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Furtei con i resti dei suoi siti archeologici e di quella che è stata l’unica miniera d’oro della Sardegna


In questa tappa del nostro viaggio, da Sanluri prenderemo, verso nord est, la SS197 che ci porterà nella Marmilla dove sono conservati alcuni dei principali siti archeologici della Sardegna e numerosi resti storici del Giudicato d’Arborea. Ci recheremo a Furtei che visiteremo con il suo centro ed i dintorni dove si trova quella che è stata l’unica miniera d’oro della Sardegna.

La Regione storica della Marmilla

La MarmillaNella Sardegna centro meridionale, a cavallo del confine che separa la Provincia di Oristano da quella del Sud Sardegna, c’è una zona chiamata Marmilla della quale qui visiteremo la parte settentrionale. I comuni che fanno parte della Marmilla Settentrionale, in Provincia di Oristano, sono: Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baradili, Baressa, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Masullas, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Nureci, Pau, Pompu, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villa Verde. I comuni della Marmilla Meridionale, in Provincia del Sud Sardegna, sono: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, las Plassas, lunamatrona, Pauli Arbarei, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca. Nella Marmilla meridionale spicca incontrastato il colle di las Plassas, famoso per la sua forma mammellare, che a quanto pare avrebbe dato il nome al territorio circostante. Questo colle aveva in antichità al suo apice un capezzolo gigante attraverso il quale Madre Natura dava nutrimento a tutti i Sardi. Il paesaggio è prevalentemente collinare e comprende la Giara di Gesturi, la Giara di Siddi, la Giara di Serri, l’altopiano di Genoni ed il bacino del rio Mannu d’Isili. Le attività principali della zona sono l’agricoltura ed il turismo.

In viaggio verso Furtei

Per iniziare la visita della Marmilla, riprendiamo il nostro viaggio da Sanluri. Usciamo verso est sulla SP48 che seguiamo per due chilometri e mezzo, poi giriamo a sinistra sulla SS197 e, dopo meno di un chilometro, svoltiamo a destra sulla SS547 di Guasila, che, in poche centinaia di metri, ci porta all’interno dell’abitato di Furtei. Dal Municipio di Sanluri a quello di Furtei si percorrono 4.6 chilometri.

Il comune chiamato Furtei

Furtei: veduta dell’abitatoFurtei-Stemma del comuneAbbiamo raggiunto Furtei (pronuncia Furtèi, altezza metri 90 sul livello del mare, abitanti 1.527 al 31 dicembre 2021), un paese di chiara origine medioevale, che si sviluppa nella parte settentrionale della Provincia del Sud Sardegna, e si trova a nord ovest dei colli Trexenta, al margine della piana del Campidano. Furtei è attraversata dalla SS547 di Guasila, e dalla SS197 di San Gavino Monreale e del Flumini. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, ed offre suggestivi e variegati panorami sia nella parte collinare, sia nella parte più bassa in prossimità del Flumini Mannu e del laghetto di Santu Miali.

Il comune fa parte dell’Associazione nazionale delle città della Terra Cruda

Questo paese fa parte dell’Associazione delle città della Terra CrudaQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale delle città della Terra Cruda, nata per promuovere il recupero delle tradizioni e del patrimonio edilizio, naturalistico, artistico e storico delle comunità. Questa associazione comprende, in Sardegna, i comuni di Decimoputzu, donori, Fluminimaggiore, Furtei, Gonnosfanadiga, Guspini, Musei, Nuraminis, Pabillonis, Samassi, Samatzai, San Gavino Monreale, San Sperate, Sardara, Segariu, Selargius, Serramanna, Serrenti, Settimo San Pietro, Solarussa, Soleminis, Ussana, Ussaramanna, Vallermosa, Villa San Pietro, Villacidro, Villamassargia, Villasor.

Origine del nome

Il nome del paese, che compare nella dizione locale con Furtei e Futei, è verosimilmente di origine latina. Comunque, secondo l’interpretazione prevalente, questo nome, che è attestato a partire dal 1341 con la frase Ecclesie de Frutey calaritane diocesis, sono abbastanza incerte.

La sua economia

Furtei-Gastronomia-gateau, croccante di mandorle, miele e limoneAccanto alle tradizionali attività agro pastorali, Furtei ha sviluppato un sia pure modesto tessuto industriale. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi. Si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini ed equini. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti lattiero caseario, dei laterizi, della raccolta dei depositi e della distribuzione di acqua ed edile. Il terziario ha una sufficiente rete distributiva, ma servizi limitati. Inserita in un circuito turistico, porta a far conoscere l’interessante patrimonio architettonico di tutta l’area circostante. Significativa è anche la sua gastronimia, e tra l’altro va citato il Gateau, croccante di mandorle, miele e limone, offerto soprattutto per le nozze come augurio agli sposi. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

