Elmas con il suo Aeroporto che è il principale scalo aereo della Sardegna per passeggeri movimentati
Nei dintorni di Cagliari si possono visitare diverse località che offrono capacità ricettiva in occasione di particolari occasioni, quando gli alberghi di Cagliari sono pieni. In questa tappa del nostro viaggio, riprenderemo la visita del Campidano di Cagliari, recandoci da Cagliari a visitare Elmas dove vedremo l’Aeroporto di Cagliari Elmas, che è il principale scalo aereo della Sardegna per passeggeri movimentati, attivo sia per voli nazionali che internazionali. Il Campidano di CagliariIl Campidano è la grande pianura della Sardegna sud occidentale compresa tra il golfo di Cagliari e quello di Oristano, ha una lunghezza di circa cento chilometri e presenta la massima altitudine di settanta metri sul mare. Deve le sue origini al colmarsi di una depressione geologica terziaria da parte di sedimenti marini, fluviali e vulcanici. Sono frequenti gli stagni costieri con acque salmastre, nell’angolo nord ovest della regione sfocia il fiume Tirso, che contribuisce all’irrigazione del Campidano, la rete idrografica è inoltre formata da piccoli Torrenti. La principale risorsa è l’agricoltura e si coltivano specialmente grano, viti, olivi, frutta e agrumi. Il Campidano di Cagliari comprende nella Provincia del Sud Sardegna i comuni di Decimoputzu, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Villasor e Villaspeciosa. Comprende, inoltre, nella città metropolitana di Cagliari i comuni di Assemini, Cagliari, Capoterra, Decimomannu, Elmas, Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Settimo San Pietro, Sinnai, Uta. I comuni di Samassi, Serramanna e Serrenti si trovano tra il Monreale ed il Campidano di Cagliari, i comuni di Pula, Villa San Pietro e Sarroch si trovano tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, così come Soleminis si trova tra il Campidano di Cagliari e il Parteòlla, per cui possono essere considerate appartenenti all’una o all’altra di queste regioni. Geograficamente rappresenta la parte più meridionale della pianura del Campidano, che ha come suo centro principale Cagliari, nonche Quartu Sant’Elena ed i comuni immediatamente a nord ovest del capoluogo sardo. Si affaccia sul mare e comprende la costa orientale del golfo di Cagliari, fino al paese chiamato Villasimius. In viaggio verso ElmasSi può raggiungere Elmas partendo da Cagliari, prendendo verso nord ovest il viale Trieste, dopo circa un chilometro e seicento metri prendiamo la via Santa Gilla, dopo un altro chilometro e seicento metri continuiamo Sulla SS195 Sulcitana Raccordo, e, dopo due chilometri e settecento metri, prendiamo la SS130 Iglesiente in direzione nord ovest. La seguiamo per cinque chilometri e trecento metri, fino all’uscita con le indicazioni per Elmas, qui prendiamo a sinistra la via del Pino Solitario, che ci porta nell’abitato. Dal Municipio di Cagliari a quello di Elmas si percorrono 9.0 chilometri. Il comune chiamato ElmasIl comune chiamato Elmas (nome in lingua sarda Su Masu, altezza metri 7 sul livello del mare, abitanti 9.358 al 31 dicembre 2021) è un comune della città metropolitana di Cagliari, conurbato con il capoluogo. Si tratta di un centro situato nella parte centrale della città metropolitana di Cagliari, attraversato dal rio Is Cannas, che si affaccia sullo stagno di Cagliari. