei campi. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, ci recheremo a visitare il paese chiamato Borore con il suo museo del Pane Rituale e con i diversi siti archeologici che si trovano nei suoi dintorni. | |||||
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