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Teulada con la sua costiera dal promontorio di Capo Teulada alla Costa del Sud fino a Capo SpartiventoIn questa tappa del nostro viaggio nella provincia del Sud Sardegna, proseguiremo la visita della regione storica del Sulcis Iglesiente. Da Sant'Anna Arresi andremo a Teulada per visitare Porto Teulada e Capo Teulada, e seguire poi la Costa del Sud che ci porterà fino a Capo Spartivento. Il Sulcis nella regione storica del Sulcis-IglesienteL'area della regione storica del Sulcis-Iglesiente si estende a nord della valle del Cixerri. Confina a nord est con il Campidano ed ha una forma vagamente triangolare. Il Sulcis (nome in lingua sarda Sa Meurreddìa) si estende nella porzione sudoccidentale dell'isola, parte integrante della regione storica del Sulcis-Iglesiente, ed appartiene alla provincia del Sud Sardegna ed a quella di Cagliari. I suoi comuni nella provincia del Sud Sardegna sono Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domus de Maria, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Santadi, Siliqua, Teulada, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio. Quelli nella città Metropolitana di Cagliari sono Pula, Sarroch e Villa San Pietro, che si trovano però tra il Sulcis ed il Campidano di Cagliari, per cui possono essere considerate appartenenti all'una o all'altra di queste regioni. È un territorio in cui la natura è incontaminata, nel tratto costiero caratterizzato da ampie spiagge, tra cui spicca Piscinas, con le sue metafisiche dune di sabbia, o la splendida insenatura di Masua, che guarda il faraglione calcareo di Pan di Zucchero. Il promontorio di Capo Teulada
Il Poligono Permanente di Capo Teulada è affidato all'Esercito e messo a disposizione della Nato. Si tratta del secondo poligono d'Italia per estensione, con 7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 75.000 ettari delle zone sottoposte a restrizione dello spazio aereo e delle zone interdette alla navigazione, nelle quali è vietato l'ancoraggio, qualsiasi tipo di pesca e la balneazione, e concesso l'esclusivo transito, salvo nei periodi interdizione totale. Viene normalmente impiegato per le esercitazioni di tiro contro costa e di tiro terra mare. Il poligono ricalca i confini della base a terra, delimitato da una recinzione metallica, e sommariamente a mare, con una zona in cui è vietato l'ancoraggio, qualsiasi tipo di pesca e la balneazione, e concesso l'esclusivo transito, salvo nei periodi interdizione totale. Lo possiamo solo osservare da lontano, passandoci via mare. Dal porto di Teulada, o da Porto Pino, è possibile noleggiare un'imbarcazione per raggiungere, in luglio o in agosto, queste insenature, ma occorre essere prudenti nell'affrontare, esclusivamente con condizioni metereologiche ottimali, la non breve traversata. La parte meridionale della spiaggia di Porto PinoAl territorio di Teulada appartiene, nella parte più occidentale del promontorio di Capo Teulada, la parte più meridionale della spiaggia di Porto Pino, con le dune di Is Arenas Biancas. Questa parte della spiaggia è compresa nella base militare di Capo Teulada, e dal 2007 è visitabile durante il periodo estivo, attraverso una strada realizzata all'interno del Poligono Militare, o percorrendo la spiaggia di Porto Pino che appartiene, per tutta la restante parte, al comune di Sant'Anna Arresi, situato in provincia di Carbonia ed Iglesias. La cala di Porto ZafferanedduScendendo lungo la costa occidentale del promontorio di Capo Teulada, più a sud rispetto alla spiaggia delle Sabbie Bianche, si trova la cala di Porto Zafferaneddu, una delle tante cale che si trovano all'interno dell'area del Poligono Militare di Teulada, ed è pertanto fruibile solamente nei mesi estivi. In essa è presente la piccola spiaggia di Porto Zafferaneddu, caratterizzata da un'arenile misto traciottoli e sabbia bianca fina, ha la particolarità di presentare alte dune di sabbia ricoperte da vegetazione. Sulla spiaggia è talvolta possibile incontrare animali da pascolo. La spiaggia è raggiungibile solamente via mare, e non sono presenti servizi in questa spiaggia. Passata la punta di cala Piombo troviamo la cala Piombo
