Nei dintorni di Cagliari visiteremo la municipalità di Pirri
In questa tappa del nostro viaggio, completeremo la visita della città di Cagliari, della quale nelle pagine precedenti abbiamo visto il centro storico ed i dintorni, ed ora visiteremo la Municipalità di Pirri. Da Cagliari ci recheremo a PirriCi rechiamo a Pirri da Cagliari uscendo dall’abitato, a nord est, con la via Cadello. Per arrivarci, dal Municipio di Cagliari prendiamo verso nord ovest la via Roma, dopo quasi duecentocinquanta metri a destra la via la Maddalena, e, dopo meno di cento metri, a sinistra il viale Trieste. Percorsi cinquecento metri prendiano a destra la via Pola, dopo duecentocinquanta metri a sinistra corso Vittorio Emanuele II e, dopo meno di cento metri, prendiano a destra il viale Luigi Merello, lo seguiamo per ottocento metri, alla rotonda prendiamo la prima a destra e rimaniamo sul viale Luigi Merell’che seguiamo ancora per poco meno di duecento metri e che ci porta in piazza d’Armi. Svoltiamo a sinistra e imbocchiamo la via Is Mirrionis che seguiamo per seicentocinquanta metri, alla rotonda prendiamo la seconda uscita e imbocchiamo la via Cadello, che seguiamo per quasi un chilometro. alla nuova rotonda, passato l’Asse Mediano di Scorrimento, entriamo in Pirri, e proseguiamo dritti lungo la via Santa Maria Chiara, la seguiamo per poco più di cinquecento metri, pendiamo a destra la via Pontida, che, in circa trecento metri, ci porta in via Alberto Riva Villasanta, in centro a Pirri. Dal Municipio di Cagliari alla Municipalità di Pirri abbiamo percorso 6.7 chilometri. La municipalità di PirriIl comune di Pirri nel 1928, viene aggregato al comune di Cagliari, ed integrato come sua frazione (altezza metri 17, distanza in linea d’aria circa 6.7 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 30.037). Ma Pirri cerca di salvaguardare la propria antica identità, e nei primi anni del duemila sono iniziate le riChieste di autonomia, che hanno prodotto, nel 2006, l’acquisizione dello status di municipalità. Oggi Pirri costituisce l’unica municipalità del comune di Cagliari e di tutta la Sardegna, situata nel lato nord ovest della città e confinante con Monserrato e con Selargius. Con i suoi abitanti, pari a quasi un quinto della popolazione totale di Cagliari, se fosse un comune autonomo sarebbe l’ottavo come dimensione di tutta la Sardegna. Origine del nomeLa frazione Pirri, secondo alcuni, prenderebbe il nome da una parola greca che indica il Fuoco, come dimostrerebbe anche il sigillo del vecchio Ufficio dello Stato Civile di Pirri, raffigurante alcuni tizzoni ardenti, dai quali si sprigionano delle lingue di fuoco. La sua economiaIn origine la produzione del vino era centrale per l’economia di Pirri, e l’attuale frazione viveva autonomamente da quella di Cagliari, secondo i suoi ritmi e le sue tradizioni, basate soprattutto sull’attività nei campi. Durante gli scorsi anni, i suoi abitanti erano dediti, oltre che all’agricoltura, anche al lavoro nelle vicine saline di Molentargius. Brevi cenni storiciLe sue origini risalgono al periodo preistorico, nel corso del quale, in base ad alcuni scavi archeologici, si erano creati i primi insediamenti umani nell’area oggi occupata dalla municipalità. Durante il periodo della dominazione romana, Pirri diventa un vero e proprio centro abitato. In periodo medievale, fa parte del Giudicato di Càralis, fino al 1258, quando passa sotto il controllo del comune di Pisa. Secondo lo storico Giovanni Scano, il nome Pirri compare per la prima volta nel trattato di pace stipulato da Genova e Pisa nel 1288. Dopo la dominazione pisana, anche Pirri passa nelle mani della Corona d’Aragona. Nel 1326 viene concessa in feudo a Guglielmo Sorell, durante gli anni successivi passa di mano più volte, fino al 1437, quando venne ceduto alla città di Cagliari. Non essendo, però, questa città in grado di amministrare il feudo, Pirri torna di proprietà del fisco, ed