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario, con lievi differenze altimetriche, dato che si raggiungono solo i 33 metri di quota. Per quanto riguarda la viabilità, Elmas è facilmente raggiungibile tramite la SS130 Iglesiente, che arriva all’interno dell’abitato, e la SS391 di Elmas, che attraversa la sua zona industriale ed arriva all’aeroporto. La linea ferroviaria che collega Cagliari con Ozieri Chilivani, quella che collega Decimomannu con Iglesias, e quella che collega Villamassargia con Carbonia, hanno scali sul posto. Elmas è servito da due scali ferroviari, nell’abitato è presente la stazione di Cagliari Elmas, attiva dal 1871, a cui si è aggiunta nel 2013 la fermata di Elmas Aeroporto, situata nell’area della locale aerostazione. Nel territorio comunale è presente l’Aeroporto di Cagliari Elmas, il principale scalo aereo della Sardegna per passeggeri movimentati, attivo sia per voli nazionali che internazionali. Origine del nomeIl nome del paese è di origine incerta. Potrebbe essere un derivato dal latino Mansum, ad indicare un fondo agricolo. Oppure dal latino Mansio, Ad indicare una masseria o una casa di campagna, ed in seguito la Mansio, Su Manso o So Maso o Su Masu, in catalano sarebbe diventata probabilmente El Maso, o, con la caduta della vocale finale, El Mas, da dove deriva Villa del Mas, come risulta in alcuni documenti del seicento, e, più tardi Villa d’Elmas. La sua economiaSino a pochi decenni or sono, l’agricoltura, prevalentemente orti e vigneti, e la pesca nella laguna di Santa Gilla, rappresentavano le fonti principali di reddito. Il settore primario è infatti, presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi, e con l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. Oggi, dopo la rapida trasformazione ed espansione tuttora in atto, predominano l’industria, il terziario e l’artigianato. L’industria è costituita da numerose aziende che operano principalmente nei comparti alimentare, della lavorazione e conservazione della frutta, del tessile ed abbigliamento, del legno, della stampa ed editoria, della chimica, fabbricazione di articoli in gomma e plastica, oggetti in vetro, dei materiali da costruzione, dei laterizi, dei mobili, della gioielleria e oreficeria, della produzione e distribuzione di gas. Interessante è l’artigianato, dato che vanta un artigianato fiorente e di qualità nella produzione di ceramiche artistiche. Si producono anche antichi oggetti usati ancora oggi, come Sa scivedda, un contenitore di varie dimensioni per impastare la farina, e S’ollias, grandi contenitori per le olive e l’olio. Sufficiente il terziario. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le favorevoli condizioni climatiche, la vicinanza del mare, e la possibilità di sfruttare le risorse della pianura, favoriscono il suo sviluppo turistico. Motivo di richiamo è anche la buona cucina, con i suoi dolci tipici, come gli amaretti e Is gueffus, a base di mandorle macinate, Is pardulas e le formaggelle, che sono dei fagottini di pasta riempiti di ricotta o formaggio fresco. Brevi cenni storiciLe favorevoli condizioni geografiche del suo territorio consentono insediamenti già in epoca preistorica, dato che le tracce più antiche, ritrovatesu un terreno alluvionale nella regione Su Planu, risalgono al Neolitico recente, mentre nella regione Tanca e linarbus è stata rinvenuta una stazione nuragica. L’area mostra il successivo insediamento punico, del quale sono state rinvenute testimonianze nella regione Moguru lungo la laguna di Santa Gilla. In seguito quello dei Romani che qui vi edificano una Mansio. Nel periodo romano e, più tardi, in età feudale esistevano nel territorio almeno tre centri abitati, Semelia, Moguru e Sa Mura. Nel Medioevo assume importanza il villaggio di Semelia, che fa parte del Giudicato di Càralis, nel quale viene edificata la Chiesa di Santa Caterina, citata in una bolla papale di Urbano II. Nel 1258 con la fine del Giudicato, la zona passa alla repubblica di Pisa. Il declino dei centri circostanti e la probabile migrazione dei loro abitanti, contribuisce alla costituzione di un centro abitato stabilmente, che, sotto gli Aragonesi, acquista sempre più le caratteristiche di una Villa organizzata sotto il profilo amministrativo, come testimoniato da un documento del 1341. In territorio di Elmas, nei pressi dell’odierno aeroporto, nel 1324 si combatte la storica