Passata la punta Aligusta si arriva alla cala d'AligustaProseguendo verso sud, il promontorio si restringe con l'istmo di Bocca Corti, e poi si riapre per svilupparsi verso sud con la punta di Capo Teulada. Più a sud, sempre sul lato occidentale del promontorio di Capo Teulada, passata la punta Aligusta, si arriva alla Cala d'Aligusta, nella quale si trova una piccola spiaggia selvaggia e sassosa, posizionata anch'essa all'interno del Poligono Militare di Capo Teulada. Raggiungiamo la punta de Aintru che è il punto più a sud di tutta la Sardegna
Risalendo la costa orientale del promontorio si incontra la cala GaleraPassata la punta, arriviamo sul lato orientale del promontorio di Capo Teulada. Si può quindi risalire lungo la costa orientale, e visitare, subito dopo la punta, le alte pareti a strapiombo della Cala Galera. Passate la punta di Levante e la punta di Tonnara troviamo il golfo di Porto Zafferano con la sua bella spiaggia
Il golfo ha un fondo sabbioso di circa trenta metri, e la visita a questa bellissima cala è possibile solo dal mare, esclusivamente a luglio e ad agosto. Sul lato settentrionale del golfo si trova la bellissima spiaggia di Porto Zafferano.
Al centro del golfo, a 23 metri di profondità, si trova il Relitto della motonave Dino, un tempo in assetto di navigazione e ora molto inclinata, praticamente appoggiata sulla fiancata di dritta ossia di destra. Era una nave di un'ottantina di metri di lunghezza, un tempo adibita al trasporto dell'argilla e successivamente dismessa, e usata come sagoma di tiro nel poligono di Capo Teulada. All'ancora a Porto Zafferano, è affondata negli anni '70 del Novecento, durante una mareggiata di scirocco. Dopo la punta della ttorre troviamo l'insenatura di Porto Scudo con la sua spiaggia
Dopo la punta de su Portu arriviamo all'insenatura di Porto Pirastu con la sua spiaggiaRisalendo ancora la costa, passata la punta de su Portu, arriviamo alla più piccola insenatura di Porto Pirastu, situata anch'essa in zona soggetta a servitù militare, per cui la visita è possibile solo dal mare, esclusivamente a luglio ed agosto. Alle spalle della spiaggia immersa nel verde della macchia mediterranea, si trova la ex miniera di Monte Lapanu, i cui lavori sono iniziati nel 1854, ubicata tra le insenature di Porto Scudo e Porto Pirastu. In essa sono presenti piccoli lavori minerari consistenti in sbancamenti, trincee, pozzetti e gallerie, che hanno intercettato le lenti ferrose al contatto tra il calcare ed il granito ercinico. La mineralizzazione è essenzialmente costituita da magnetite, siderite e oligisto in ganga calcarea e silicatica, distribuita in lenti e impregnazioni al contatto fra calcare e granito. L'intera area ricade ora in zona militare e risulta quindi inaccessibile. Dopo la punta Pirastu arriviamo alla spiaggia di Pala di Levante o di s'OrtixedduRisalendo la costa, passiamo la punta Pirastu ed arriviamo ai limiti dell'area soggetta a servitù militare, alla insenatura di Pala di Levante, con la sua spiaggia. La punta Pala di Levante separa questa spiaggia da quella di Porto Tramatzu, che si posiziona al di fuori dell'area soggetta a servitù militare, è quindi accessibile, e che verrà descritta più avanti, dove la visiteremo partendo da Teulada. Le diverse frazioni che si trovano lungo la strada da Sant'Anna Arresi a TeuladaDal centro di Sant'Anna Arresi prendiamo la SS195 Sulcitana che, dopo quattordici chilometri, ci porta al centro del paese chiamata Teulada. Lungo la strada è possibile prendere deviazioni, che ci portano nelle diverse frazioni di Teulada. Uscendo da Sant'Anna Arresi incontriamo le frazioni Gutturu Saidu, su de Is Seis, Perdaiola e su FonnesuDa Sant'Anna Arresi ci dirigiamo verso Teulada