inizia, così, un lungo periodo di tribolata autonomia. Subisce, infatti, numerose epidemie di peste, viene attaccata più volte dai pirati saraceni, soffre nel 1603 un’invasione di cavallette, mentre nel 1613 subisce un terremoto. Pirri dovette attendere il 1838 prima di liberarsi dalla dipendenza feudale. Venne integrata nel comune di Cagliari come frazione nel 1927. Nei primi anni del duemila presero voce numerose riChieste di autonomia che culminarono nel 2006 con l’acquisizione dello status di Municipalità. Le principali feste e sagre che si svolgono a PirriTra le principali feste e sagre che si svolgono a Pirri, importanti sono la Festa di Santa Maria Chiara, che si svolge dalla domenica di Pasqua al martedì successivo; la processione del Corpus Domini, che parte dalla chiesa parrocchiale; la seconda domenica di maggio si svolge la Festa patronale di San Pietro; il 3 settembre la Festa di San Gregorio Magno; la prima settimana di settembre la Festa di Santa Rosalia. Visita della municipalità di PirriArriviamo a Pitti provenendo da Cagliari, e prendiamo la via Santa Maria Chiara, che entra nell’abitato da sud est e che sfocia sulla via Balilla, la quale, presa verso destra, porta sulla via Italia, che costituisce la principale arteria nel centro storico di Pirri. Il Campo Sportivo JupiterEntrando in Pirri lungo la via Santa Maria Chiara, percorsi duecentocinquanta metri, prendiamo a sinistra la via dei Tigli, la seguiamo per duecentocinquanta metri, poi a destra via montecassino, dopo trecento metri a sinistra via Caterina Segurana, dopo centosettanta metri di nuovo a sinistra via Eleonora Fonseca. Seguita per poco più di centocinquanta metri, troviamo alla destra della strada il Campo Sportivo Jupiter un piccolo Campo da Calcio con 40 posti, gestito dalla Polisportiva Jupiter, che milita in seconda categoria. La chiesa parrocchiale di San Gregorio MagnoPresa la via dei Tigli, dopo cinquanta metri a destra via delle lucciole, dopo centocinquanta metri di nuovo a sinistra via del Borghetto, e, pPercorsa una cinquantina di metri, alla sinistra della via del Borghetto si trova la chiesa di San Gregorio Magno. La chiesa viene eretta nel 1973 a parrocchia del quartiere villa Doloretta, sviluppatosi nei campi adiacenti la villa Pollini, nota anche come Doloretta, che era abitato da soli contadini. La prima sede della parrocchia si trovava in un locale in via Santa Maria Chiara, ad angolo con la via Famagosta, ma ben presto la struttura si rivela troppo piccola, e si rende necessaria la costruzione di un nuovo edificio, l’attuale chiesa parrocchiale. La chiesa viene abbellita con una bellissima pala d’altare raffigurante L’ultima cena, realizzata da Carmine Asunis, un pittore nato nel 1946 e morto nel 1995. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, presso questa chiesa si svolge la Festa di San Gregorio Magno, ed i festeggiamenti si concludono il 3 settembre, con riti religiosi e manifestazioni civili. La chiesa di Santa RosaliaRitornati sulla via Santa Maria Chiara, percorsi poco più di altri duecento metri, prendiamo a destra la via Pontida, la seguiamo per trecentocinquanta metri e prendiamo a sinistra la via Alberto Riva Villasanta, la principale strada del centro storico di Pirri. Dopo trecento metri, prendiamo a sinistra la via Fornovo, che ci porta sulla via Santa Rosalia. Qui, alla destra della strada, affacciata su una sileziosa e quasi nascosta piazzetta, si trova la chiesa di Santa Rosalia che dipende dalla chesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. Edificata nel 1756, ma nello stesso luogo o in un’area vicina, esisteva un altro edificio di culto dedicato alla Santa, dato che la devozione alla Santa è attestata fin dal 1659. Il fabbricato inizialmente presentava una sola navata, ed in seguito di effettua la costruzione di qualche cappella, di un loggiato e di un muro di cinta. Ma già a pochi anni dalla sua fondazione l’edificio accusa