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Modolo il più piccolo comune di tutta la Sardegna come estensione


In questa tappa del nostro viaggio, da Bosa arriveremo a Modolo, il più piccolo di tutta la Sardegna come estensione, che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni.

La regione storica della Planargia

La PlanargiaLa Planargia è una piccola regione sulla costa occidentale della Sardegna. Si tratta di un vasto e fertile altopiano vulcanico che si estende dal Marghine fino al mare, fra i territori di Villanova a nord ed il Montiferru a sud, attraversato dalla valle del fiume Temo. Il nome deriva dall’andamento pianeggiante della sua conformazione geografica. La Planargia si trova interamente in Provincia di Oristano ed i comuni che ne fanno parte sono Bosa, Flussio, Magomadas, Modolo, Montresta, Sagama, Sindia, Suni, Tinnura e TresNuraghes. regione fortunata per la sua posizione geografica e per il clima mite tutto l’anno, la Planargia occupa un posto rilevante nella produzione vitivinicola della Sardegna, grazie soprattutto alla malvasia di Bosa. La Planargia si sviluppava interamente nella Provincia di Nuoro, ma, dopo la nascita della nuove province della Sardegna, tutta la sua zona costiera è stata portata all’interno della Provincia di Oristano.

In viaggio verso Modolo

Da Montresta, la SP19 ci porta in poco più di una diecina di chilometri a Bosa, dove inizia la zona di produzione della rinomata Malvasia di Bosa. Da qui prendiamo la SP129bis in direzione di Suni, la seguiamo per due chilometri e mezzo, poi giriamo a destra sulla SP35 che dopo tre chilometri ci porta all’interno dell’abitato di Modolo. Dal Municipio di Montresta a quello di Bosa si percorrono 14 chilometri, mentre dal Municipio di Bosa a quello di Modolo altri 6.9 chilometri.

Il piccolo comune chiamato Modolo

Modolo-Veduta dell’abitatoModolo-Stemma del comuneIl comune Modolo (nome in lingua sarda Mòdolo, altezza metri 134 sul livello del mare, abitanti 156 al 31 dicembre 2021) è il più piccolo comune per estensione territoriale della Sardegna e uno dei comuni più piccoli di tutt'Italia. Il centro abitato si sviluppa su una ridente collina circondata da una serie di piccole vallate, impiegate per l’agricoltura. Si tratta di una piccola comunità collinare di origine medievale, con un’economia di tipo prettamente agricolo, dato che nel suo territorio crescono rigogliosi ciliegi, uliveti secolari e profumate vigne, che danno al paesaggio un aspetto pittoresco. Il territorio comunale ha un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 87 a un massimo di 319 metri sul livello del mare.

Questo paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino

Questo paese fa parte dell’Associazione delle città del VinoQuesto paese fa parte dell’Associazione nazionale città del Vino, il cui obiettivo è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Le città del Vino in Sardegna sono ad oggi Alghero, Arzachena, Atzara, Badesi, Benetutti, Berchidda, Bonnanaro, Bosa, Calangianus, Dolianova, Donori, Dorgali, Jerzu, Loceri, Luogosanto, Luras, Meana Sardo, Modolo, Monti, Neoneli, Olbia, Samugheo, San Nicolò di Arcidano, Sant’Antioco, Selargius, Sennori, Serdiana, Sorgono, Sorso, Tempio Pausania.

Origine del nome

Il nome può derivare dalla voce latina Modulus che indica una conduttura per l’acqua o un canale, utilizzata anticamente dalle genti delle valli circostanti per incanalare o intubare l’acqua delle vicine fonti. In periodo romano esiste già Modulo Vallis attraversato dalla strada occidentale che partiva da Sulki, raggiungeva Neapolis, Othoca che era l’attuale Santa Giusta, Cornus, nel golfo di Oristano, e proseguiva per Bosa e Nure fino a Turris lybissonis, l’odierna Porto Torres. Il nome venne mantenuto per tutta l’epoca romana, trasformandosi nell’attuale Modolo nel periodo medievale.

