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Torniamo nella Marmilla e visitiamo Senis con il Palazzo Baronale e la Fontana Spagnola


In questa tappa del nostro viaggio, da Samugheo torneremo nella Marmilla e passando per Asuni ci recheremo a Senis che visiteremo con il suo centro dove si trovano il Palazzo Baronale e la Fontana Spagnola ed i suoi dintorni con il Nuraghe Senis Mannu.

La Regione storica della Marmilla

La MarmillaNella Sardegna centro meridionale, a cavallo del confine che separa la Provincia di Oristano da quella del Sud Sardegna, c’è una zona chiamata Marmilla della quale qui visiteremo la parte settentrionale. I comuni che fanno parte della Marmilla settentrionale, in Provincia di Oristano, sono: Albagiara, Ales, Assolo, Asuni, Baressa, Baradili, Curcuris, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Masullas, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Nureci, Pau, Pompu, Ruinas, Senis, Simala, Sini, Siris, Usellus, Villa Sant’Antonio, Villa Verde. I comuni della Marmilla meridionale, in Provincia del Sud Sardegna, sono: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, las Plassas, lunamatrona, Pauli Arbarei, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca. Nella Marmilla meridionale spicca incontrastato il colle di las Plassas, famoso per la sua forma mammellare, che a quanto pare avrebbe dato il nome al territorio circostante. Questo colle aveva in antichità al suo apice un capezzolo gigante attraverso il quale Madre Natura dava nutrimento a tutti i Sardi. Il paesaggio è prevalentemente collinare e comprende la Giara di Gesturi, la Giara di Siddi, la Giara di Serri, l’altopiano di Genoni ed il bacino del rio Mannu d’Isili. Le attività principali della zona sono l’agricoltura ed il turismo.

In viaggio verso Senis

Da Samugheo, dove avevamo concluso la precedente tappa del nostro viaggio, torniamo indietro sulla SP38, ripassiamo per Asuni e proseguiamo verso sud. Dopo circa 23 chilometri giriamo a sinistra, verso est, sulla SS442 di Laconi e di Uras che percorriamo per un paio di chilometri e ci porta all’interno dell’abitato di Senis. Dal Municipio di Samugheo a quello di Sunis si percorrono 26.8 chilometri, mentre da quello di Asuni a quello di Senis si percorrono 11.6 chilometri.

Il comune chiamato Senis

Senis-Veduta dell’abitatoSenis-Stemma del comuneIl comune di Senis (altezza metri 256 sul livello del mare, abitanti 421 al 31 dicembre 2021) è un piccolo paese dell’alta Marmilla che basa la sua economia soprattutto sulle attività agropastorali. A sud dell’abitato si sviluppa la vallata del Flumini Imbessu. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 527 di quota, e offre un panorama di indiscutibile fascino. La sua principale caratteristica è la stretta connessione tra l’ambiente naturale e la presenza umana: l’uomo ha esercitato un ruolo notevole, condizionando il paesaggio vegetale, sostituendolo con colture agrarie, foreste di sughere, olivastri e rovelle ma mantenendo sempre vaste superfici a pascolo seminaturale.

Origine del nome

Questo paese viene citato come Sevenes nella Carta di donazione di Barisone d’Arborea del giugno 1184. In base a queste antiche forme del nome, è possibile che esso sia derivato dal cognome latino Senex. La presenza di Romani nella zona dell’odierno Senis è documentata sul piano archeologico, dati i resti di un probabile edificio termale e due iscrizioni latine rivenute nei pressi della vicina chiesa campestre di Santa Lucia.