problemi di statica e, dal 1774 ha inizio il suo degrado. Nel 1845 i muri esterni minacciano rovina e il portone d’ingresso perforato diviene inservibile, ed intorno al 1870 viene pregiudicato lo svolgimento delle funzioni liturgiche e la Festa in onore della Santa. Interdetta al culto, dalla fine dell’ottocento la chiesa viene adibita a scopi profani, nel 1911 viene trasformata in lazzaretto in occasione di un’epidemia di colera, nel 1912 vi si vaccina il popolo contro il vaiolo. Nel 1949 si effettuano altre opere di consolidamento, e, per alcuni anni, vi si celebra la messa festiva, ma poi la chiesa si riduce a un cumulo di macerie. Nel 1981, di fronte all’ipotesi di requisire la chiesa per farne una sede per attività sociali o demolirlo e destinare l’area a pubblica piazza, gli abitanti del quartiere raccolgono fondi per il estauro. Il nuovo edificio, benedetto nel 1983, si sviluppa su una navata e due cappelle, e si presenta piccolo ed armonioso. Il prospetto è semplice, senza finestre, con un’unica porta sormonta da una lunetta e da un campanile a vela che oggi ospita una campana. All’interno solo pochi arredi, ed una nicchia, ricavata nella parte retrostante l’altare di marmo, accoglie una antica statua di Santa Rosalia, restaurata da Angelo Defraia alcuni decenni or sono. La chiesa si anima di canti e di preghiere all’inizio di settembre, nei tre giorni della Festa di Santa Rosalia, con riti religiosi, messe solenni e una processione lungo le vie circostanti la chiesa, ai quali si affiancano manifestazioni civili. La partecipazione popolare è sempre molo intensa. La sede della Municipalità di PirriProseguendo lungo la via Alberto Riva Villasanta per circa centoventi metri dopo la via Fornovo, troviamo, al civico numero 35, alla sinistra della strada, l’edificio che ospita la sede e gli uffici della Municipalità di Pirri. Con questo termine, detto anche circoscrizione Comunale, viene indicato un organismo di partecipazione, consultazione e gestione dei servizi di base, nonche di esercizio di funzioni delegate, istituito dal comune con competenza su di una parte del suo territorio comprendente uno o più quartieri o frazioni contigui La chiesa parrocchiale di San Pietro con la Cappella di Santa Maria ChiaraProseguendo lungo la via Alberto Riva Villasanta per un centinaio di metri, prima di arrivare in piazza Italia, prendiamo a destra la via della chiesa, e, dopo centocinquanta metri, troviamo alla sinistra della strada la facciata della chiesa di San Pietro che è la principale chiesa parrocchiale di Pirri. Oggi il suo territorio parrocchiale si estende nel quartiere Monteleone e Santa Rosalia, che si trova nel centro storico di Pirri. La chiesa originaria, risalente al sedicesimo secolo, era l’unica del quartiere sino ai primi anni cinquanta del novecento, quando la crescita della popolazione e lo sviluppo di nuovi quartieri abitativi hanno imposto la creazione di altre Chiese parrocchiali. L’edificio aveva la pianta a croce latina, formata da un’unica navata e una Cappella per lato, ma viene ristrutturata ed ampliata tra 1619 e il 1652, in seguito rimaneggiata più volte. L’attuale struttura presenta elementi stilistici del gotico catalano, del classicismo e del barocco. La chiesa ha un campanile nel quale è custodita una campana del 1757 che reca un’iscrizione in spagnolo. L’interno si sviluppa su un’unica navata, con volta a botte e su ciascun lato si aprono quattro cappelle. La quarta Cappella a sinistra è dedicata all’Immacolata Concezione, e da essa, attraverso una porta, si accede alla Cripta di Santa Maria Chiara, costruita nel 1966, dove si custodisce un simulacro ligneo seicentesco, raffigurante la Madonna col Bambino, oggetto di venerazione. Momenti importanti nella vita di questa parrocchia sono la Festa patronale di San Pietro, la seconda domenica di maggio, e la Processione del Corpus Domini. Dal giorno di Pasqua al martedì successivo, si svolge la