battaglia di lucocisterna tra il principe Alfonso d’Aragona e i Pisani, che segna l’inizio della dominazione aragonese in Sardegna. Più tardi, durante il dominio spagnolo, viene assalita dai Saraceni, saccheggiata e distrutta, per essere poi ripopolata nel 1600. Da quanto si apprende nell’atto del 1528 con il quale Carlo V dona a Isabella Sanjust questo territorio, Semelia si era spopolata, mentre un altro villaggio vicino, Villa del Mas risultava popolato. Passato il governo dell’isola ai Savoia, Elmas diviene comune autonomo nel 1839, per venire successivamente soppresso, con regio decreto del 1937, ed aggregato come frazione al comune di Cagliari, dal quale nel 1989 un referendum plebiscitario ha sancito la volontà della popolazione di riconquistare la propria autonomia, che viene confermata il 6 gennaio 1990. Nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla città metropolitana di Cagliari. Le principali feste e sagre che si svolgono ad ElmasAd Elmas è possibile assistere alle sfilate delle traccas, i carri a buoi decorati e addobbati a festa. Sono inoltre attivi l’Associazione Culturale Folk su Masu di Elmas, l’Associazione Culturale Sociale Ricreativa Gruppo Folk Sa Nassa di Elmas, oltre alla Schola Cantorum Villa del Mas che è la corale della Pro Loco di Elmas, nelle cui esibizioni è possibile ammirare il costume tradizionale del luogo. Tra le principali feste e sagre che si svolgono ad Elmas vanno citati, il 6 gennaio, la Festa dell’Autonomia, a ricordo della riconquistata autonomia Comunale; il 20 gennaio si tiene la Festa di San Sebastiano, ossia si festeggia il Santo Patrono; il lunedì di Pentecoste viene celebrata la Festa di Santa Caterina, nella Chiesa campestre omonima; il 12 luglio, il Festival folcloristico internazionale; ad agosto, la Rassegna folkloristica; a settembre, la Festa della laguna; a dicembre, si tiene il Torneo internazionale di pallacanestro. Visita del centro di ElmasL’abitato rispecchia le caratteristiche del il territorio comunale, mostrando l’andamento altimetrico tipico delle località pianeggianti. Arriviamo ad Elmas con la SS130 Iglesiente, sulla quale, seguendo le indicazioni, troviamo il semaforo, al quale giriamo a sinistra per prendere la via del Pino Solitario, che ci fa entrare all’interno dell’abitato. Il Municipio di ElmasAl semaforo sulla SS130 Iglesiente, prendiamo a sinistra la via del Pino Solitario, e la seguiamo verso il centro del paese. Dopo averla percorsa per quattrocentocinquanta metri, vediamo alla destra della strada l’ampia piazza del Municipio. Attraversata la piazza, dopo aver percorso una cinquantina di metri, arriviamo di fronte all’insieme degli edifici che ospitano la sede e gli uffici del Municipio di Elmas. La grande piazza SuellaProseguiamo lungo la via del Pino Solitario, dopo una cinquantina di metri arriviamo a una rotonda, la superiamo e proseguiamo dritti. Percorsi duecentocinquanta metri, dalla via del Pino Solitario svoltiamo a sinistra nella via Sulcitana, la seguiamo per duecento metri, e vediamo alla destra della strada la grande Piazza Suella. È la piazza principale di Elmas, dedicata a Salvatore Suella, sottotenente caduto in combattimento durante la Seconda guerra mondiale e insignito con la Medaglia d’Argento al valor militare. La piazza è stata recentemente allargata con l’eliminazione dell’insieme di aiuole e panchine che erano in essa presenti, e con l’abbattimento di alcuni antichi edifici che la separavano dalla piazza della Chiesa, che si trova subito più avanti lungo la via Sulcitana, e sulla quale si affaccia la Chiesa parrocchiale. Oggi la piazza Suella, così allargata, è particolarmente estesa, e viene utilizzata anche per ospitare spettacoli e manifestastazioni culturali. La Chiesa parrocchiale di San Sebastiano MartirePercorso meno di un centinaio di metri lungo la via Sulcitana, alla destra della strada si vede