La sua economia

Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione, e le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, foraggi, vite, frutteti e olivo. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, suini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale risulta di dimensioni molto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti della produzione alimentare, della pelletteria e dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Senis non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno

Brevi cenni storici

La sua origine non è chiara, e le prime tracce della sua storia risalgono al periodo neolitico. L’area viene quindi abitata in epoca nuragica e romana, come attestato dalla presenza nel territorio di numerose testimonianze archeologiche dato che offre notevoli tracce delle varie civiltà che si sono susseguite nel suo territorio e che hanno dato luogo a una straordinaria sintesi culturale: reperti che risalgono al periodo neolitico, come testimoniano le statue antropomorfe rinvenute a Bidda e Perda nei pressi dell’omonimo Nuraghe, del periodo nuragico resta lo splendido Nuraghe di Senismannu, dove una galleria lo collega a quello di Santa Lucia di Assolo, ed infine sono state rinvenute tracce di un abitato, forse romano, a Santa Vittoria. Nel Medioevo appartiene al Giudicato di Arborea facendo parte della curatoria di Parte Valenza. Fino al tredicesimo secolo la villa era protetta da un Castello costruito in funzione difensiva sul colle di Funtana Menta. Nel 1402, alla caduta del Giudicato, passa sotto il dominio aragonese e forma una Baronia che vede il susseguirsi di diverse signori e Baroni, tra i quali ricopre l’incarico di primo signore Luigi Ludovico Pontos, nominato direttamente dal re Alfonso V il Magnanimo. Nel 1421 il feudo viene acquistato da Francesco Carbonell, sotto il cui dominio rimane fino al 1432, anno in cui viene acquistato da Pietro Joffrè con il titolo di primo Barone di Senis, ottenendo dal re il privilegio di trasmettere l’eredità alle figlie femmine, in assenza di maschi. Nel 1486 viene data in feudo ad Antonio Marches, poi a Vincenzo Facondo e, infine, ai Nin Zatrillas, che sono gli ultimi feudatari ai quali viene riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui diviene un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. Dal 1928 il comune viene aggregato a quello di Nureci, dal quale viene nuovamente separato nel 1950. Del comune di Senis nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Senis

Senis: il Gruppo Folk di SenisA Senis svolge la sua attività il Gruppo Folk della Pro Loco di Senis, nelle cui esibizioni sia nel paese che in altre località dell’Isola, possibile ammirare il costume tradizionale del posto. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Senis si segnalano il 24 giugno, quando si celebra la Festa patronale in onore di San Giovanni Battista; il 13 agosto, la Festa dell’emigrato; sempre ad agosto, di recente istituzione la Sagra della lumaca, con la degustazione della prelibata pietanza tipica a base di lumache denominate, nella parlata locale, Sizzigorru, e distinte, secondo le specie diverse, in Prinzis e Braballucas; il 26 settembre, la Festa dei Santi Cosma e Damiano, con la processione, i balli in piazza e gli spettacoli folcloristici. In occasione delle feste principali, un tempo, si correva il Palio, tanto che a testimoniare l’antica corsa a cavallo rimane una via del paese intitolata Su Paddiu, e tutte le relative cerimonie erano celebrate e rallegrate dal suono armonico delle launeddas.

Senis-Festa dell’emigrato Senis-Sagra della lumaca Senis-Sagra della lumaca

Visita del centro di Senis

L’abitato, caratterizzato da case in pietra e bei portali, è interessato da una forte crescita edilizia. Arriviamo nel paese da ovest con la SS442 di Laconi e di Uras lungo la quale, passato il chilometro 15.7, si trova il cartello segnaletico che segnala la presenza dei Carabinieri a Senis, di fronte al quale parte sulla sinistra una strada che costeggia ad ovest l’abitato e che prenderemo per recarci a visitare il Nuraghe Senis Mannu. Dopo un centinaio di metri, passato il chilometro 15.6, parte a sinistra la via Guglielmo Marconi, che porta all’interno dell’abitato.

