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Piscinas con la villa patrizia della famiglia SalazarIn questa tappa del nostro viaggio, da Santadi scenderemo a Piscinas che visiteremo con il suo centro dove si trova la villa patrizia della famiglia Salazar. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL'area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell'isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all'una o all'altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. In viaggio verso PiscinasDa Santadi torniamo verso Villaperuccio sulla SP79, dopo due chilometri svoltiamo a sinistra sulla SS293 di Giba proveniente da Nuxis, che si dirige verso sud ovest e che dopo quattro chilometri ci porta all'interno dell'abitato di Piscinas. Dal Municipio di Santadi a quello di Piscinas si percorrono 7.3 chilometri. Il paese chiamato Piscinas
Origine del nomeIl nome del paese, prima detto piscinae con derivazione dal latino, che compare nella documentazione antica come De piscina, ed in seguito detto Pixinas, può trovare giustificazione nella collocazione dell'insediamento lungo il corso di un torrente. Può anche essere interpretato come Vivaio di pesci, o, in base alla documentazione riferita ad altre località, come Abbeveratoio per gli animali o anche come Luogo dove si lavano le pecore prima della tosatura. Invece Goffredo casalis, a proposito del nome, dice Questo luogo ha molta importanza dalle due copiosissime fonti termali che trovansi alla distanza di pochi minuti dall'abitato.... Di Piscinas e della sorgente termale di S'acqua Callenti scrive anche, a metà del diciannovesimo secolo, Alberto Ferrero della Marmora, che nel suo Itinerario dell'Isola di Sardegna la descrive come borgata di Santadi, e ne ipotizza la derivazione del nome dalla presenza della sorgente termale di S'Acqua Callenti, Oggi chiamata Sa Cracchera. La sua economia
Brevi cenni storiciLe origini di Piscinas sono molto remote, dato che insediamenti umani nel territorio sono testimoniati sin dal Neolitico. Esistono tracce anche delle successive civiltà nuragica, fenicia, punica e romana, quando viene valorizzata la potenzialità agricola del territorio. Nell'Alto Medioevo l'area risulta spopolata anche a causa della vicinanza alla costa, resasi insicura per via delle frequenti scorrerie saracene. Dopo l'anno Mille si assiste all'insediamento di una comunità di monaci, la cui presenza è testimoniata da alcuni resti architettonici nell'area attualmente occupata dalla villa Salazar e dalla confinante casa che un tempo faceva parte anch'essa della proprietà Salazar, che si ipotizzano essere state costruite, la prima sulla pianta della chiesa, e la seconda su quella del convento. Il territorio passa sotto il giudicato di Cagliari, inserito nella curatoria di Sulcis, e poi, dopo la caduta di quest'ultimo, sotto il dominio pisano nel 1258, che ne concede la signoria ai della Gherardesca, conti di Donoratico. Dopo questi ultimi i salti di Piscinas, passarono ad altri feudatari. Nel 1337 Miguel Marquet possiede le ville di Giba e Piscinas, che nel 1355 vengono concesse in feudo a Guantino de Serra, che le possiede per pochi anni. Nel difficile periodo delle rivolte contro la corona d'Aragona, il catalano Pietro de Milany ottiene in Sardegna i feudi un tempo appartenuti alla famiglia de Serra alleata a Mariano IV d'Arborea, fra i quali anche quelli di Giba e Piscinas, sostituito poi da Dalmazzo Jardí, che ne ha la concessione dal re d'Aragona. I feudi di Piscinas entrano quindi in possesso di Bartolomeo de Gerp, che li vende nel 1487 a Giacomo Aragall. Nel 1513 i Bellit ereditano la villa di Piscinas dagli Aragall. Nel 1578 viene