Il territorio è stato frequentato fino dall’età preistorica come attestato dai numerosi siti prenuragici e Nuraghi in esso presenti. Poche sono le testimonianze puniche e scarsissime le vestigia romane, delle quali resta solo un antico ponte in pietra nelle vicinanze del paese. Il borgo nasce in periodo medioevale, verso il 1290, e nell’undicesimo secolo appartiene al Giudicato di Càralis, dove fa parte della curatoria di Nuraminis, ma viene a più riprese conteso con il Giudicato di Arborea. Con la caduta del Giudicato di Càralis nel 1258, viene assegnato all’Arborea, per più di quart’anni, quando Mariano II de Bas-Serra, lo lascia, insieme con altri territori, al comune di Pisa. Successivamente viene occupato dagli Aragonesi, viene dato in feudo nel 1358 a G. Bertrando de torrente. Con gli Aragonesi Furtei gode di privilegi e franchigie, il che è dimostrato dall’invio di suoi rappresentanti alla convocazione del I Parlamento, nel 1355 a Cagliari. Nel 1414 g1i Aragonesi costituiscono la Baronia di Furtei, la quale venne concessa in feudo a Michele di Sanjust, investitura innovata nel 1421 al fratello Dalmazzo di Sanjust. Rimane infeudatao alla famiglia dei Sanjust sino al 1839, anno in cui viene riscattata. Del comune di Furtei nel 2001, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella del Medio Campidano, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, passa alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Furtei

Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Furtei, si segnalano, il 19 gennaio la Festa di San Sebastiano, quando nei rioni del paese si accendono i falò, chiamati Is Fogadonis; il 2 febbraio, la Festa della Candelora, che ricorda la presentazione di Gesù bambino al tempio, nei quali la Prioressa del Popolo offre al Parroco ed alla Confraternita del Rosario due tipici gattou artisticamente lavorati; il 3 febbraio, la Festa di San Biagio con l’imposizione delle candele contro il mal di gola e ogni altro male; in occasione della Pasqua, i riti della Settimana Santa, con il Venerdì Santo la cerimonia di Su Scravamentu, ossia lo schiodamento e deposizione del Cristo dalla Croce, e la Domenica di Pasqua S’Incontru; il 15 maggio, la Festa di Sant’Isidoro, che viene festeggiato dagli agricoltori; il 19 maggio, la Festa di San Daniele, che viene festeggiato dei pastori e degli allevatori; il 20 maggio, la Festa di San Bernardino; il 22 maggio, la Festa di Santa Rita, che viene festeggiata da tutte le donne che ne portano il nome, con la caratteristica offerta delle rose; il 13 giugno, la Festa di Sant’Antonio, organizzata dalle persone del paese che ne portano il nome; la penultima domenica di agosto, la Festa di San Biagio, che si festeggia nella piccola chiesa campestre; l’8 settembre, la Festa di Santa Maria, che è la Festa principale del paese; l’ultima domenica di ottobre, la Festa di San Narciso; il 4 dicembre, si festeggia la Patrona nella Festa di Santa Barbara; il 13 dicembre, la Festa di Santa Lucia, protettrice contro i mali della vista.

La Domenica delle Palme la consegna della Palma della Passione

Furtei: la Pintadura de Sa Prama ovvero la decorazione della palmaLa Domenica delle Palme è tradizione che il primo cittadino consegni al Parroco Sa Prama de su Passiu, ossia la Palma della Passione, alta circa un metro e trenta, finemente intrecciata, ed il parroco la porterà in processione in segno di comando e di benedizione. La tradizione attribuisce il rito della Pintadura de Sa Prama, ovvero la decorazione della palma, ad una controversia tra gli agricoltori di Furtei ed i pastori e conciatori di pelli di Nuraxi, distanti fra loro non più di un chilometri, ed alle stragi di greggi, i cui responsabili erano i contadini di Furtei, si contrapponeva la bruciatura delle messi, da parte de pastori nuragesi. Una faida insostenibile, fino a che, nel 1604, il Barone di Furtei Francesco Sanjust, dopo lunghe trattative, riesce a derimere la contrapposizione tra le due popolazioni. Con la consegna della Palma della Passione, gli abitanti di Furtei vogliono ricordare il momento della firma della pace tra i due antichi borghi, quando il Barone fece consegnare, simbolicamente, a tutte le famiglie dei due piccoli borghi, un ramoscello di palma fatta tagliare nel suo giardino.

Un tempo a Furtei si teneva la Festa di Is Doppiadoris

Con il nome di Is Doppiadoris venivano identificati i campanari, che nella ricorrenza di OgnisSanti e nella commemorazione dei defunti, suonavano le campane a ritmo de S’Addoppiu, dal pomeriggio dell’1 novembre per tutto il giorno e la notte, sino al pomeriggio del giorno successivo. Nel frattempo i bambini ed i ragazzi passavano di casa in casa e chiedevano Is fadeis Is doppiadoris?, ricevendo in dono frutta secca, mandorle, noci e castagne, che riponevano in un fazzoletto o in un tovagliolo.