La sua economia

Il settore primario è basato sull’agricoltura, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, basata sulla produzione di ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; ed accanto al lavoro dei campi si pratica l’allevamento di ovini. Per quanto riguarda il secondario non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale di rilievo, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario. Modolo non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

La viticoltura con le uve per la produzione della Malvasia di Bosa

Modolo-Stemma del comuneLa produzione più rinomata è quella vitivinicola, in particolare del vino bianco prodotto con il vitigno Malvasia di Sardegna, ed il paese rientra nell’area di produzione del vino Malvasia di Bosa Doc. La Malvasia di Bosa deve venir prodotta con almeno il 95% di uva Malvasia di Sardegna, condizione più severa rispetto a qualsiasi altro vino Doc in Sardegna, lasciando solo il 5% di margine per la presenza di varietà diverse nei vigneti, che viene permesso solo per permettere l’impollinazione incrociata nei vigneti, a condizione che poi i produttori cerchino di escludere queste uve nella produzione del vino. La zona di produzione delle uve atte a produrre la Malvasia di Bosa comprende territori nei Comuni di Bosa, Flussio, Magomadas, Modolo, Suni, Tinnura e TresNuraghes, tutti in Provincia di Oristano.

Brevi cenni storici

Il territorio è abitato già in epoca prenuragica e nuragica come dimostrato dai resti rinvenuti nel paese e nei dintorni, per passare successivamente sotto il controllo dei Fenici, dei Cartaginesi e quindi dei Romani. Nel settimo secolo dopo Cristo vi si stabiliscono dei monaci bizantini che lo evangelizzano ed edificano la Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo. Nel Duecento appartiene al Giudicato di Logudoro e fa parte della curatoria di Planargia. Nel 1256, alla caduta del Giudicato, passa ai Malaspina e quindi al Giudicato di Arborea. Intorno al 1420 passa sotto il dominio aragonese nel Regno di Sardegna e diviene un feudo, concesso nel 1430 a Guglielmo Raimondo de Moncada, poi confiscata dalla Corona, che la cede nel 1468 alla famiglia Villamarì. Nel 1469 il feudo viene concesso al cagliaritano Antonio Brondo, a cui viene confiscato nel 1670. Nel cinquecento, i Carmelitani vi fondano un loro convento con l’annessa Chiesa dedicata alla Vergine del Carmelo. Nel 1698 appartiene alla famiglia Olives e infine nel corso del diciottesimo secolo viene incorporata nel Marchesato della Planargia, periodo durante il quale dal 1756 passa per vie ereditarie alla famiglia dei Paliacio, i cui discendenti assumono i titoli di marchese della Planargia ed i primogeniti di conti di Sindia, Marchesato che viene incorporato nel diciottesimo secolo dai Savoia, che confermano il possesso dei Paliacio. Viene riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale e diviene un comune autonomo. Nel 1927 il comune di Modolo viene trasferito dalla Provincia di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, alla neonata Provincia di Nuoro. Successivamente nel 2003, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene trasferito da questa nella Provincia di Oristano.

Alcuni dei principali personaggi legati a Modolo

Da genitori sardi Modolo, a Fiume è nato il poeta Orlando Biddau.

Modolo: il poeta Orlando BiddauAlcune poesie di Orlando BiddauIl poeta Orlando Biddau nasce a Fiume nel 1938 da genitori sardi di Modolo. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, in un periodo di grandi sofferenze e rifugio per tanti sfollati, a soli due anni viene portato dalla famiglia nel piccolo centro della Planargia. L’adolescenza di Biddau è segnata da difficoltà, irrequietezza e dal gravoso lavoro di manovale muratore, da cui si riscatta con l’impegno nello studio che lo porterà a conseguire due lauree. Nel 1970 dal Continente ritorna in Sardegna per dedicarsi all’insegnamento, ma problemi di salute gli impongono di ritirarsi a Modolo, dove intraprende una vita dedita agli studi e alla stesura poetica di opere di profonda riflessione e sensibilità. Viene definito nel 1993 da Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari, Il poeta della disperazione. Nel 2012 vengomo pubblicate ben sei raccolte di suoi versi da parte della Editrice Democratica Sarda di Sassari. Premiato a livello sardo e nazionale, si spegne a Bosa nel 2014 e lascia le raccolte di poesie Le verdi vigilie, L’inverno inconsolabile, L’anima degli animali, Una fame di vento, Gufo cieco, Sale d’acqua e di grano, ed il romanzo Predestinazione.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Modolo