Festa di Santa Maria Chiara, una delle feste più famose che si svolgono a Pirri, la cui devozione risale al Medioevo, quando nell’attuale parco di Monte Claro, situato sull’omonimo colle, è stata ritrovata una statua della Santa ritenuta miracolosa. Il culto per la Beata Vergine Santa Maria Chiara viene introdotto dai monaci Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle nei primi anni del Duecento, e si sviluppa attorno al colle di Monte Claro, alle cui pendici sorgeva un monastero, e dalla cui denominazione deriva il nome col quale la Vergine Maria viene venerata a Pirri. Il monastero, situato tra Cagliari e Pirri, sarebbe stato distrutto dai Saraceni e nello stesso sito sarebbe sorto un romitorio, custodito da un eremita, che ospitava celebrazioni solo in occasione della festa. La piccola chiesa campestre di Santa Maria Chiara viene definitivamente abbandonata in seguito a una rissa scoppiata tra cagliaritani e pirresi, durante lo svolgimento dei festeggiamenti annuali, e si effettua la traslazione del simulacro in legno dipinto, che raffigura la Madonna col Bambino, dalla zona di Monte Claro alla chiesa di San Pietro Apostolo a Pirri. La sera di Pasqua il simulacro della Vergine viene portato in processione dalla chiesa di San Pietro Apostolo alla Cappella del monte Claro ad essa dedicata, per poi essere riportato indietro il martedì successivo. Da questa chiesa parrocchiale dipende la chiesa di Santa Rosalia. anticamente alla parrocchia erano annesse anche altre due Chiese rurali, una era la chiesa di San Nicolò, e si tramanda che fosse la prima parrocchia di Pirri, l’altra era dedicata alla Vergine, sotto il titolo di chiesa di Santa Maria Chiara, la cui titolare si venera ancora oggi, è rimasta famosa per la Festa che annualmente richiamava e richiama folle di fedeli. Entrambe le Chiese, sorte in età medievale, sono state ridotte allo stato profano a metà del settecento, e infine demolite all’inizio dell’ottocento. Il Cimitero di PirriPassata la chiesa parrocchiale, proseguiamo lungo la via Gioacchino Murat, che, dopo duecentocinquanta metri, ci porta in una piazza, di fronte all’ingresso del Cimitero di Pirri. Ad inizio del 2014 il comune dovrebbe dare il via all’opera di ampliamento della struttura, in base alla quale il Camposanto, inutilizzato per le sepolture dal 2005, verrà dotato di 1.100 Loculi e di un centinaio di ossari. Il Campo Sportivo dell’UraganoGuardando la facciata del Cimitero, prendiamo a destra la via Cernaia, dopo ottanta metri a sinistra la via Fratelli Cairoli che fiancheggia il Cimitero sulla destra, la seguiamo per trecentocinquanta metri, poi a destra via dei Carbonari, dopo settanta metri prendiamo a sinistra via dei Carbonari, e subito a sinistra via Andrea Vesalio, alla destra della quale si trova il Campo Sportivo Uragano gestito dalla Associazione Sportiva Uragano Pirri, che milita in seconda categoria. La chiesa parrocchiale della Madonna della FedeProseguendo lungo la via Alberto Riva Villasanta, cinquanta metri dopo la deviazione per la chiesa parrocchiale arriviamo in piazza Italia, Qui prendiamo a destra la via S’Arriu, dopo centoventi metri, in piazza Medas, prendiamo verso destra la via della resistenza, che seguiamo per duecentotrenta metri, poi a sinistra via dei Partigiani. La seguiamo per un’ottantina di metri, e troviamo, sulla destra, la via Marzabotto, dove, al civico numero 1, alla sinistra della strada, si trova la piccola chiesa della Madonna della Fede. Eretta nel 1978 come parrocchia del quartiere Is Bingias e Terramaini, un quartiere di recente urbanizzazione, che si è sviluppato come quartiere residenziale del Centro di Edilizia Popolare, al cui interno è stato realizzato il grosso centro commerciale, una piscina olimpionica e due parchi. Momenti importanti nella vita di questa parrocchia sono la sua partecipazione alla Festa patronale di San Pietro, la seconda domenica di maggio, ed alla processione