Il Palazzo Baronale con la maestosa torre aragonese

Senis-Veduta del complesso del Palazzo BaronalePassato il chilometro 15.6, presa a sinistra la via Guglielmo Marconi, la seguiamo per circa centotrenta metri, poi svoltiamo a destra nella via Cagliari che, dopo quattrocentocinquanta metri, subito prima dell’edificio che ospita la stazione dei Carabinieri, si vede un cartello che indica una stradina sulla sinistra percorrendo la quale è possibile raggiungere il Castello di Funtana Menta dal nome del colle sul quale è stato eretto a 291 metri di altezza, vero e proprio balcone naturale sulla vallata del Flumini Imbessu. È fra i più antichi edifici militari della Sardegna, costruito in epoca giudicale col doppio scopo di difendere la zona da nuove incursioni barbaresche e impedire alle popolazioni della Barbagia di scendere a valle per depredare i contadini del loro raccolto. Potevamo arrivare alla stazione dei Carabinieri anche proseguendo lungo la SS442 di Laconi e di Uras dal punto dove parte a sinistra la via Guglielmo Marconi, seguendola per circa cinquecento metri, poi svoltiamo a sinistra in uno svincolo alla periferia dell’abitato che ci porta sulla quasi parallela via Cagliari. Presa verso destra la via Cagliari, dopo una cinquantina di metri, subito prima dell’edificio che ospita la stazione dei Carabinieri, si vede il cartello che indica la stradina sulla sinistra percorrendo la quale è possibile raggiungere il Castello.

Senis-Veduta del complesso del Palazzo Baronale Senis-Facciata del Palazzo Baronale ristrutturato Senis-La maestosa torre medioevale

Sul luogo dell’antico Castello, del quale rimane una grande torre, viene edificato nel 1662 il Palazzo Baronale, segno tangibili della dominazione aragonese, che rimane a testimonianza dell’antica Baronia di Senis e del ruolo centrale svolto dal paese. Oggi è stato completamente restaurato, e all’interno del cortile si incontra per prima l’abitazione vera e propria con la sua maestosa torre medioevale oggi in ristrutturazione, e confinanti possiamo vedere le carceri, le stalle, oltre al tancato Is Nueddas, originariamente adibito a giardino. Originariamente, nell’ampio parco a sud del Palazzo Baronale era inserita la Fontana Spagnola che vedremo tra poco.

La Fontana Spagnola

Senis-La Fontana SpagnolaLungo la SS442 di Laconi e di Uras, trecentocinquanta metri prima di dove abbiamo trovato lo svincolo che ci aveva portati in via Cagliari, prendiamo la deviazione sulla destra che ci porta verso il Flumini Imbessu, che scorre a sud dell’abitato. Percorsa un’ottantina di metri, la strada attraversa il ponte sul Flumini Imbessu, passato il quale proseguiamo per circa duecento metri, poi svoltiamo a sinistra in una strada bianca che seguiamo per trecentocinquanta metri, fino a vedere sulla sinistra il cancello che permette di raggiungere la Fontana Spagnola, esempio artistico scultoreo ed architettonico assieme, unico nel suo genere. La fontana, scenograficamente realizzata lungo la sponda sinistra del Flumini Imbessu, nella località Bau Nou, è stata realizzata su pietra trachitica rossa attorno al seicento ad opera di Francesco Giuseppe e Gianpietro lampis, abili scalpellini di Laconi. Originariamente la fontana era inserita nell’ampio parco del Palazzo Baronale, ed il luogo particolarmente suggestivo, ombreggiato dalle ampie chiome di roverelle, rappresentava la meta preferita della nobiltà della contrada.

Senis-La Fontana Spagnola Senis-La Fontana Spagnola Senis-La Fontana Spagnola

Nella parte centrale è rappresentato un maestoso mascherone dalle cui fauci sgorgava l’acqua, che cingono lateralmente due cigni. Di notevole importanza sono le iscrizioni su di essa presenti, la prima in lingua spagnola di facile lettura, incisa su pietra vulcanica, rivela il nome del proprietario della fonte, don Fernando Nin vissuto a Senis nella prima metà del settecento, mentre la seconda incisione presente sopra il mascherone su pietra calcarea verde, riporta i nomi degli autori della fontana. La fontana doveva far parte di una villa, della quale esiste il progetto, commissionato da donna Vittoria Vico, contessa del Castillo e moglie di don Ferdinando Nin ma che non fu mai realizzata.