Visita del centro di Furtei

Furtei: caratteristico portone del centro storicoL’abitato di Furtei, che non mostra segni di significativa espansione edilizia ed ha l’andamento altimetrico tipico delle località pianeggianti, è addossato al versante occidentale di un piccolo colle, il che gli ha consentito di svilupparsi con una pianta a semicerchio, in cui le strade seguono l’andamento delle curve di livello. L’architettura delle tipologie abitative risente della posizione di Furtei, che si trova ai confini tra la Marmilla, la Trexenta, ed il Campidano, e si ritrovano nelle sue abitazioni le caratteristiche di tutte queste regioni storiche. Infatti, a fianco delle tipiche costruzioni di pianura, arretrate rispetto al lotto stradale, con il portale d’ingresso sulla strada, si trovano anche tipologie abitative a filo strada, a due livelli, con il portale passante. Lungo le strade del centro storico si affacciano alcuni edifici ricchi di elementi architettonici di gran pregio.

Furtei: architettura tradizionale del centro storico Furtei: il particolare architettonico del centro storico

La chiesa della Sacra Famiglia

Arrivando a Furtei, dalla SS197 di San Gavino e del Flumini uno svincolo ci fa prendere verso destra la SS547 di Guasila, che ci porterà all’interno dell’abitato. Da dove la abbiamo presa, la SS547 di Guasila passa sopra il ponte sul Flumini Mannu e, percorsi poco più di centocinquanta metri, vediamo sulla destra il cartello segnaletico che indica l’ingresso nel paese. Proseguiamo per altri quasi centocinquanta metri ed arriviamo a un incrocio, prendiamo a destra la via Roma. Proseguendo lungo la via Roma, dopo una cinquantina di metri vediamo alla sinistra della strada l’ingresso della chiesa della Sacra Famiglia il cui impianto originale risale al periodo giudicale.

Furtei: chiesa della Sacra Famiglia Furtei: chiesa della Sacra Famiglia

Passata la piazza della Resistenza arriviamo al Municipio di Furtei

Furtei: la piazza della ResistenzaDa dove siamo arrivati all’interno dell’abitato, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nel paese, proseguiamo per altri quasi centocinquanta metri ed arriviamo all’incrocio, dove avevamo preso a destra la via Roma, mentre ora prendiamo a sinistra la via della Circonvallazione, che si dirige verso nord. Alla destra della via della Circonvallazione si affaccia la Piazza della Resistenza una grande piazza alberata con un distributore di carburanti, diverse panchine e percorsi pedonali. All’interno dei giardini della piazza resistenza, alla destra della strada, nella sua estremità settentrionale, si trova il grande parco giochi attrezzato per i bambini di Furtei.

Furtei-Municipio di Furtei Fiancheggiando la piazza della Resistenza, percorriamo centoquaranta metri lungo la via della Circonvallazione, ed arriviamo a vedere alla sinistra della strada, al civico numero 15, proprio di fronte al parco giochi, l’edificio che ospita il Municipio di Furtei con la sua sede e gli uffici che offrono i loro servizi ai cittadini. Nel 2015 è stato completamente riqualificato lo spazio della piazza, ridefinendone completamente le geometrie attraverso interventi legati principalmente al nuovo disegno delle aiuole, ma salvaguardando gli elementi preesistenti quali l’impianto di illuminazione, le numerose alberature storiche presenti, ed i diversi elementi consolidati al contorno.

La chiesa della Natività di Maria

Di fronte al Municipio, riprendiamo verso sud il lato orientale della piazza della Resistenza, lo seguiamo per una settantina di metri, prendiamo a sinistra, ossia verso est, la via Cesare Battisti, e la seguiamo per una sessantina di metri, fino a dove questa strada sbocca sul corso Vittorio Emanuele III. Prima del termine della strada, alla sinistra si vede la piccola chiesa della Natività di Maria edificata in periodo giudicale, riedificata e benedetta con due campane nel 1934. Il suo interno non è suddiviso in navate, presenta solo una piccola aula dove le persone possono accomodarsi per seguire la messa, ed una piccola sacrestia. Il tetto è di legno e la chiesa è illuminata da un piccolo lampadario antico. Nella parete di fondo, in alto, in una nicchia ricavata nel muro e chiusa da un vetro, è presente una piccola statua di Santa Barbara, la patrona del paese. La statua della Madonna, è sistemata accanto al piccolo altare. Il piazzale della chiesa è costituito da un piccolo loggiato, dove i giorni di Festa si andava a ballare il ballo sardo.

Furtei: chiesa della Natività di Maria Furtei: chiesa della Natività di Maria

Ogni anno, l’8 settembre, a Furtei si celebra la Festa di Santa Maria, che è la Festa principale del paese, tradizionalmente organizzata da Is Bagadius, i giovani non sposati, e prevede una settimana di festeggiamenti, dall’8 al 15 settembre. Furtei-Statua della Madonna addobbata per la Festa di Santa MariaFurtei-Statua della Madonna addobbata per la Festa di Santa MariaIn occasione della festa, la statua della Madonna viene abbellita da una parrucca con i capelli lunghi castani che le scendono sulle spalle, porta sul capo che è coperto da un manto bianco trasparente con ricami dorati, una corona d’argento, il suo vestito è bianco con ricami dorati, abbellito e adornato con tanti oggetti d’oro. Durante la festa, caratteristiche sono Is Processionis me in Bixinaus de Sa Idda, ossia le processioni nei rioni del paese, ed anche le danze come Su Ballu de Meigamma, il ballo del pomeriggio, che si svolgono nel piazzale della chiesa. Durante questi otto giorni la gente si delizia mangiando dolci fatti in casa come gli amaretti, Is pirichittus, Su gattou, ed anche il maialetto arrosto ed altre pietanze.