la piazza della Chiesa, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Sebastiano Martire che è la Chiesa parrocchiale del paese, la cui sede è, però, al civico numero 9 di via dell’Arma Azzurra, che è la strada che si trova una ventina di metri più avanti sulla destra. La Chiesa, realizzata nel sedicesimo secolo, durante il periodo della dominazione spagnola, inizialmente ospitava solo due cappelle di stile gotico, è stata poi ingrandita verso il 1880 con l’aggiunta dell’abside, di quattro altre cappelle, ed all’esterno del campanile che si innalza alla destra dell’edificio. La Chiesa di recente ha subito l’ennesima ristrutturazione, ed oggi appare situata in un complesso di circa quaranta per ottanta metri, con una struttura a due corti, come la tipica casa campidanese. Il muro di cinta, che non lascia intravedere ciò che sta all’interno del complesso, conserva, come un Museo, alcune colonne di ville romane, che sono state incassate dagli antichi costruttori in alcuni punti significativi come, ad esempio, gli spigoli dei muri. L’ampia facciata è, oggi, caratterizzata da un terminale piano sui lati e timpanato al centro, con una cornice che corre lungo la parte superiore del prospetto, dividendolo orizzontalmente in due ordini. L’artistico portale in bronzo del 1968, sormontato da una lunetta ed inquadrato da due coppie di semipilastri, contiene scene tratte dall’Apocalisse di San Giovanni, opera di don Antonio Desogus, sacerdote ed artista di grande valore, nato a Villasor nel 1932. L’interno è caratterizzato da un’aula unica con volta a botte, e lateralmente si trovano le cappelle intercomunicanti, alcune delle quali, conservano l’originaria copertura a crociera. All’interno, la Chiesa ospita altre sculture dello stesso don Antonio Desogus, ed un moderno crocifisso opera di Franco d’Aspro, lo scultore piemontese destinato a farsi sardo d’elezione. Presso la Chiesa parrocchiale, ogni anno il 20 gennaio si festeggia il Patrono del paese, nella Festa di San Sebastiano Martire. Suggestiva è l’usanza di accendere per tradizione un grande falò la sera della vigilia, ed il giorno della Festa viene offerta ai partecipanti la degustazione di prodotti tipici. L’antica casa AsquerDi fronte alla Chiesa parrocchiale, al civico numero 41 della via Sulcitana, si trova la Casa Asquer ossia l’antica casa della famiglia Asquer, che in passato è stata al centro di una ricca attività agricola. L’ingresso principale della casa è un ampio portone di legno, che si apresu un giardino colmo di palme e piante grasse. All’interno il soggiorno è ricco di mobili antichi, e sui muri vari quadri ritraggono i nobili antenati della signora luisa Asquer, attuale proprietaria della casa, che la utilizza per brevi periodi. Nella sala da pranzo spicca un enorme camino, ed il soffitto nella tipica struttura sarda chiamata Sa cannizzada, con travi di legno e canne. Nel cortile secondario la lapide che riporta la data d’inizio del Monte Granatico testimonia la costruzione della casa nel 1778, Il terreno intorno alla casa, oggi fortemente ridotto per passaggi ereditari ed espropri, era coltivato a vigne e oliveti, ed, a testimonianza dell’attività passata, sino a un decennio fa esisteva una grande macina per le olive, che oggi è esposta in un Museo a Cagliari. Di fianco alla casa è presente ancora oggi l’antica Cantina, dove i macchinari moderni hanno sostituito le antiche botti, ma il soffitto è ancora quello originale, costituito da una capriata di grandi tronchi di ginepro. Lo stato di conservazione della casa è buono, ma, come tutte le antiche dimore, avrebbe bisogno di interventi di tutela e di valorizzazione. La Stazione ferroviaria di Cagliari ElmasDalla piazza della Chiesa, proseguiamo per una ventina di metri lungo la via Sulcitana, e prendiamo a destra la via dell’Arma Azzurra, che si dirige verso sud ovest. La seguiamo per cinquecento