del Corpus Domini. Il centro d’arte e cultura la Vetreria con il suo ampio parcoRitornati sulla via Alberto Riva Villasanta, passata la piazza Italia, prendiamo la via Italia, che può essere vista come una continuazione di via Alberto Riva Villasanta, e che costituisce la principale arteria nel centro storico di Pirri. Percorsi trecentocinquanta metri, al civico numero 63, alla destra della strada, si trova la ex Vetreria. Si tratta di un fabbricato a corte che all’inizio veniva utilizzato come stabilimento enologico e distilleria, e, dopo alcuni anni, ad esso è stata affiancata una vetreria, di cui è tuttora possibile individuare gli antichi forni di cottura del vetro in mattoni rossi refrattari. I muri originariamente in terra cruda e pietra, sono affiancati da una torretta che presenta fregi liberty e l’incisione del nominativo del primo proprietario. A partire dagli anni ’60 lo stabilimento è stato abbandonato e lasciato degradare, fino alla realizzazione, al suo interno, di un centro culturale polivalente. Dal 1990 in esso è ospitato il Teatro la Vetreria, della compagnia teatrale Cada Die Teatro. La superficie totale, tra gli edifici ed il parco annesso, è di 2cinquemila metri quadrati, e sono presenti giochi per bambini, fontane, diversi attrezzi sportivi e una zona per cani. I resti della Stazione ferroviaria dismessa della linea che collegava Cagliari a Quartu Sant’ElenaDal 1893 al 1971 Pirri è stata attraversata dalla tranvia extraurbana che collegava Cagliari con Monserrato e con Quartu Sant’Elena, dapprima con trazione a vapore, e in seguito incorporata nella rete tranviaria di Cagliari, servita con tram elettrici. In via De Bosis, una traversa sulla sinistra della via Italia, quattrocento metri più avanti, si trova l’edificio che ospitava la vecchia Stazione ferroviaria nota in passato anche come stazione di Monserrato-Pirri, chiusa nel 2008 con l’apertura della metropolitana leggera. Oggi la municipalità di Pirri è servita dalla metrotranvia di Cagliari e dagli autobus dell’azienda cagliaritana CTM. Le Cantine PicciauPassata la deviazione in via De Bosis, la via Italia porta poco più avanti fuori dall’abitato di Pirri in diresione di Monserrato. Qui, al civico numero 196 della via Italia, alla sinistra della strada, si trovano gli edifici che ospitano le Cantine di Gigi Picciau. La Gigi Picciau è un azienda che da tre generazioni si occupa di viticultura e di enologia in Sardegna. Essa dispone di 50 ettari di superficie vitata specializzata, situata nelle zone tradizionalmente più vocate a questo tipo di coltura, di una Cantina moderna di oltre 1cinquemila ettolitri di capienza e, soprattutto, delle varietà più importanti dei prodotti tipici regionali. La qualità dei suoi prodotti, quasi sempre Doc è assicurata, oltre che da un’esperienza colturale di antica tradizione, dalla sapiente applicazione della tecnologia più moderna. Sono Vermentino, Pinot, Semidano, Cannonau, Malvasia, Nasco i vitigni i cui caratteri di pregio si esaltano nei vini da essi ottenuti in perfetta armonia con quelli di natura incontaminata quale è la meravigliosa terra di Sardegna. |
A Pirri sono stati rinvenuti i resti della cultura Sub-OzieriTornati indietro lungo la via Italia in direzione del centro, percorsi centosettanta metri prendiamo a sinistra la via Dolianova, seguendo le indicazioni per il centro commerciale Auchan Marconi. Percorsi poco più di duecento metri arriviamo al centro commerciale, alla cui destra si sviluppa il grande quartiere edificato dal Centro di Edilizia Popolare. Sotto le fondazioni dei palazzoni del Cep è stato individuato il più antico insediamento umano di Cagliari, realizzato tra il Neolitico Finale e l’Eneolitico Iniziale, verso il 3200 avanti Cristo. Noto come villaggio di Terramaini, è uno dei due siti nei quali sono stati trovati i primi reperti della Cultura denominata Sub-Ozieri tra i quali un grosso vaso a pareti convesse. Il sito era anche