Il Municipio di Senis

Senis: il Municipio di SenisDalla via Cagliari, arrivati a dove si vede il cartello che indica una stradina percorrendo la quale è possibile raggiungere il Castello di Funtana Menta, proseguiamo prendendo la via Vittorio Emanuele che passa davanti alla stazione dei Carabinieri, e dopo una cinquantina di metri, vediamo alla destra della strada l’edificio che ospita il Municipio di Senis, nel quale si trova la sua sede e si trovano gli uffici che forniscono i loro servizo agli abitanti del paese. Si tratta degli uffici che fanno parte dell’Area Amministrativa, dalla quale dipendono l’Ufficio Protocollo, ed i Servizi Demografici ossia l’Anagrafe, l’Ufficio Elettorale, l’Ufficio leva, l’Ufficio Stato Civile, e l’Ufficio Servizi Sociali; dell’Area Finanziaria, dalla quale dipendono l’Ufficio Ragioneria, e l’Ufficio Tributi; dell’Area Tecnica, dalla quale dipende l’Ufficio Tecnico,

La chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Senis-La chiesa dei Santi Cosma e DamianoPresa la via Vittorio Emanuele e passato l’edificio che ospita il Municipio si Senis, proseguiamo per un’altra cinquantina di metri finché questa strada incrocia la via su Paddiu, e subito più avanti vediamo alla sinistra della strada la facciata della piccola chiesa dei Santi Cosma e Damiano, il cui fianco sinistro si sviluppa lungo la via su Paddiu. La chiesa è di nuova costruzione essendo stata edificata solo nel 1975, ed è caratterizzata da forme molto semplici. La facciata, semplice e piatta, presenta una lunetta sopra l’ingresso principale, il tutto sovrastato da una croce in pietra. L’interno ha un’unica navata, con un piccolo presbiterio sopraelevato da due gradini. Nel presbiterio si trovano alcune vetrate artistiche. Tutte le pareti interne ed esterne sono intonacate e tinteggiate. I simulacri dei due Santi conservati all’interno, realizzati in legno e di bottega sarda, provengono da un’altra chiesa ormai scomparsa.

Senis: chiesa dei Santi Cosma e Damiano: facciata Senis: chiesa dei Santi Cosma e Damiano: interno verso il presbiterio Senis: chiesa dei Santi Cosma e Damiano: interno verso il portale di ingresso Senis: chiesa dei Santi Cosma e Damiano: simulacri dei due Santi

Cosma e Damiano, noti anche come Santi medici, sono stati due medici romani, gemelli e fratelli maggiori dei Santi Antimo, leonzio ed Euprepio. Secondo la tradizione sono stati comprresi nella prima generazione di martiri nelle persecuzioni di Diocleziano. La loro ricorrenza cade il 26 settembre, ed a Senis la domenica più vicina a questa data si svolge la Festa dei Santi Cosma e Damiano, con la processione per le vie del paese, le successive cerimonie religiose, e poi con i balli in piazza, gli spettacoli folcloristici ed altre manifestazioni civili.

L’ex Monte Granatico

Senis-Edificio che opitava il Monte Granatico di SenisPassata la chiesa dei Santi Cosma e Damiano, proseguiamo lungo la via Vittorio Emanuele che sbocca nella piazza San Cosimo, dalla quale prendiamo a sinistra la via San Cosimo e la seguiamo per un’ottantantina di metri, fino a che questa strada sbocca sulla via del Centro, lungo la qiale arriviamo a vedera alla destra della strada, al civico numero 9 della via del Centro, l’ingresso dell’edificio che ospita quello che è stato un tempo il Monte Granatico di Senis, dichiarato nel 2004 un bene di interesse culturale. Il Monte Granatico era una sorta di banca, dove si effettuava il prestito di grano ai contadini bisognosi, i quali si impegnavano a restituirlo dopo il raccolto con una maggiorazione di circa il cinque per cento. Considerate le pessime condizioni economiche in cui versava la maggior parte della popolazione, non mancarono negli anni casi d’insolvenza, soprattutto nelle numerose annate di carestia.