sulla SS195 Sulcitana e, dopo un chilometro e duecento metri, prendiamo verso sinistra la strada che, in circa un altro chilometro, ci porta alla sua Località Is Palas, ossia Case Lindri. Passata questa frazione Sant'Anna Arresi, proseguiamo lungo la strada, che si dirige verso nord, per poco meno di un chilometro e mezzo, e raggiungiamo la prima delle frazioni di Teulada, la frazione Gutturu Saidu (altezza metri 109, distanza in linea d'aria circa 15,1 chilometri, abitanti circa 70). Proseguendo per un chilometro sulla strada che ci ha portato a Gutturu Saidu, raggiungiamo alla destra della strada la frazione su de Is Seis (altezza metri 141, distanza in linea d'aria circa 16 chilometri, abitanti circa 33). Proseguendo sulla strada da Gutturu Saidu, passata la frazione su de Is Seis, la seguiamo per circa due chilometri e mezzo, poi svoltiamo a destra e raggiungiamo la frazione Perdaiola (altezza metri 195, distanza in linea d'aria circa 18 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Evitata la deviazione per Perdaiola, proseguiamo e dopo circa un chilometro raggiungiamo la frazione su Fonnesu (altezza metri 200, distanza in linea d'aria circa 18,3 chilometri, abitanti circa 21). La frazione Sa Portedda dalla quale si accede all'area sottoposta a servitù militareRitorniamo sulla SS195 Sulcitana da Sant'Anna Arresi in direzione di Teulada, a poco più di cinque chilometri e mezzo da Sant'Anna Arresi, raggiungiamo, sulla destra della strada, la frazione Sa Portedda (altezza metri 87, distanza in linea d'aria circa 9 chilometri, abitanti circa 124), nella quale si trova l'accesso all'area sottoposta a servitù militare del Poligono Permanente di Capo Teulada. Una strada bianca conduce attraverso tutta l'area, ma non è percorribile dato che l'accesso è riservato ai soli mezzi militari.
Prima di entrare nell'abitato di Teulada ci recheremo a visitare le frazioni Is Carillus e GenniomusRitorniamo sulla SS195 Sulcitana che ci porta in direzione di Teulada, che raggiungiamo, dalla frazione Sa Portedda, dopo circa nove chilometri e mezzo. Prima di entrare nell'abitato, prendiamo a sinistra la SP90 che, in 9,7 chilometri, ci fa raggiungere la frazione Is Carillus (altezza metri 158, distanza in linea d'aria circa 10,4 chilometri, abitanti circa 18). Proseguiamo per due chilometri in direzione delle grotte di Is Zuddas, poi svoltiamo a destra e, in poco più di altri due chilometri, arriviamo alla frazione Genniomus (altezza metri 154, distanza in linea d'aria circa 8,82 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti). Arriviamo a TeuladaRipresa la SS195 Sulcitana, che ci ha guidato da Sant'Anna Arresi, riusciamo a entrare nell'abitato di Teulada. Dal Municipio di Sant'Anna Arresi a quello di Teulada, si sono percorsi 13.9 chilometri. Il paese chiamato Teulada
Origine del suo nomeSecondo la tradizione popolare, il nome Teulada risalirebbe al latino Tegula, a documentare la grande produzione di terracotta, praticata in questo primo insediamento di epoca romana. Il nome del paese è attestato già nell’Itinerarium Antonini, un registro delle stazioni e delle distanze tra le località poste sulle diverse strade dell'impero romano, del quale la redazione che ci è stata tramandata risalirebbe al periodo di Diocleziano, ma la sua versione originale viene solitamente datata agli inizi del III secolo. Ed il nome del paese in esso riportato si riferisce, probabilmente, al suo porto, e ad un Vicus, ossia a un un aggregato di case e terreni, situato presso Capo Teulada. Il nome che ne è derivato, Tegulata, ossia Fatta e ricoperta di laterizi, viene attestato dall’anno 1572, quando si fa riferimento al Capo Teulada come Cabo de Tablada. La sua economiaTeulada è un centro rivierasco, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. Il suo settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi. Presente anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è costituita da imprese che