La chiesa parrocchiale di Santa Barbara

La via Cesare Battisti sulla quale si trova la chiesa della Natività di Maria va ad immettersi sul corso Vittorio Emanuele III. Lo prendiamo verso sinistra e lo seguiamo per duecento metri, in direzione nord ovest, poi svoltiamo a destra nella via della parrocchia, e vediamo a sinistra la facciata della chiesa di Santa Barbara la parrocchiale, che è l’edificio più imponente del paese. Sorge sopra un terrapieno bastonato che le conferisce una posizione rialzata e visibile sul tessuto urbano circostante, e si affaccia su un piazzale, attualmente lastricato con marmitte in cemento, al quale si può accedere da due accessi, uno centrale, attraverso una scalinata, l’altro, sulla destra, attraverso una rampa molto ripida. Questa chiesa costituisce una testimonianza concreta della floridezza della comunità di Furtei nel Medio Evo. Edificata probabilmente nel dodicesimo secolo, si sa che esisteva già nel tredicesimo secolo, e fin da quel periodo era destinata ad ospitare nelle sue vicinanze l’area sepolcrale del paese, funzionante fino nel 1908, data di seppellimento dell’ultimo defunto, poi abbandonato in ottemperanza alle leggi napoleoniche sui cimiteri urbani. Prima del 1561 non era dedicata a Santa Barbara ma a Sant’Antioco, quando Santa Barbara era la Patrona di Furtei ma alla quale non erano dedicate Chiese. Nella notte tra il 29 e il 30 agosto del 1727 si ricorda l’asportazione, da parte di ignoti, della cassaforte dalla sagrestia. La chiesa è a pianta basilicale, diviso in tre navate da arcate a sesto acuto. Custodisce al suo interno un’importante tavola raffigurante la Crocifissione, attribuita al pittore Antioco Mainas, attivo nella bottega di Stampace tra il 1537 e il 1571. Di una certa importanza sono una acquasantiera del 1590, anche alcuni argenti sacri di artigiani sardi, tra i quali si segnala la massiccia croce parrocchiale del peso di cinque chili e mezzo, la statua lignea di Santa Barbara in estofado de oro, e quattro antiche campane, una delle quali proviene dall’antica chiesa parrocchiale di San Biagio, un vero cimelio del 1530. La chiesa ha tre recenti portali in bronzo ispirati alla vita di Santa Barbara, tra i quali il più significativo è il portale centrale, realizzato dall’o scultore Gianni Argiolas. Sopra il portale centrale, è presente una finestra, sormontata dal campanile a vela a doppio arco a tutto sesto, oggi obliterato.

Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara: facciata Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara: il particolare del campanile a vela oggi obliterato Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara: il portale centrale in bronzo realizzato da Gianni Argiolas Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara: interno Furtei: chiesa parrocchiale di Santa Barbara: la Crocefissione attribuita a Antioco Mainas

Furtei-Simulacro di Santa BarbaraFurtei-Festa di Santa BarbaraA Furtei, presso questa chiesa, ogni anno il 4 dicembre si festeggia la Patrona nella Festa di Santa Barbara, la Santa che viene invocata contro i tuoni e i fulmini, alla quale è dedicato il portale centrale della parrocchia, realizzato grazie ad offerte della popolazione dall’importante scultore Gianni Argiolas, nato a Cagliari nel 1947. È una Festa nella quale si assiste alla vestizione della Santa, che viene portata in una solenna processione per le strade del paese, al rientro nella prrocchiale si tiene la messa e si svolgono le cermonie religiose, che sono seguite dalle manifestazioni civili che si protraggono fino a tarda sera.

La chiesa romanica di San Narciso

Proseguendo verso est lungo il corso Vittorio Emanuele III per altri duecento metri, si vede a destra partire la via San Narciso, alla sinistra della quale, nella piazza San Narciso, si affaccia la chiesa romanica di San Narciso che sorgesu un colle. San Narciso è uno dei tanti Santi cui la popolazione furterese è devota. La chiesa in suo onore risale probabilmente al dodicesimo secolo, è costruita con pietre varie, e costituisce un’altra testimonianza concreta della floridezza della comunità di Furtei nel Medio Evo. Si accede al piccolo e semplice portale centinato attraverso quattro alti gradini in pietra a mezzaluna, la costruzione infatti è parecchio rialzata da terra. I gradini portano alla sua facciata, di forma asimmetrica, che in origine era decorata con piatti in ceramica policroma di cui ora restano solo gli incavi circolari, e che è sormontata da un campanile a vela. L’interno della chiesa è composto da due navate disuguali, separate da pilastri in pietra che sorreggono archi a tutto sesto. Nella parete di fondo della navata centrale, che è la destra ed è la più grande, si trova una piccola nicchia, ed accanto al portone è stata costruita nella parete un’acquasantiera di pietra vulcanica scolpita. La bella statua di San Narciso, alta ottanta centimetri, risale al diciassettesimo secolo, la mano destra del Santo è sollevata nell’atto di benedire, nella mano sinistra porta un anello e il bastone pastorale, simboli che permettono di capire che il Santo doveva essere un Vescovo. L’abito della statua è in vari colori, rosso, azzurro cielo, e con ricami d’oro. Sulla gamba destra è appoggiata una piccola cavalletta in metallo prezioso.