metri, fino a dove questa strada termina, e qui prendiamo verso destra la via della Ferrovia, della quale, dopo una cinquantina di metri, vediamo sulla sinistra la piazza della Stazione. In piazza della stazione si trova la Stazione ferroviaria di Cagliari Elmas una stazione definita di categoria Silver posta sulla Dorsale Sarda Dopo la nuova stazione di Elmas Aeroporto e prima di quella di Assemini Carmine, realizzata a servizio del centro abitato di Elmas. Nella seconda metà dell’ottocento, quando la Compagnia reale delle Ferrovie Sarde avvia la realizzazione della rete ferroviaria pubblica a scartamento ordinario della Sardegna, l’inaugurazione del primo tronco della Dorsale Sarda compreso tra il capoluogo regionale e Villasor, nel 1871, porta all’apertura della Stazione ferroviaria di Elmas. Passata nel 1920 alle Ferrrovie dello Stato, nel 1938, dopo l’annessione del comune di Elmas a quello di Cagliari, la stazione muta la sua denominazione in Stazione ferroviaria di Cagliari Elmas, che porta da allora, nonostante Elmas abbia riconquistato l’indipendenza amministrativa nel 1989. Il fabbricato viaggiatori è costituito da un edificio a due piani più terrazzino, a pianta rettangolare. La stazione è dotata di quattro binari attrezzati per il servizio passeggeri, il primo attiguo al fabbricato viaggiatori, mentre gli altri tre sono serviti da due banchine raggiungibili tramite sottopassaggio. Il Teatro Comunale di ElmasDalla piazza della Chiesa, proseguiamo lungo la via Sulcitana per circa centosessanta metri, e prendiamo sulla sinistra la via Sestu, che si dirige verso nord est. La seguiamo per quattrocentocinquanta metri, poi prendiamo a destra la via Carlo Goldoni. La seguiamo per un centinaio di metri e vediamo, alla sinistra della strada, al civico numero 3, il Teatro Comunale di Elmas. Si tratta di un edifico molto semplice, a forma di parallelepipedo, moderno, in grado di ospitare numerose manifestazioni ed eventi. Il parco Giovanni Maria AngioyPassata la deviazione nella via Carlo Goldoni, proseguiamo lungo la via Sestu per un’ottantina di metri, e vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso del parco di via Sestu, inaugurato e reso fruibile dalla poplazione nel 2007 con il nome di Parco Giovanni Maria Angioy. Si tratta di un bello spazio alberato, con aiuole e prato, e con percorsi pedonali, davanti al cui ingresso si trova un parcheggio. Il Cimitero Comunale di ElmasProseguendo per un’altra settantina di metri lungo la via Sestu, arriviamo a vedere, alla sinistra della strada, l’ingresso del Cimitero Comunale di Elmas. Ad esso si può arrivare anche da est, provenendo da Sestu con la SP8, lungo la quale si trova una rotonda, quando questa strada attraversa la SS130 Iglesiente, e, passata la rotonda, proseguendo per un centinaio di metri sulla via Sestu, fino a vedere alla destra della strada l’ingresso del Cimitero. Lo stadio Edoardo Sanna nel complesso sportivo Tanca linarbusDalla piazza della Chiesa, proseguiamo lungo la via Sulcitana per circa centosessanta metri, e, invece di prendere sulla sinistra la via Sestu, prendiamo a destra la via Wright, che si dirige verso sud ovest. La seguiamo per una sessantina di metri, poi procediamo in direzione sud est sulla via Santa Caterina, e, in poco più di centocinquanta metri, ci porta al parcheggio del Campo da Calcio in erba. Questo Campo da Calcio, denominato Stadio Edoardo Sanna fa parte del Complesso Sportivo Tanca linarbus, ed è dotato di tribune in grado di ospitare quasi 1500 spettatori. Intorno al Campo da Calcio si trova una Pista da atletica. In esso gioca le sue partite casalinghe l’Associazione Sportiva Dilettantistica Frassinetti Elmas, società che partecipante al campionato Promozione, girone A Sardegna. La società, rifondata nel 2008 grazie alla fusione di Atletico calcio e Decimese Aurora & Decimo, è da considerare la