operano pricipalmente nei comparti alimentare, della pesca e della piscicoltura. Interessante è l’artigianato, che spazia dal tessile, con arazzi e tappeti, ai lavori in sughero, in pelle e in ceramica, ed alle tipiche pipe in terracotta. Anche il ricamo è praticato da tempi antichi e un particolare punto prende proprio il nome di Punto Teulada, perché qui inventato. Le strutture ricettive, che comprendono vari agriturismi, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. La vicinanza con la Costa del Sud, fa di essa una località di notevole richiamo turistico, che offre a quanti vi si rechino un paesaggio selvaggio e intatto, dove piccole spiagge si susseguono in profonde insenature separate da alti speroni calcarei. Brevi cenni storiciLa zona viene abitata anticamente da popolazioni autoctone, come è testimoniato dalla presenza di una ventina di nuraghi e da numerosi ritrovamenti archeologici, i resti di una fortificazione sull'Isola Rossa, ed i reperti rinvenuti all'interno della grotta di Monte Sa Cona, sfruttata in periodo preistorico come luogo cimiteriale, che ha restituito frammenti ceramici riferibili alla cultura di Bonnanaro. I Fenici ed i Cartaginesi sfruttano le sue coste a partire dall'età del ferro. Tra gli insediamenti più importanti, notevole è quello di Malfatano, dove rimangono i resti del Tophet punico, Ora sommerso, nell'isolotto davanti alla spiaggia di Tuerredda, il sommerso Porto di Melqart, sempre a Malfatano, e un'antica cava punica, nei pressi della spiaggia di piscinnì. In periodo romano sorge l'abitato di Tegula, localizzato nei pressi della costa, la cui prima ubicazione va ipotizzata alle spalle dell'antico Chersonesum Promontorium, ovvero sull'istmo di Bocca Corti, che abbiamo già descritto, dove sembra sia esistito un insediamento militare romano a presidio delle due baie di cala Piombo e Porto Zafferano. L'abitato si trova lungo la via di comunicazione che collega Karalis con Sulci. È probabile che tale ubicazione sia resistita durante tutta l'epoca romana, quando il paese prende il nome di Tegula, che probabilmente documenta la produzione di terracotta in epoca romana. Poi, secoli dopo, probabilmente a causa delle incursioni dal mare, il paese viene spostato un poco più all'interno, nella piana di Tuerra, nel territorio che viene oggi indicato come Sant'Isidoro, dove sorgono la chiesa e la torre omonima. Alcuni ritrovamenti archeologici confermano la frequentazione della pianura. Nell’undicesimo secolo, il paese viene a fare parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria di Sulci, per poi passare nel 1258 ai conti della Gherardesca e in seguito al comune di Pisa. Con l'occupazione aragonese appartiene a vari feudatari, tra cui Bartolomeo Cespujades e la famiglia dei Rosso. Le frequenti incursioni da parte dei Saraceni determinano, agli inizi del sedicesimo secolo, l'abbandono da parte degli abitanti del vecchio villaggio nella zona di Tuerra. In località Sant'Isidoro, il 15 settembre 1628, viene combattuta un'aspra battaglia, nella quale i Saraceni, molto numerosi, si scontrano con i Teuladini, e sono costretti a desistere ed a si ritirasi. Il paese viene, quindi, ricostruito nel diciassettesimo secolo, uno dei primi insediamenti è la chiesa di San Francesco con l'adiacente monastero, e la fonte di Funtana Crobetta che riporta incisa una data intorno al 1630. Il primo che provede a questo nuovo insediamento è il mercante Pietro Porta, che realizza anche varie opere nel territorio, come le torri di difesa costiera. Proprio a causa delle scorrerie dei pirati, vengono costruite lungo tutta la costa del golfo di Teulada, così come in tutta la Sardegna, torri di avvistamento, ancora oggi esistenti ma non visitabili, tranne in piccola parte quella del Budello. Tali torri sono quelle di cala Piombo, Porto Scudo, Porto Budello, piscinnì, e Malfatano. estinta la dinastia dei feudatari Porta a causa della peste, il feudo passa a Salvatore Sanna