Modolo-Locandina della manifestazione 'Musica, arte e cultura nel borgo'Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Modolo vanno citate, Il 16 e il 17 gennaio, come in altri piccoli centri della Sardegna, la Sagra di Sant’Antonio con l’accensione di falò, l’assaggio pubblico di vino e di prodotti tipici, la tradizionale zeppolata; dal giovedì alla domenica di Pasqua, i Riti della Settimana Santa; la prime celebrazione del Santo patrono si svolge l’11 maggio, la prima Festa patronale di Sant’Andrea; a metà maggio la Festa di Sant’Isidoro Agricoltore presso la sua Chiesa campestre; l’8 settembre la Festa della Madonna del grappolo presso la sua Chiesa campestre; il 25 e 26 settembre, la manifestazione Musica, arte e cultura nel borgo Con tramonti in musica, concerti, laboratori e performance artistiche, percorsi poetici e letterali, brindisi di vini nella vallata della malvasia, il borgo visto dalle bambine e dai bambini; una ulteriore celebrazione del Santo patrono si svolge il 30 novembre, ed è la seconda Festa patronale di Sant’Andrea.

Visita del centro di Modolo

Il centro abitato si sviluppa su una ridente collina a pochi chilometri dal mare, circondata da una serie di piccole vallate, impiegate per l’agricoltura e da vigneti di malvasia. Presenta l’andamento altimetrico tipico delle localtà collinari.

Il Cimitero di Modolo

Modolo: il muro di cinta e l’ingresso del Cimitero di ModoloArriviamo a Modolo con la SP35 e, proprio prima del cartello segnaletico di Benvenuti a Modolo che indica l’ingresso all’interno dell’abitato, la strada provinciale costeggia il muro di cinta frontale del piccolo Cimitero di Modolo al centro del quale si trova il suo cancello di ingresso, che si trovano alla sinistra della strada. Subito al termine del muro di cinta si vede il cartello segnaletico, passato il quale la strada provinciale entra nell’abitato con il nome di via Bosa.

La Chiesa della Santa Croce

Modolo-La Chiesa della Santa CrocePresa la via Bosa, la percorriamo per duecentocinquanta metri ed arriviamo a un bivio, dove la via Bosa prosegue verso sinistra per riassumere più avanti il nome di SP35, mentre proseguiamo dritti nella strada che in una trentina di metri sbocca sulla via Roma, la quale attraversa tutto il centro dell’abitato. Svoltiamo nella via Roma verso sinistra e, percorsa una trentina di metri, prendiamo a destra una stretta strada in salita che è la via Santa Croce, lungo la quale, dopo appena una diecina di metri, si vede alla sinistra su un rilevo la Chiesa della Santa Croce, ubicata in posizione centrale nel vecchio centro del paese. Le sue origini risalgono al diciassettesimo secolo ed è stata voluta e fatta edificare dalla omonima Confraternita per potervi celebrare i propri riti religiosi. Fino alla legge sui cimiteri è stata anche utilizzata come luogo di sepoltura dei confratelli. È stata in seguito restaurata con interventi conservativi dello stile originale.

La Chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Andrea Apostolo

Modolo-La Chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Andrea ApostoloArrivando dalla via Bosa, invece di svoltare a sinistra verso la Chiesa della Santa Croce, svoltiamo a destra e seguiamo per un centinaio di metri lungo la via Roma, fino a vedere alla destra della strada la scalinata che porta alla Chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Andrea Apostolo, la quale sorge sul bastione calcareo al limite sud del centro abitato. Questa Chiesa viene edificata dai Monaci bizantini che nel settimo secolo si erano stabiliti a Modolo e la avevano evangelizzata. Nel 1828 viene distrutta da un incendio e successivamente ristrutturata nel 1860 su progetto dell’architetto Vascellari, il quale prevedevano la conservazione dell’edificio originale, ma la realizzazione invece, si è discostata dal progetto con l’abbattimento del campanile e trasformazioni interne non previste. Questa Chiesa è stata totalmente abbattuta negli anni cinquanta del Novecento e riedificata senza alcuna traccia dell’aspetto originario, ed oggi la facciata riprende lo schema a salienti della tradizione medieovale, presente anche nel rosone e nel campanile a canna quadrata. Sono invece nuovi i materiali impiegati, cemento armato e mattoni, che contrastano fra loro. All’interno si possono ammirare alcune statue lignee risalenti al diciassettesimo secolo, ben restaurate e di un certo valore artistico.

Modolo: Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo: facciata Modolo: Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo: interno con la statua del Santo

La Festa di Sant’Andrea Apostolo, patrono di Modolo, si celebra in due ricorrenze, il giorno 11 del mese di maggio ed il giorno 30 del mese di novembre, ed in entrambe le occasioni oltre alle cerimonie religiose ed alla processione, si tengono nelle strade e nelle piazze del paese balli, spettacoli folcloristici, gare poetiche, musiche tradizionali sarde e competizioni sportive.

La piazza dedicata a Orlando Biddau

Modolo-La lapide dedicata a Orlando Biddau nella piazza a lui dedicataPassata la Chiesa parrocchiale, dalla via Roma prendiamo la prima traversa a destra e in una quarantina di metri raggiungiamo la parallela via Sant’Andrea. Ad angolo tra questa traversa e la via Sant’Andrea è stata realizzata una piazza retrostante la Chiesa parrocchiale, realizzata nel 2019 dall’Amministrazione Comunale che la ha Dedicata al poeta Orlando Biddau che si era spento cinque anni prima, come importante riconoscimento per il suo poeta. A perpetuare il ricordo di Biddau è stata una targa posata e scoperta nella piazza il giorno dell’inaugurazione, alla presenza di familiari, amici e compaesani del poeta. A partecipare all’iniziativa, oltre al sindaco Omar Hassan e all’intera amministrazione Comunale, sono stati anche il rettore emerito dell’Università di Sassari il professor Attilio Mastino, e la moglie del poeta Anna Cossu.

Il Municipio di Modolo

Modolo: il Municipio di ModoloLungo la via Roma, passiamo la Chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Andrea Apostolo, proseguiamo per un’altra cinquantina di metri e vediamo, sempre alla destra della strada, in una deviazione l’edificio che ospita il Municipio di Modolo, con la sua sede e gli uffici che forniscono i loro servizi agli abitanti del paese. Il Municipio è organizzato con due uffici, il primo è costituito dagli uffici del Settore Amministrativo, Socio-sanitario e Finanziario, che sono: anagrafe, stato civile, protocollo informatico, albo pretorio, vigilanza urbana, servizi sociali con il sostegno alle famiglie bisognose, l’assistenza agli anziani e ai disabili, e borse di studio agli studenti meritevoli, ragioneria ossia tributario e finanziario; e il aecondo è costituito dagli uffici del Settore Tecnico, che sono: edilizia pubblica e privata, appalti, manutenzioni ordinarie e straordinarie.

Visita dei dintorni di Modolo

Ricerche archeologiche nel territorio di ModoloVediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Modolo, sono stati portati alla luce i resti delle domus de janas di Silatari e Coronedu; del Protonuraghe Cannedu situato ai confini del territorio di Modolo e di Suni e per questo ritenuto dalla maggior parte degli studiosi appartenente a quest'ultimo comune; dei Nuraghi semplici di Albaganes e di Monte Nieddu che appartengono invece indiscutibilmente al territorio di Modolo; ed anche i resti di un’antica Villa Romana a pochi chilometri dal centro.