Furtei: chiesa di San Narciso Furtei: chiesa di San Narciso: il portale Furtei: chiesa di San Narciso: interno

Ogni anno, l’ultima domenica di ottobresi celebra la Festa di San Narciso, invocato contro l’infestazione delle cavallette. Il sabato, dopo la messa in parrocchia, la statua di San Biagio viene portata a spalla in processione sino alla sua chiesa, Furtei-Simulacro diSan NarcisoFurtei-Festa di San NarcisoEd in serata si inizia S’Arrosarieddu, ossia l’intonazione del piccolo Rosario in lingua sarda campidanese a cori alterni, dagli uomini nella navata laterale e dalle donne in quella centrale. Al termine del Rosario, i fedeli invocano San Narciso con Is Coggius, anch’essi in sardo campidanese. La Festa prevede che la notte si beva vino e si mangino le caldarroste ed i granchi, e che si balli nel piazzale. Il giorno della Festa si celebra messa, dove un prete che viene da fuori tiene una solenne omelia. Lo stesso giorno Vengono presentate al popolo le nuove Priorisse, che per tutto l’anno si dedicheranno alla decorazione delle statue e delle portantine dei Santi. La domenica sera il Santo viene riportato in parrocchia. La notte il divertimento continua, e la Festa si conclude con uno spettacolo pirotecnico.

La statua della Madonnina davanti al bel murale

Tornati indietro una ventina di metri lungo il corso Vittorio Emanuele III, arrivimao a uno slargo, al quale partono da destra a sinistra tre strade, prima la prosecuzione del corso, poi la via Umberto I, e per ultima la via San Sebastiano. Tra la via Umberto I e la via San Sebastiano si trova una parete con dipinto il bel murale intitolato Un domani migliore, di Cotza e Scano, davanti al quale si trova, sopra una colonna, una statua della Madonnina.

Furtei: lo slargo con il murale e la statua della Madonnina Furtei-Murale e la statua della Madonnina

La piccola chiesa di San Sebastiano

Dalllo slargo, prendiamo verso sinistra la via San Sebastiano, la seguiamo in direzione sud per centocinquanta metri ed incrociamo la via Dante Alighieri. Passato l’incorcio, proseguiamo sulla continuazione della via San Sebastiano, e, dopo centoventi metri, vediamo sulla destra della strada la piazza San Sebastiano, sulla quale si affaccia la chiesa di San Sebastiano una piccola piccola chiesa il cui impianto originale risale al periodo giudicale.

Furtei: chiesa di San Sebastiano Furtei: chiesa di San Sebastiano: facciata

Ogni anno a Furtei, il 19 gennaio, si tiene la Festa di San Sebastiano, quando nei rioni del paese si accendono i falò, chiamati Is Fogadonis, e si chiede a San Sebastiano un buon raccolto.

Gli Impianti Sportivi di Furtei

Dirigendoci con la via San Sebastiano in direzione sud, eravamo arrivati ad incrociare la via Dante Alighieri. La prendiamo verso sinistra, ossia in direzione sud est, e la seguiamo per quattrocentocinquanta metri, arrivando alla periferia orientale dell’abitato, e prendiamo a sinistra la via A. Silesu. Percorsa per una sessantina di metri, vediamo alla destra della strada gli Impianti sportivo di fortei.

Furtei: impianti Sportivi di Furtei: ingresso Furtei: impianti Sportivi di Furtei: Campo da Calcio Furtei: impianti Sportivi di Furtei: la palestra Furtei: impianti Sportivi di Furtei: interno della palestra

All’interno di questa struttura sportiva si trova un Campo da Calcio, con fondo in terra battuta, e dotato di tribune in grado di ospitare un centinaio di spettatori. Accanto al Campo da Calcio, si trova la Palestra polivalente al chiuso, nel quale è possibile effettuare divesi tipi di attività sportive, soprattutto la pallacanestro.

Visita dei dintorni di Furtei

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Furtei, sono stati portati alla luce i resti dei Protonuraghi Bruncu su Sensu, Bruncu su Sensu II, Campu Braxiu; dei Nuraghi semplici Baccalillu, Cuccuru de Is Bangius, Cuccuru San Biagio; e dei Nuraghi complessi Perda Zoccu e Sa Conca Manna. Sono presenti, inoltre, i resti delle Terme romane, la chiesa campestre di San Biagio, e soprattutto i resti dell’unica miniera d’oro della Sardegna, ormai dismessa, che ha lasciato la zona in pericolose condizioni ambientali a causa del grave inquinamento da sostanze come cianuro, mercurio e altri metalli pesanti, tanto che si è attualmente in attesa di bonifica ambientale.