La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

Senis-La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista vista dal bassoDove la via San Cosimo sbocca sulla via del centro, la prendiamo verso sinistra e percorsa una cinquantina di metri svoltiamo a destra nella via San Giovanni. Seguiamo la via San Giovanni per un centinaio di metri ed arriviamo in una piazza, dove prendiamo verso destra la prosecuzione della via San Giovanni la quale, dopo un altro centinaio di metri, sbocca su una traversale che si chiama anch’essa via San Giovanni, e di fronte a dove sbocca parte la scalinata che porta al retro della chiesa di San Giovanni Battista, che è la parrocchiale di Senis ed una tra le opere architettoniche più importanti presente nel paese, nel quale si trova in posizione dominante. La chiesa di San Giovanni Battista di Senis viene nominata per la prima volta in un documento riguardante il Sinodo di Oristano del 1309, ma viene poi completamente rfstaurata nel sedicesimo secolo. La facciata principale è quadrata, e costruita con conci di trachite grigio-azzurra sovrastati da una leggera cornice, da due merletti ai lati e da una croce. Al centro della facciata si apre un rosone ottagonale con elementi lapidei a rilievo.

Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: la torre campanaria Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: retro della chiesa Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: facciata della chiesa

All’interno è presente una sola navata con due file di profonde cappelle laterali, unite tra loro da archi a sesto ribassato. Le cappelle sono quattro per lato dedicate a Santa Zita, Sant’Efisio, San Pietro, il Santissimo Rosario, le Anime del Purgatorio, l’Immacolata Concezione, San Isidoro e il Sacro Cuore di Gesù. Il presbiterio di forma quadrangolare è sopraelevato con due gradini rispetto alla navata ed è sovrastato da una volta a crociera con costoloni lapidei a rilievo. Le cappelle di Sant’Efisio e dell’Immacolata sono sovrastate da una cupola. Le campiture murarie sono intonacate a spruzzo con una malta cementizia e non sono tinteggiate. Al suo interno è custodita l’antica base del fonte battesimale che adesso costituisce la base dell’altare maggiore e che riporta la data 1608. Altrettanto importante è la pila dell’acqua Santa, nella cui base è scolpito lo stemma dei Masones, duchi di Sottomajor.

Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: interno verso il presbiterio Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: altare maggiore Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista statua di San Giovanni sull’altare maggiore Senis: chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista: interno verso il portale di ingresso

Senis-La Festa di San Giovanni Battista: locandinaOgni anno, a Senis, il 24 giugno si celebra la Festa patronale in onore di San Giovanni Battista, che apre il calendario delle festività civili e religiose e degli appuntamenti mondani che si svolgono nel paese. Durante la processione che si svolge prima della Santa messa, rallegrata dal suono melodico di un organetto e dagli antichi canti sardi chiamati Coggius, appaiono palesemente emozionati i volti delle persone devote al Santo. Lungo le strade del paese, ornate da fiori dei più svariati colori e profumi, il popolo saluta il Santo dai cortili, dalle finestre e da antichi portali che, per l’occasione, appaiono spalancati ed accoglienti. In occasione della festa, oltre alla diverse cerimonie religiose, si tengono anche numerose manifestazioni civili, per allietare la popolazione.

Il campo Comunale da Tennis

Per recarci a visitare gli Impianti Sportivi di Senis, ritorniamo a dove dalla via Cagliari eravamo arrivati a vedere il cartello che indica una stradina percorrendo la quale è possibile raggiungere il Castello di Funtana Menta, evitiamo la deviazione nella via Vittorio Emanuele che passa davanti alla stazione dei Carabinieri, e proseguiamo invece lungo la via Cagliari. Percorse poche decine di metri vediamo, alla sinistra della strada, l’ingresso del Campo Comunale da Tennis di Senis, che non è dotato di tribune per gli spettatori.