Il Campo Sportivo Comunale

Eravamo arrivati a Modolo da ovest con la SP35 che era diventata la via Bosa e ci aveva portati al bivo dove avevamo seguito la strada che ci aveva portati sulla via Roma. La prendiamo verso sinistra, superiamo il punto dove parte la deviazione in via Santa Croce, proseguiamo per un’altra cinquantina di metri e arriviamo a un bivio dove prendiamo a destra il viale Sardegna, lo seguiamo per trecentocinquanta metri poi svoltiamo tutto a sinistra e ci immettiamo sulla SP35 in direzione di Magomadas. Seguiamo la SP35 per duecentocinquanta metri e vediamo, alla destra della strada, il cancello si ingresso del Campo Sportivo Comunale.

Modolo-Campo Sportivo Comunale: ingresso Modolo-Campo Sportivo Comunale: il campo polivalente

All’interno dei questo complesso sportivo si trova un Campo polivalente non dotato di tribune, con fondo in erba sintetica, nel quale praticare come discipline calcio, calcetto ossia calcio a cinque, e tennis.

Le Chiese campestri costruite dai due preti concorrenti

Modolo-Le due Chiese campestriSi discute a lungo a Modolo dei Due preti concorrenti che hanno fatto edificare, nei dintorni del paese, due piccole Chiese, proprio una di fronte all’altra, che sono la Chiesa campestre della Madonna del grappolo e la Chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore. Le due Chiese sono posizionate a nord est rispetto all’abitato, e ad esse si arriva seguendo la via Bosa anche dopo la deviazione che ci aveva portati sulla via Roma. La via Bosa si sviluppa verso est e poi curva a sinistra proseguendo in direzione nord allontanandosi dall’abitato ed addentrandosi nella campagna.

La Chiesa campestre della Madonna del grappolo

Modolo-La Chiesa campestre della Madonna del grappoloPer raggiungere la Chiesa campestre della Madonna del grappolo, seguiamo la via Bosa e, a quattrocento metri da dove avevamo incontrato la deviazione che ci aveva portati sulla via Roma, troviamo una deviazione sulla sinistra che, in un centinaio di metri, ci porta di fronte ad essa. Si tratta di una piccola Chiesa in stile romanico e di gradevole fattura, di recente edificazione. Il 7 e 8 settembre a Modolo sono i giorni dedicati alla Festa della Madonna del Grappolo, ricorrenza religiosa durante la quale normalmente si tengono anche una serie di iniziative culturali e sociali. La Festa normalmente inizia con la novena del 30 agosto, ma il culmine dei festeggiamenti religiosi è l’8 settembre, quando la prima messa è a inizio mattina, mentre quella solenne, con la distribuzione di pane e uva si svolge a fine mattina. Inoltre alla fine del pomeriggio si tiene la processione, che parte dalla Chiesa della Madonna del Grappolo e arriva alla Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea.

La Chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore

Modolo-La Chiesa campestre di Sant’Isidoro AgricoltorePer raggiungere la Chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore, seguiamo la via Bosa e, a quattrocento metri da dove avevamo incontrato la deviazione che ci aveva portati sulla via Roma, superiamo la deviazione sulla sinistra che ci aveva portato di fronte alla Chiesa della Madonna del grappolo, proseguiamo lungo la via Bosa per altri centocinquanta metri e troviamo una deviazione sulla destra che ci porta ad essa. Anche la Chiesa di Sant’Isidoro è di recente edificazione. A metà maggio si svolge la Festa di Sant’Isidoro Agricoltore, caratterizzata dalla processione con la statua del Santo dalla parrocchiale alla sua Chiesa campestre, accompagnati dalle confraternite della Planargia e gruppi con abiti tradizionali.