Il Cimitero di Furtei

Furtei: Cimitero di FurteiDal Municipio di Furtei, proseguiamo verso nord est con la via della Circonvallazione, e la seguiamo per circa settecento metri, quando questa strada va ad immettersi sul corso Vittorio Emanuele III, che esce dall’abitato con il nome di SS547 di Guasila, e si dirige verso il comune di Segariu. Da dove al abbiamo imboccata, seguiamo questa strada statale per quattrocento metri, e vediamo, alla sua destra, la parete di cinta ed i diversi ingressi del Cimitero di Furtei, realizzato dopo la dismissione dell’area sepolcrale del paese che esisteva fino all’inizio del novecento nelle vicinanze della chiesa di Santa Barbara.

I resti del Nuraghe complesso Perda Zoccu chiamato anche Nuraghe complesso su Cummossariu

Degno di una visita è il Nuraghe Perda Zoccu dal nome della località nel quale si trova, situata a nord dell’abitato di Furtei, chiamato anche Nuraghe su Cummossariu. Per arrivarci, dal Municipio di Furtei prendiamo verso nord est la via della Circonvallazione, e la seguiamo per circa seicento metri, poi Svoltiamo a Sinistra e prendiamo la vIa lanessi, che, dopo quasi duecento metri, esce dall’abitato con il nome di Strada Comunale da Furtei a Villamar. La seguiamo per un chilometro e novecento metri, passiamo un ponticello, e, dopo un altro centinaio di metri, prendiamo verso sinistra una strada di campagna, alla destra della quale, dopo un altro centinaio di metri, si vedesu un’altura il Nuraghe sommerso dalla vegetazione. Si tratta dei resti di un Nuraghe complesso polilobato, edificato a 97 metri di altezza, del quale non rimangono, però, che pochi resti significativi.

Furtei-Resti del Nuraghe su Cummossariu Furtei-Resti del Nuraghe su Cummossariu Furtei-Resti del Nuraghe su Cummossariu

All’interno di questo Nuraghe sono state scoperti numerosi reperti, tra i quali i più significativi sono due reperti in bronzo, conservati oggi nel Museo Nazionale Archeologico di Cagliari. Il primo è costituito da una statuetta in bronzo che rappresenta un orante nudo o un idolo, la figurina è tutta nuda e con il sesso maschile fortemente marcato ed eretto, sebbene non esageratamente itifallico. Il secondo è un appiccagnolo a colonnina, che è quanto resta dell’albero di una navicella dal cui scafo si levava, con la forma di una fortezza nuragica a quattro torri.

Furtei-reperti rinvenuti nel Nuraghe su Cummossariu: orante nudo Furtei-reperti rinvenuti nel Nuraghe su Cummossariu: albero di navicella

I resti della Stazione Ferroviaria dismessa di Furtei

Furtei-ex Stazione Ferroviaria di FurteiDal centro di Furtei ritorniamo, con la SS547 di Guasila, ad imboccare la SS197 di San Gavino e del Flumini, che prendiamo verso destra, in direzione nord est, ossia verso Villamar. Seguita per cinquecento metri, arrivati in un’area scarsamente abitata a ovest dell’abitato di Furtei, svoltiamo a sinistra sulla via Marmilla che, in una quarantina di metri, ci porta di fronte all’edificio che ospitava la ex Stazione Ferroviaria di Furtei realizzata dalle Ferrovie Complementari Sarde lungo la ferrovia che collegava Isili con Villacidro, posizionata tra la stazione di Villamar e quella di Sanluri Complementari. Di essa è ancora esistente il fabbricato viaggiatori, assieme allo scalo merci affiancato al lato sud della medesima. Entrambi gli edifici si presentano, però, in modeste condizioni di conservazione, ed appaiono chiusi ed in stato di completo abbandono.

I resti delle Terme Romane di Is Bangius

Proseguendo lungo la SS197 di San Gavino e del Flumini, percorsi due chilometri e duecento metri, all’altezza del chilometro 29.9, prendiamo una deviazione in una strada stretta verso sinistra che, in circa cinquecento metri, ci porta a vedere sulla destra un piccolo ponte, passato il quale si arriva nell’area dove si trovavano le Terme Romane di Is Bangius. Si tratta di un tesoro archeologico venuto alla luce solo di recente, attorno agli anni 2.000, già oggetto di numerose visite da parte degli appassionati di storia. Nella valle era situato un grosso centro abitato romano chiamato appunto Is Bangius, ossia Il Bagno, che era un luogo dedicato ai bagni. Qui sono stati ritrovati resti delle Terme, con gli spazi per i bagni, e sempre in queste località il comune ha recintato uno spazio nel quale verranno effettuate ricerche archeologiche. L’area interessata agli scavi è di oltre diecimila metri quadrati. Con il sito di Is Bangius, Furtei entra a far parte dell’itinerario archeologico della Marmilla del Consorzio turistico Sa Corona Arrubia.

Furtei-Resti delle Terme Romane di Is Bangius Furtei-Resti delle Terme Romane di Is Bangius

I resti del Nuraghe semplice Cuccuru de Is Bangius

Subito a nord dello spazio termale, ai confini fra l’area Comunale di Furtei, quella di Villamar e quella di Sanluri. Sopra una piccola altura, si trovano i resti del Nuraghe Cuccuru de Is Bangius. Si tratta di un Nuraghe monotorre situato a un’altezza di 106 metri, circondato dai resti di un villaggio nuragico, ancora interrati e non portati alla luce, per cui se ne ignorano le caratteristiche. Nella valle sotto i resti di questo Nuraghe era situato il grosso centro abitato romano chiamato Is Bangius.