Senis-Campo Comunale da Tennis: ingresso Senis-Campo Comunale da Tennis: il Campo da gioco

Il Campo Sportivo polivalente

Proseguendo lungo la via Cagliari, dopo un centinaio di metri arriviamo a uno slargo dove prendiamo a sinistra la via San Giorgio, la seguiamo per trecentocinquanta metri e vediamo, alla destra della strada, l’ingresso del Campo Sportivo polivalente di Senis, anch’esso non dotato di tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline il Calcio ed il Calcetto, ossia calcio a cinque.

Senis-Campo Sportivo polivalente: ingresso Senis-Campo Sportivo polivalente: il Campo da gioco

Visita dei dintorni di Senis

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Senis, sono stati portati alla luce i resti dei Nuraghi semplici Maria Turri e Senis Mannu; ed inoltre quelli dei Nuraghi Amnirinzi, Bidda Perda, Casteddu, Monte Santa Vittoria, Sirigoni, Tanca Zeddau, Terra Arrubia, tutti di una tipologia indefinita.

Il Cimitero Comunale

Senis: il Cimitero Comunale di SenisDal centro dell’abitato di Senis, ritorniamo a dove dalla via Cagliari eravamo arrivati a vedere il cartello che indica una stradina percorrendo la quale è possibile raggiungere il Castello di Funtana Menta. Evitiamo la deviazione nella via Vittorio Emanuele che passa davanti alla stazione dei Carabinieri, e proseguiamo invece lungo la via Cagliari, seguiamo qusta strada per quattrocentocinquanta metri, poi prendiamo una stretta deviazione piastrellata sulla destra che, in un’ottantina di metri, ci porta davanti al cancello di ingresso del Cimitero Comunale di Senis.

Il campo Comunale da Calcio

Arrivando a Senis da ovest con la SS442 di Laconi e di Uras, poche centinaia di metri prima di raggiungere l’abitato, appena prima del cartello segnaletico che indica il chilometro 16 si vede, alla destra della strada, l’ingresso del Campo Comunale da Calcio di Senis, con fondo in erba naturale, che non è dotato di trbune in grado di ospitare gli spettatori.

Senis-Campo Comunale da Calcio: ingresso Senis-Campo Comunale da Calcio: il Campo da gioco

I resti del Nuraghe Senis Mannu

Arrivando a Senis da ovest con la SS442 di Laconi e di Uras, poche centinaia di metri prima di raggiungere l’abitato, appena passato il chilometro 15.7, si trova il cartello segnaletico che segnala la presenza dei Carabinieri a Senis, di fronte al quale parte sulla sinistra una strada che costeggia ad ovest l’abitato. Prendiamo questa strada che costeggia sulla destra l’ecocentro di Senis, dopo centotrenta metri va ad immettersisu una traversale che prendiamo verso destra, la seguimo per centottanta metri poi svoltiamo a sinistra, e seguiamo questa strada per cinquecento metri ed arriviamo a un bivio, dove prendiamo verso destra e proseguamo per altri cinquecento metri, fino a vedere alla destra della strada i resti del Nuraghe Senis Mannu. Si tratta di un Nuraghe semplice, monotorre, costruito in pietra calcarea a 287 metri di altezza sovrapponendo blocchi di roccia sedimentaria con la tecnica cosidetta poligonale.

Senis-Resti del Nuraghe Senis Mannu Senis-Resti del Nuraghe Senis Mannu Senis-Resti del Nuraghe Senis Mannu

Il Nuraghe è inserito in un campo a pascolo, ricchissimo di ferule alte fino a due metri, ed è caratterizzato dalla presenza di una camera centrale, ed ha l’ingresso sul lato sud. La cupola, crollata al centro, è ancora visibile ed ammirabile nella sua perfezione costruttiva. Dall’alto del Nuraghe si gode di un buon punto di osservazione: a sud il profilo tabulare della giara ed a nord il colle di Santa Vittoria. La sua altezza nel 1832 era ancora di nove metri, poi si è deteriorato.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, da Senis ci recheremo a Nureci che visiteremo con il suo centro dove si svolge il Mamma Blues Festival ed i dintorni con il recinto megalitico di Sa Corona ’e su Crobu.


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