I resti del Protonuraghe Cannedu

Il Protonuraghe CanneduPassata la deviazione per la Chiesa campestre di Sant’Isidoro Agricoltore, continuiamo lungo la prosecuzione della via Bosa che si dirige verso nord, per poi compiere un’ampia svolta a destra e dirigersi verso sud. Percorriamo circa un chimotro e mezzo, ed arriviamo dove, poco più di duecento metri più ad est, si trovano i resti del Protonuraghe Cannedu, situato ai confini con il territorio comunale di Suni e per questo ritenuto da gran parte degli studiosi appartenente a quest'ultimo comuna. Era un Nuraghe a corridoio di forma quadrangolare, costruito in basalto, situato ad est del paese a 248 metri di altezza sull’omonima collina, prossimo ad una viva fonte utilizzata ancora oggi. Si tratta di un Nuraghe ipogeo ricco di sotterranei ancora da esplorare, che veniva sicuramente usato come rifugio in quanto di difficile accesso.

La Stazione ferroviaria di Modolo

Modolo-La Stazione ferroviaria di ModoloDal Municipio di Modolo prendiamo la strada che ci porta sulla SP35 e la imbocchiamo verso sinistra dirigendoci verso ovest in direzione di Bosa Marina, la seguiamo per un chilometro e seicento metri e vediamo alla sinistra della strada il cancello di ingresso che porta alla Stazione ferroviaria di Modolo, la quale si trova però all’interno del territorio comunale di Bosa. Si tratta di una Stazione ferroviaria posta sulla ferrovia sulla linea a scartamento ridotto che collega Macomer con Bosa, chiusa al servizio ordinario e attiva solo per i treni turistici del Trenino Verde. Inaugurata insieme alla linea ferroviaria dalle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna a fine 1888, passata nel 1921 alle Ferrovie Complementari della Sardegna, viene dismessa nel 1981 per via della chiusura al servizio della tratta da TresNuraghes a Bosa a causa del cattivo stato dell’armamento della ferrovia che si è poturo sostituire. Dopo quasi quattordici anni di inattività, nel 1995 questa porzione di linea viene riattivata per i soli servizi turistici del Trenino Verde ed i treni riprendono a transitare nell’impianto, che dal 2010 è gestito da ARST.

I resti del Nuraghe monte Nieddu

Il Nuraghe monte NiedduProseguendo oltre la Stazione ferroviaria per un chilometro e quattrocento metri, la SP35 va ad immettersi sulla SS129bis che collega Bosa con Suni. La imbocchiamo verso destra, in direzione di Suni, e la seguiamo per circa due chilometri e duecento metri, fino a vedere alla sinistra della strada, sulla vetta del monte a nord e di fronte al paese, a 277 metri di altezza ed a circa trecento metri di distanza dalla strada, i resti del Nuraghe monte Nieddu. Si tratta di un Nuraghe monotorre realizzato con materiale non determinato, con camera a tholos e rifascio del muro esterno. Si presenta in parte diroccato, e costituisce la prosecuzione della parete di roccia a strapiombo che gli conferisce un punto di osservazione unico, che domina le valli del Temo e la città di Bosa, parte della Planargia e la catena del Montiferru. Intorno al Nuraghe è presente un antemurale con due torrette e tracce dei resti di un villaggio. 

I resti del Nuraghe Albaganes

Il Nuraghe AlbaganesProseguiamo lungo la SS129bis e, a due chilometri e seicento metri da dove la avevamo imboccata, si vedono su un’altura alla sinistra della strada i resti del Nuraghe Albaganes, situato a nord est rispetto all’abitato di Modolo, sull’omonima collina a 301 metri di altezza. Si tratta di un Nuraghe monotorre a pianta circolare con una camera interna a tholos, realizzato con materiale non determinato, costituito da pietre di grandi e medie dimensioni, sbozzate e disposte a filari orizzontali regolari. Vicino ai resti del Nuraghe sono presenti tracce di un villaggio, nei dintorni del quale affiorano spesso reperti archeologici di epoca nuragica.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Modolo arriveremo a Magomadas che visiteremo con il suo centro ed i dintorni con la sua costiera nella quale si trova la sua frazione turistica di Santa Maria del Mare con la spiaggia di Santa Maria.


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