La chiesa romanica di San Biagio Vescovo

Dalla piazza della Resistenza, prendiamo verso sud la via Cagliari, che esce dall’abitato. Seguita per un chilometro ed ottocento metri, arriviamo nella località San Biagio, ossia Santu Brai, che è stata Teatro di importanti trascorsi storici, dove vediamo sulla destra un cancello che conduce al cortile alberato all’interno del quale un sentiero conduce alla chiesa romanica di San Biagio Vescovo. Era la chiesa parrocchiale del villaggio medioevale di Nuraxi, che si trovava in questa zona. Il suo impianto originale risale al periodo giudicale, a seconda delle diverse interpretazioni tra l’undicesimo ed il tredicesimo secolo, costruita in forme romaniche e successivamente ristrutturata in diverse occasioni. Una delle antiche campane conservate nella parrocchiale di Santa Barbara proviene proprio dalla chiesa di San Biagio, e reca la scritta Deus Homo Factus est - Norice - MDdecimodecimodecimo, ossia Dio si è fatto Uomo - Norce - 1530. Dopo la peste del 1654, che ha decimato gli abitanti di Nuraxi, i superstiti si sono trasferiti a Furtei, dove hanno mantenuta però viva la tradizione del culto di San Biagio.

Furtei: chiesa romanica di San Biagio Vescovo Furtei: chiesa romanica di San Biagio Vescovo Furtei: chiesa romanica di San Biagio Vescovo

Furtei-Festa di San BiagioFurtei-Festa di San BiagioLa penultima domenica di agosto vi si tiene la Festa di Santu Brai, ossia di San Biagio, che ha inizio il sabato, quando si prevede una processione che porta con un cocchio la statua del Santo da Furtei alla sua chiesa. Seguono i festeggiamenti con cerimonie religiose ed il pasto a base soprattutto di carne allo spiedo, e la domenica sera, dopo la messa, il rito suggestivo che viene chiamato Sa Torrada de su Santu, ossia il suo ritorno a Furtei, accompagnato da Traccas, tamburini, gruppi in costume e centinaia di fedeli in processione.

I resti del Nuraghe di Cuccuru San Biagio con l’area archeologica omonima

In località Cuccuru San Biagio o Santu Brai, subito a ridosso della chiesa, sono stati individuati significativi resti archeologici ed anche resti punici. È possibile intravedere, tra gli arbusti, i filari basali del Nuraghe di Cuccuru San Biagio un Nuraghe monotorre edificato a 126 metri di altezza.

Furtei-Resti del Nuraghe Cuccuru San Biagio Furtei-Resti del Nuraghe Cuccuru San Biagio

I resti delle fortificazioni puniche di Cuccuru San Biagio

Furtei-Resti di fortificazioni puniche a Cuccuru San BiagioSono presenti, vicini, i resti delle Fortificazioni puniche dato che in seguito i Cartaginesi hanno trasformato la preesistente fortificazione nuragica secondo la formula della loro architettura militare. La collinetta sulla quale sorgeva in precedenza il Nuraghe viene da loro fortificata, con la costruzione di un muro perimetrale, o almeno di un parapetto a blocchi, e viene divisa in due settori incorporando parzialmente il Nuraghe in una torre centrale a pianta quadrilatera, alla cui piattaforma si accedeva da nord attraverso un ingresso fortificato a gomito. un’altra linea fortificata più esterna si ritiene che potesse esistere ad una decina di metri da questa. La fortificazione era destinata a sorvegliare una importante posizione strategica, rappresentata dalla vicinanza di un guado del Flumini Mannu, e della strettoia di Furtei che mette in comunicazione il Campidano con la Marmilla. La tecnica edilizia da loro utilizzata è confrontabile con quella delle Acropoli arcaiche di Monte Nai, Pani loriga e monte Sirai, edificate fra il sesto ed il quinto secolo avanti Cristo.

La Cappella votiva di San Michele Arcangelo lungo la strada verso l’ex miniera d’oro

Furtei: la centrale idroelettrica di Santu MialiProseguendo verso sud per un chilometro e seicento metri, la strada che ci ha portati alla chiesa di San Biagio sbocca su una strada orizzontale, che verso sinistra porta alla traversa Case Fiume, ed a sinistra porta alla diga Sa Forada ed alla centrale elettrica di Santu Miali. Di fronte a dove siamo arrivati, all’altro lato della strada orizzontale, si trovano quelle che erano le abitazioni degli operai della miniera d’oro di Campu Braxiu o di Furtei. Prendendo verso sinistra, la strada passa lasciando sulla sinistra i resti della Centrale idroelettrica di Santu Miali che era entrata in servizio nel 1964, ed è rimasta in servizio fino al novembre 2012, quando sono iniziati i lavori per l’ammodernamento della centrale idroelettrica. Il progetto ha come l’obiettivo l’adeguamento delle installazioni elettriche ed elettromeccaniche ai più recenti standard tecnologici e normativi, e la realizzazione di interventi idrocivili al fine di garantire un’adeguata affidabilità di esercizio e di erogazione della risorsa.