soddisfatta la richiesta del sindaco di Iglesias, fatta al parlamento del 1538, relativa alla restituzione dei salti del defunto Don Raniero Bellit alla Capitaneria della città, e, poco dopo, la città di Iglesias vende il salto di Piscinas a don Peroche de Salazar, ossia Pietro Salazar. Nel corso dei secoli quindicesimo e sedicesimo la villa di Piscinas risulta a più riprese spopolata, a causa principalmente delle incursioni dei pirati barbareschi dovute alla sua vicinanza al mare. Nel 1572 Marco Antonio Camos, Capitano di Giustizia di Iglesias, in un rapporto sulle difese costiere della Sardegna, cita la presenza di agricoltori e pastori nei fertilissimi salti di Piscinas e l'utilità offerta da questi nel contrastare i barbareschi. Insediamenti umani continuativi si riscontrano quindi dal diciassettesimo secolo. All'inizio del diciannovesimo secolo risultano stabilite a Piscinas una dozzina di famiglie, e la produzione agricola è ben documentata, con un'economia che comprende le coltivazioni, allevamenti ovini, bovini e caprini, affiancati dalle attività artigianali di produzione dell'orbace, di tessitura del lino, di opere di fabbroferraio. Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, don Tomaso Salazar, al quale si deve la costruzione della villa Salazar, avvia una sperimentale azienda di Agricoltura integrale. Risale al 1884 il completamento della strada provinciale, e, nel 1926, viene inaugurata la linea ferroviaria per Siliqua e per Calasetta con relativa fermata, dismessa nel 1974. Legata storicamente ed amministrativamente al comune di Giba, Piscinas è divenuta comune autonomo nel 1988. Del comune di Piscinas nel 2005, con la riorganizzazione delle province della Sardegna, viene cambiata la provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella nuova di Carbonia e Iglesias, ed in seguito, con la sua abolizione, nel 2016, passa alla nuova provincia del Sud Sardegna. Le principali feste e sagre che si svolgono a PiscinasTra le principali principali feste e sagre che si svolgono a Piscinas si segnala, l'ultimo sabato di luglio, Piscinas celebra la sua gastronomia con la Sagra della Pasta Fresca, nella quale si possono vedere le tecniche di preparazione delle diverse qualità di pasta del sud della Sardegna, ed assaggiare gnocchetti fatti a mano con semola e conditi con sugo fresco e salsiccia, Sappueddus fatti a mano con semola e farina integrale e conditi con sugo fresco e carne di maiale, e inoltre vino, salsiccia secca, formaggi e dolci; il 5 agosto, la festa della Beata vergine della Neve, che è la festa patronale, in cui il paese organizza la Messa seguita da una processione, con due buoi che trasportano in una teca di vetro la vergine; sempre ad agosto, la Sagra dell'Allevatore, nella quale vengono mostrate tutte le produzioni dell'economia locale di tipo agropastorale. Visita del centro del paeseL'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, rispecchia le caratteristiche del territorio, mostrando l'andamento altimetrico tipico delle località collinari. Arriviamo a Piscinas da nord est con la SS293 di Giba che, entrando nel paese, assume il nome di via Piemonte. La piazza San Giorgio al centro del paese