continuazione dell’Atletico calcio, che ha partecipato per 10 anni alla serie D ed ha vinto due campionati di Eccellenza sarda e due coppe di Sardegna, con 3 diverse denominazioni: Atletico Sirio, Atletico Elmas ed in seguito, appunto, Atletico calcio. Visita dei dintorni di ElmasVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Elmas non sono stati portati alla luce resti archeologici particolarmente significativi. Vediamo che cosa si trova nei dintorni del comune di Elmas, dalle sue numerose piccole frazioni, all’Aeroporto di Cagliari Elmas, ed alla Chiesa campestre di Chiesa campestre di Santa Caterina d’Alessandria detta anche Santa Caterina di Semelia. La frazione Is ForredusDal Municipio di Elmas, proseguiamo verso sud ovest lungo la via del Pino Solitario per duecentocinquanta metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo in direzione nord ovest la via Polveriera, la seguiamo per circa un chilometro poi svoltiamo a destra e prendiamo la via Sandro Pertini, che ci porta all’interno della frazione Is Forredus (altezza metri 10, distanza 1.3 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 54). La frazione Eca su GoreuEvitando la deviazione in via Sandro Pertini, proseguiamo in direzione nord ovest lungo la via Polveriera, che, seguita per altri seicento metri, ci porta all’interno della frazione Eca su Goreu (altezza metri 8, distanza 1.8 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). La frazione Sa MuraDal Municipio di Elmas, proseguiamo verso sud ovest lungo la via del Pino Solitario per trecento metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo in direzione nord ovest la via Sulcitana, dopo seicento metri arriviamo a una rotonda, la superiamo per proseguire lungo la via Sulcitana, e, dopo un chilometro e seicento metri, svoltiamo a destra in via delle Margherite, che ci porta all’interno della frazione Sa Mura (altezza metri 4, distanza 2.7 chilometri sul livello del mare, abitanti 107). La frazione sorge dove, nel periodo romano e, più tardi, in età feudale, esisteva uno degli almeno tre centri dai quali sarebbe nato, in seguito, l’abitato di Elmas. La frazione Is PunteddusDa dove abbiamo preso in direzione nord ovest la via Sulcitana, dopo seicento metri siamo arrivati alla rotonda, la abbiamo superata per proseguire lungo la via Sulcitana, e, dopo seicento metri, prendiamo a sinistra la via Serpentara, la seguiamo per centoquaranta metri, poi prendiamo a sinistra la prosecuzione della via Serpentara, che ci porta alll’interno della frazione Is Punteddus (altezza metri 5, distanza 1.7 chilometri sul livello del mare, abitanti 25). La frazione GiliaquasProcedendo in direzione sud ovest sulla via del Pino Solitario, la seguiamo per trecento metri, poi proseguiamo dritti sulla via Bronte, dopo trecento metri arriviamo a una rotonda, alla quale proseguiamo dritti sulla via Gilliaquas, la seguiamo per seicento metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo la via Sacchi, dopo poco più di cento metri svoltiamo a sinistra e prendiamo la via De Cristoforis, che, in una settantina di metri, ci porta all’interno dell’abitato della frazione Giliaquas (altezza metri 2, distanza 1.4 chilometri sul livello del mare, abitanti 219), Stretta a nord del paese tra la ferrovia e lo stagno laguna di Santa Gilla, chiamato anche stagno di Cagliari. Del progetto di riqualificare questo stagno si sente parlare già da tempo, ed ora si comincia a intravedere un progetto concreto, con la volontà di far sorgere un’area servizi per i pescatori ed un parco, e si pensa a un molo d’approdo per le piccole barche dei pescatori e lo stoccaggio delle reti, a piazzole di sosta per il rimessaggio, con colonnine per l’energia elettrica e il rifornimento dell’acqua. L’idea comprende anche l’apertura di un piccolo mercato ittico. È in fase di impostazione anche un percorso turistico culturale, dove