dotato di un’ampia cisterna romana, a testimoniare la continuità di frequentazione. Il parco TerramainiDalla via Dolianova, percorsi circa duecento metri, prima di arrivare al centro commerciale, prendiamo a sinistra la via Andrea Ampere che, in duecento metri, sbocca sul viale Roberto pisano. Lo prendiamo verso destra e lo seguiamo iniziando a costeggiare, alla sinistra della strada, il Parco urbano di Terramaini. Dopo ottocento metri, prendiamo sulla sinistra la via Andrea Vesalio, e troviamo, sempre a sinistra, trecento metri più avanti, prima che la strada sbocchi lungo il fianco del rio Saliu, l’ingresso del parco. Con una superficie totale di 127.000 metri quadrati, questo parco è il nuovo polmone verde a disposizione della città di Cagliari e dell’area più vasta a nord della città. Nel parco sono allestiti diversi percorsi di tipo ambientale, dotati delle attrezzature per la didattica, per il gioco e lo sport, è luogo ideale per passeggiare, fare jogging o fare ginnastica nelle zone apposite, oppure utilizzare la nuovissima piscina olimpionica. Ci sono gli spazi per giocare a bocce, ma anche uno spazio riservato ai bambini. É disponibile anche un vasto spazio recintato per la libera circolazione dei cani. Tra le specie vegetali presenti olivi, melograni, filliree, carrubi, ginepri, corbezzoli, aranci amari, limoni, piracanta, rosmarino, Santoline, rose. La chiesa parrocchiale di San GiuseppeDa piazza Italia, prendiamo verso nord ovest la via Enrico Toti, la seguiamo per settecentocinquanta metri ed, alla destra della strada, al civico numero 195, si trova la chiesa di San Giuseppe. È la chiesa parrocchiale del quartire San Giuseppe, Santa Teresa e Parteòlla, un quartiere adiacente al centro storico, che si è notevolmente sviluppato dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la popolazione di Pirri si è accresciuta rapidamente, per questo è divenuta una priorità la fondazione di una nuova parrocchia, creata nel 1954. della chiesa che la ospita, la prima pietra viene collocata nel 1958. In seguito, nel 1991, all’interno della parrocchia, nasce la chiesa ed oratorio di San Giuseppe, con lo scopo di attuare una serie di interventi ricreativi, culturali ed educativi tesi alla prevenzione e riduzione del disagio sociale, venutosi a creare nel quartiere soprattutto dopo la realizzazione, durante gli anni ’80, delle case popolari, che modificano il tessuto urbanistico e sociale dell’area. La chiesa parrocchiale di San Tarcisio MartireProseguendo lungo la via Enrico Toti per circa trecento metri, arriviamo a una rotonda, alla quale proseguiamo dritti su via Barracca Manna, che ci porta nella periferia settentrionale dell’abitato. Dopo ottocentocinquanta metri, continuiamo su via Marmilla e subito svoltiamo a sinistra su via Goceano. Percorso un centinaio di metri, vediamo alla sinistra della strada l’edificio che ospita la chiesa di San Tarcisio Martire. È la parrocchiale del quartiere Barracca Manna, nato abusivamente, ma in seguito risanato dal comune che lo ha dotato di strade, rete fognaria e di trasporto pubblico, il cui nome deriva dalla presenza nel 1400 di baracche per controllare i campi, ma che, in base a un referendum, dovrebbe chiamare il propiro nome in la Collina. La parrocchia è stata creata nel 1986, ed i lavori di costruzione della nuova chiesa e degli annessi locali parrocchiali sono iniziati nel 1999. La prossima tappa del nostro viaggioVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Cagliari si possono visitare diverse località che offrono capacità ricettiva in occasione di particolari occasioni, quando gli alberghi di Cagliari sono pieni. Nella prossima tappa del nostro viaggio, riprenderemo la visita del Campidano di Cagliari, recandoci da Cagliari a visitare Elmas dove vedremo l’Aeroporto di Cagliari Elmas, che è il principale scalo aereo della Sardegna per passeggeri movimentati, attivo sia per voli nazionali che internazionali. |