Furtei: la piccola Cappella votiva dedicata a San Michele ArcangeloDa dove siamo arrivati su questa strada, la seguiamo per circa un chilometro, ed arriviamo a un bivio, dove la strada prosegue verso sinistra. Proseguendo, lasciamo sulla destra quelli che sono i resti della piccola Cappella votiva dedicata a San Michele Arcangelo che era una Cappella votiva alla quale si recavano gli operai della miniera d’oro di Campu Braxiu o di Furtei.

Percorso un altro chilometro, si arriva alla Diga di Monte Santu Miali costruita tra il 1960 e il 1962, e collaudata nel 1968. La diga è di tipo a materiali sciolti di terra permeabile e pietrame, con manto di tenuta di materiali artificiali. Comprese le fondamenta ha un’altezza di 27 metri e sviluppa un coronamento di 398 metri e mezzo, e si trova a 190 metri e mezzo di altezza. La diga interrompe il corso del rio S’Alluminu e genera l’Invaso di Sa Forada de S’Acqua che raccoglie l’acqua tramite condotte anche sotterranee convogliate dal lago Mulargia, ed è destinato all’irrigazione. Alla quota di massimo invaso, prevista a quota 189, il bacino generato dalla diga ha una superficie dello specchio liquido di circa 15 ettari, mentre il suo volume totale è calcolato in 1,41 milioni di metri cubi di acqua. La superficie del bacino imbrifero direttamente sotteso risulta di circa un chilometro quadrato. L’impianto, di proprietà della Regione Sardegna, fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale ed è gestito dall’Ente acque della Sardegna.

Furtei: la diga di Monte Santu Miali Furtei: l’invaso di Sa Forada de S’Acqua

La miniera d’oro di Campu Braxiu o di Furtei

Intorno all’invaso di Sa Forada de S’Acqua si trovano i resti dell’ex Miniera di Campu Braxiu o di Furtei che è stata l’unica Miniera d’oro della Sardegna. Durante gli anni dal 1988 al 1991 la società Progemisa, in collaborazione con una compagnia dell’AGIP, inizia un programma di prospezione, che prosegue negli anni seguenti, quando una società Australiana subentra all’AGIP. La società Australiana e la Progemisa costituiscono la Sardinia Gold Mining. Nel 2004 la società canadese Full’Riches Investiment, capeggiata dall’imprenditore italo venezuelano Serafino Iacono, prende il controllo della Sardinia Gold Mining, che in seguito, nel 2007, viene acquisita dalla multinazionale canadese Bufalo Gold. La società Sardinia Gold Mining risulta concessionaria dell’attività mineraria legata all’estrazione aurifera dal 1997, anno in cui nell’estate vengono fusi i cui primi lingotti, al dicembre 2008, anno in cui viene dichiarato il suo fallimento societario. Dalla miniera, dalla fusione del primo lingotto, vengono estratti 2.500 chili d’oro, per un valore complessivo di 50 miliardi lire. La miniera, in conseguenza del fallimento della società concessionaria, viene chiusa. Oggi non è più sfruttata, ed i 45 lavoratori che effettuavano i lavori di estrazione sono stati in cassa integrazione.

Furtei-ex miniera di Campu Braxiu o di Furtei: impianti di trattametro Furtei-ex miniera di Campu Braxiu o di Furtei: impianti di trattametro

Anni di lavorazioni e triturazioni dei materiali hanno generato un vero scempio ambientale, con le colline sventrate, ed il bacino della miniera, che si posiziona al confine fra i territori comunali di Furtei e di Guasila, formato dagli scarti della lavorazione per l’estrazione dell’oro, è altamente pericoloso per tutto ciò che c'è intorno, pascoli, animali, piantagioni, sorgenti, e costituisce un rischio reale anche per le persone. Vicino ai mezzi senza più carburante e alle macchine per frammentare e trasportare le rocce, ci sono vasche colme di cianuro, mercurio, ferro, piombo, cadmio.

Furtei-ex miniera di Campu Braxiu o di Furtei: inquinamento ambientale per gli scarti di lavorazione Furtei-ex miniera di Campu Braxiu o di Furtei: inquinamento ambientale per gli scarti di lavorazione Furtei-ex miniera di Campu Braxiu o di Furtei: inquinamento ambientale per gli scarti di lavorazione

Per molto tempo, si era proposto di bonificare la zona, ma per renderla vivibile sarebbero occorsi 37 milioni di euro, che avrebbero dovuto essere finanziati dalla Regione Sardegna, la quale era presieduta da Ugo Cappellacci, che dal 2001 al 2003 era stato anche il presidente della Sardinia Gold Mining, la ditta alla quale era stato affidato lo sfruttamento della miniera…

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita della Marmilla e da Furtei proseguiremo per Segariu che vedremo visitando il suo centro con la chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire, ed i dintorni nei quali si trova il Nuraghe e la chiesa romanica di Sant’Antonio da Padova.


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