potrebbe trovare fissa dimora il Museo Archeologico e della pesca. La frazione Is ArenasDal muncipio di Elmas prendiamo in direzione nord est la via del Pino Solitario, che, in quattrocentocinquanta metri, ci porta sulla SS130 Iglesiente. La prendiamo verso sinistra, ossia in direzione ovest, e la seguiamo per circa duecentocinquanta metri, fino alla prossima uscita, dove prendiamo verso destra la via dei mandorli, che ci porta all’interno della frazione Is Arenas (altezza metri 10, distanza 850 metri, non è disponibile il numero di abitanti). L’Aeroporto internazionale Mario Mameli di Cagliari ElmasDal muncipio di Elmas prendiamo in direzione nord est la via del Pino Solitario, che, in quattrocentocinquanta metri, ci porta sulla SS130 Iglesiente. La prendiamo verso sinistra, ossia in direzione est, la seguiamo per poco più di due chilometri, ed arriviamo a prendere l’uscita verso Aeroporto, che ci porta sulla SS391, che assume il nome di via dei Trasvolatori. Seguiamo questa strada per circa cinquecento metri, arriviamo a una rotonda, alla quale proseguiamo dritti sulla via dei Trasvolatori, dopo duecento metri prendiamo verso destra seguendo l’indicazione Partenze, che, in quattrocento metri, ci porta all’Aeroporto, che si trova tra via dei Trasvolatori e via dei Caduti di Nassriya. L’Aeroporto internazionale di Cagliari Elmas, intitolato a Mario Mameli, costituisce il principale scalo aereo della Sardegna per passeggeri movimentati, attivo sia per voli nazionali che internazionali. È stato inaugurato nel 1937, e, sessanta anni dopo, nel giugno 2003, è stato inaugurato il nuovo scalo. La struttura dell’aerostazione è suddivisa in tre piani. Il primo piano è destinato agli arrivi nazionali ed internazionali, e sono ubicati a questo piano anche l’ufficio postale, la banca, autonoleggio, alcuni negozi, bar, gelateria e sede del pronto soccorso. Il secondo piano è destinato alle partenze e ospita più di quaranta desk per effettuare il check in, e sono ubicate a questo piano anche le biglietterie delle compagnie aeree, un servizio a pagamento per la protezione dei bagagli, punti di ristoro, numerosi negozi, sale vip, sala Amica, galleria espositiva e cappella. Il terzo piano ospita gli uffici degli Enti di Stato, delle compagnie aeree, un ristorante panoramico ed un business center con tre sale conferenza e sei uffici a tempo. La Stazione ferroviaria di Elmas AeroportoTornati indietro fino alla rotonda sulla via dei Trasvolatori, prendiamo l’uscita in via dei Caduti di Nassriya, che, percorsi Duecentosettanta metri, ci porta di fronte all’ingresso dell’aeroporto, nel piazzale arrivi dell’aerostazione, sul lato del parcheggio multipiano. Qui, percorsi centottanta metri verso destra, si arriva alla Stazione ferroviaria di Elmas Aeroporto una fermata ferroviaria definita di categoria Silver posta sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario denominata Dorsale Sarda, dopo la fermata di Cagliari Santa Gilla e prima di quella di Cagliari Elmas, a servizio dell’Aeroporto di Cagliari Elmas. Aperta dal giugno 2013, oltre a collegare l’Aeroporto al capoluogo sardo, è impiegata nell’ambito del servizio ferroviario metropolitano di Cagliari. La stazione è dotata di marciapiedi e pensiline per l’attesa, al servizio dei due binari, di un sottopassaggio e di scale e rampe pedonali di accesso alle banchine, prive di barriere architettoniche e con accesso per i disabili. Il collegamento diretto con l’aerostazione è assicurato da due Tapis roulant coperti, che uniscono il sottopassaggio di stazione con il piazzale antistante l’aeroporto, in prossimità del parcheggio multi: il piano. A disposizione dei viaggiatori anche un percorso pedonale all’aperto. La Chiesa campestre di Santa Caterina d’Alessandria detta anche Santa Caterina di SemeliaDa dove abbiamo preso la deviazione per la Stazione ferroviaria, proseguiamo