La chiesa parrocchiale della Santissima Madonna della NeveNella piazza San Giorgio si trova la chiesa dedicata alla Santissima Madonna della Neve, che è la parrocchiale di Piscinas, intorno alla quale si è sviluppato il piccolo centro abitato caratterizzato da abitazioni dotate sul retro da un ampio cortile, nel quale venivano ammassate e lavorate le derrate agricole. La chiesa è stata costruita ampliando una capella già estistente, databile al 1365, che era forse legata ai monaci benedettini. Dell'impianto originario si individua una piccola porzione nelle murature esterne. L'aspetto esterno è solido ed imponente, con una elegante facciata caratterizzata dalla cornice in pietra viva del portale d'ingresso, conci di trachite rossa locale e dagli spigoli della facciata, anch'essi lasciati nudi, contrastando piacevolmente con l'intonaco di colore chiaro. Una leggera cornice in mattoni di cotto, di piccole dimensioni, divide la parte superiore della facciata, che ospita una lunetta con cornice ben sagomata chiusa da un vetro istoriato. Il timpano neoclassico, sormontato da un doppio campanile a vela, è caratterizzato da una pesante cornice sagomata, ed al centro è presente un orologio circolare. Nella parte del paramento murario dell'abside sono presenti delle nicchie su tre file orizzontali, ed al centro, nella parte superiore, è inserita una lunetta con cornice sagomata e chiusa da vetro istoriato. La struttura attuale risale al 1880, con pianta a croce latina a navata unica e i due bracci laterali trasformati in cappelle. La copertura è a capriate lignee scandita da tre ampi archi che poggiano su semicolonne con capitello semplice e a base quadrangolare. L'interno della chiesa è antico ma con molti elementi modernizzati, e nella sacrestia si trova una bella statua della Madonna della Neve, Patrona del comune di Piscinas, del diciassettesimo secolo, in legno policromo. La chiesa ha subito, a partire dal 1990, diversi interventi importanti di restauro che hanno rimediato agli errori commessi nelle opere di ristrutturazione effettuate negli anni cinquanta dello stasso secolo. Presso quesa chiesa il 5 agosto si svolge la festa della Beata vergine della Neve, che è la festa patronale, in cui il paese organizza la Messa seguita da una processione, con due buoi che trasportano in una teca di vetro la statua della vergine. Il Municipio di Piscinas
La ex stazione ferroviaria di Piscinas
Visita dell'anfiteatro comunale e poi ritorno verso la villa Salazar
Ritorniamo indietro e ci rechiamo verso la villa SalazarDopo aver visitato il Municipio di Piscinas, la ex stazione ferroviaria e l'anfiteatro comunale, torniamo indietro lungo la via Regina Margherita, ossia verso nord. Percorsi quattrocentocinquanta metri, dopo aver passato la piazza San Gorgio, prendiamo verso destra la via Salazar, la seguiamo per cinquecentocinquanta metri ed arriviamo a vedere, alla destra della strada, al civico numero 26, il cancello di ingresso della villa patrizia della famiglia Salazar, ossia il cosiddetto villino Bice, che descriviamo subito più avanti. La via Salazar, dopo una sessantina di metri, sbocca sulla via Piemonte, cetrotrenta metri più avanti da dove la avevamo imboccata provenendo dalla SS293 di Giba. La villa patrizia della famiglia SalazarLa nobile e antichissima famiglia Salazar o de Salazar, originaria della Spagna, viene in Italia al seguito dei re d'Aragona. Il capostipite dei Salazar del ramo di Sardegna è il nobile Don Peroche de Salazar, ossia Pietro Salazar, che viene investito nel 1530 dall'imperatore Carlo V del Vicariato di Cagliari, nominato dal Vicerè di Sardegna Martin de Cabrera come Capitano di Oristano, dove sovrintende alla fondazione della torre grande del porto della città, e che nel 1530 acquisisce la signoria feudale delle Scrivanie del Capitanato di Iglesias. Nel 1578 viene soddisfatta la richiesta del sindaco di Iglesias, fatta al parlamento del 1538, relativa alla restituzione dei salti del defunto Don Raniero Bellit alla Capitaneria della città, e, nel 1587, la città di Iglesias vende il salto di Piscinas a don Peroche de Salazar, signoria che la famiglia mantiene fino al 1814.