sulla via dei Caduti di Nassiriya per duecentoquaranta metri, arriviamo a una rotonda, proseguiamo dritti per seicento metri, ed arriviamo a pochi chilometri dal centro abitato,su una lingua di terra che si insinua all’interno dello stagno di Santa Gilla, in una zona del tutto pianeggiante. Qui si trova la Chiesa campestre di Santa Caterina d’Alessandria detta anche Santa Caterina di Semelia ricca di vestigia storiche e di notevole interesse da un punto di vista architettonico, che rimane l’unica testimonianza del periodo giudicale a Elmas, ed è quanto resta dell’antico monastero dei monaci Benedettini dell’ordine di San Vittore di Marsiglia attorno al quale era sorta la villa di Semelia. I monaci introducono la coltivazione dell’olivo e controllano la produzione del sale e la pesca nel vicino stagno di Santa Gilla. Edificata intorno all’undicesimo secolo nell’area del villaggio medievale di Semelia, appartiene ai monaci, ed è testimoniata per la prima volta in una bolla papale del 1095 con cui il pontefice Urbano II conferma i possessi dei Vittorini. Sappiamo con certezza che nel 1528 la Chiesa viene abbandonata e, nel periodo successivo, resta in custodia di un monaco eremitano, come testimoniano le iscrizioni nella sua acquasantiera. Nella facciata l’ingresso è caratterizzato da un arco a sesto ribassato ed è sormontato da una piccola apertura rettangolare sopra il portale, unica fonte di luce per l’interno. La sommità segue l’andamento delle falde del tetto e su di essa spicca un campanile a vela di recente rifacimento, costituito dallo stesso materiale della facciata e da una piccola campanella che risuona nei giorni di festa. L’edificio, che dispone di una sola navata, aveva originariamente una copertura lignea a capriate, mentre l’attuale copertura è frutto di ristrutturazione, avvenuta nei primi anni ’90 del secolo scorso. Per l’edificazione dell’impianto romanico, in muratura eterogenea sono stati utilizzati conci risalenti al periodo romano, di cui si rileva testimonianza anche nell’ingresso del portale e nel lato esterno destro. La Chiesa si trova all’interno di un ampio cortile in cui sono ancora presenti le celle dei religiosi, poi diventate Cumbessias per accogliere i pellegrini in occasione delle feste. Sull’origine di questa Chiesa, secondo la leggenda alcuni pescatori che lavoravano al servizio dei monaci, impegnati nello stagno, vedono una cassa di legno semissomersa dall’acqua, ed all’interno vi trovano una statuetta di corallo raffigurante Santa Caterina, e così viene deciso d’intitolare a questa Santa la Chiesa, già esistente. Il simulacro, purtroppo, è stato venduto nei primi anni del Novecento dall’allora proprietario della Chiesa. Non si sa ancora con certezza se la Chiesa verrà acquistata dal comune di Elmas e inserita in un circuito culturale come quello di monumenti aperti. La Festa di Santa Caterina viene celebrata il lunedì di Pentecoste, secondo un’antica tradizione di cui si parla in numerosi documenti. I festeggiamenti hanno la durata di tre giorni ed iniziano la domenica, con la consegna della bandiera al nuovo presidente del comitato, la vestizione del simulacro, la processione che parte dalla parrocchiale di San Sebastiano e giunge fino alla piccola Chiesa campestre, con la celebrazione della messa. Il lunedì, giorno solenne, la messa mattutina è dedicata agli ammalati ed agli anziani, e nel pomeriggio avviene la processione per i campi, con, in serata, il rientro ad Elmas. Il martedì si svolgono i riti conclusivi. Tra le manifestazioni civili, si hanno la degustazione di prodotti tipici e l’esibizione di gruppi folkloristici. La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Campidano di Cagliari, recandoci da Elmas ad Assemini un paese chiamato pianura nota per la sua tradizione gastronomica e che viene considerata un paese chiamato antica tradizione della ceramica. |