Fino al 2002 di proprietà degli eredi Salazar, la villa è stata acquistata nel 2002 dal comune di Piscinas per ristrutturarla e che avrebbe dovuto destinarla a struttura culturale polivalente. L'edificio è dotato di numerosi ambienti, contiene mobili e oggetti originali dell'ultimo ramo Salazar vissuto qui, ed è incastonato in un bellissimo parco di circa 300 metri quadrati, ricco di piante ed essenze arboree rarissime, numerosi anche gli esemplari di piante secolari. La Soprintendenza Regionale per i Beni e le attività culturali per la Sardegna ha avviato, nel corso dell'anno 2003, l'istruttoria per la emanazione del provvedimento di tutela vincolistica del bene. Passati i Giardini Pubblici arriviamo al complesso sportivo comunaleRiprendiamo la SS293 di Giba provenendo da nord est, che diventa la via Piemonte, dopo centotrenta metri vediamo, alla sinistra, la via Salazar che ci porta al villino Bice; poi dopo altri cetosettanta metri vediamo, sempre alla sinistra, la via Regina Margherita che ci porta alla chiesa parrocchiale e, più avanti, al Municipio. Proseguendo per altri quasi duecento metri, vediamo, alla destra della strada, i Giardini Pubblici di Piscinas. Passati i Giardini Pubblici, alla destra della strada si vede il cancello di ingresso del complesso sportivo comunale, all'interno del quale è presente un campo da calcio, e, un poco più avanti, un campo da calcetto, dove praticare le discipline di calcio, calcetto ossia calcio a cinque, e tennis. Visita dei dintorni di PiscinasNei dintorni di Piscinas sono stati portati alla luce i resti dei nuraghi Acqua Callenti, Corongius Longus, de Frois, Fragiacco, Is Ulmas, monte Sa Turri, Peddi Angioni, Piscinas, Santa Lucia, tutti di tipologia indefinita. Il cimitero di Piscinas vicino al cimitero comunale di Giba
La Società Sarda di BentoniteDal Municipio di Piscinas prendiamo la via Regina Giovanna verso nord e, dopo trecento metri, arriviamo ad incrociare la SS293 di Giba. La prendiamo verso destra, ossia verso est, e, in ottocentocinquuanta metri, arriviamo a vedere, alla sinistra della strada, l'ingresso degli edifici della Società Sarda di Bentonite. A Piscinas opera sin dal 1982 con uno stabilimento che produce materiale confezionato granulato, vagliato e macinato. Le sue produzioni derivanti da una particolare argilla, la bentonite, trovano applicazione in numerosi campi, ossia granulati e macinati per fonderie, ingegneria civile, trattamento acque, animal feed, ed inoltre farmaceutica e cosmesi, enologia, vagliati per lettiere di animali. Dal 1 luglio 2019 l’impianto è passato dalla Clariant, multinazionale chimica con sede in Svizzera e stabilimenti sparsi in tutto il mondo, alla Polar, società che fa capo ad un gruppo di imprenditori impegnati da tempo nel settore minerario. Un passaggio di consegne ufficializzato nei giorni scorsi con la comunicazione ai dipendenti del cambiamento, che prevede, tra l’altro, anche il trasferimento delle concessioni minerarie, ed i sindacati invitano la regione, titolare delle concessioni minerarie, a vigilare su questo trasferimento. La frazione di via della Pineta e la sorgente s'Acqua Callenti oggi Sa CraccheraDal Municipio di Piscinas prendiamo, invece che verso sud la prosecuzione della via Regina Giovanna, un poco più a destra la via dei Giardini. La seguiamo per poco più di cinquecento metri, poi la strada svolta leggermente verso destra in via su Muntisceddu, che fa imboccare un ponte sopra il fiume. Percorsi duecento metri, troviamo a destra la deviazione in via della Pineta, che in un centinaio di metri porta all'interno della frazione di via della Pineta (altezza 81 metri, distanza in linea d'aria circa 0.89 chilometri, abitanti 25), che si trova alla base di un'altura verso ovest, sulla cui sommità si trovano i resti del nuraghe Acqua Callenti, di tipologia indefinita, edificato a 98 metri di altezza.
La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, da Piscinas ci recheremo a Giba che visiteremo con il suo centro ed i dintorni con la sua costiera dove si trova la Baia di Porto Botte. | ||||
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