e suo figlio Agostino. Teulada, nel 1688, risulta ancora spopolata, e in quell'anno diviene barone don Antonio Catalan, che incrementa notevolmente le condizioni di vita, favorendo così il ripopolamento della zona. Dopo la dinastia dei Catalan, subentra, nel 1736, la dinastia dei San Just, una delle più importanti famiglie di Cagliari, che sono coloro che danno maggior sviluppo al paese. A loro si devono varie e importanti opere come lo stesso palazzo baronale, il riordinamento della chiesa patronale della madonna del Carmine, la costruzione del cimitero, il primo ponte che unisce le sponde del paese, le scuole, ed altro. I San Just governano fino al 1839, anno in cui Carlo Alberto abolisce il regime feudale, ed avviene il suo riscatto al demanio dello Stato. Nell'Ottocento e nel primo Novecento l'economia del paese è essenzialmente agricola, ma molta è anche la manodopera che serve le miniere del Sulcis. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nelle acque a sud della costa, avviene la battaglia di Capo Teulada, tra la flotta britannica e quella italiana, una delle ultime battaglie navali del Mediterraneo, finita senza vincitori. Dopo le guerre mondiali, il paese raggiunge il picco massimo degli abitanti, ma poi la fortissima emigrazione lo spopola, risucendolo agli attuali 4mila abitanti. Negli anni cinquanta del Novecento,7.200 ettari del terreno comunale vengono affidati all'Esercito e messi a disposizione della Nato. Da questa cessione deriva una lunga querelle con il comune di Teulada, perché secondo molti la base impedirebbe al paese chiamato sfruttare economicamente la parte migliore della costa. Oggi Teulada è un paese che cerca, non senza difficoltà, di uscire dalla crisi, e cerca di farlo attraverso il turismo di qualità e non di massa, sfruttando sprattutto la splendida Costa del Sud. Le principali feste e sagre che si svolgono a Teulada
Il Trekking Teuladino a cavalloIl 25 aprile si svolge il Trekking Teuladino a cavallo, un'esperienza indimenticabile consigliata a tutti gli appassionati di equitazione, che prevede due giorni passati tra boschi e natura, con un organizzazione minuziosa. Si parte dal Centro Ippico, si pranza in un ovile e si riparte per la foresta di Is Cannoneris dove si cena, si dorme in tenda, per risvegliarsi immersi in una natura mozzafiato. Seguono passeggiate per i boschi e rientro al Centro Ippico. Il Festival del teatro di Animazione del MediterraneoLa terza settimana di luglio si svolge il Festival del teatro di Animazione del Mediterraneo, chiamato anche ANIMAR, che prevede per una settimana circa un succedersi di eventi straordinari, con l'esibizione in diverse piazze del paese chiamato diversi artisti di fama internazionale capaci di proporre, nelle salse più disparate, uno splendido spaccato dell'arte teatrale. Un'esperienza che porta a spaziare dalla magia del Circo a quella delle Marionette passando per le fantastiche note del teatro di Strada, il tutto trattando delle tematiche stimolanti per i più giovani e decisamente ammalianti per gli adulti. La Sagra del PescatoreA inizio agosto si svolge la Sagra del Pescatore, Una manifestazione molto amata da turisti e dalla popolazione. Il punto di ritrovo è il Porto turistico dove a fine pomeriggio viene celebrata la messa all'aperto, dopo la quale la statua della Madonna del Pescatore viene posta su una imbarcazione da pesca e portata, se le condizioni meteo lo consentono, alle spalle dell'Isola Rossa seguita da numerosissime barche da pesca e non. Qui viene deposta in mare una corona di fiori in ricordo dei defunti in mare, dopo di che si procede con il ritorno al porticciolo. La festa continua con la degustazione in banchina del pesce appena cucinato dagli stessi pescatori, il tutto accompagnato da un concerto musicale. Altre manifestazioni che si svolgono tra luglio e settembreDa luglio a settembre è previsto un alternarsi di serate di spettacolo e manifestazioni che raggiungono, nel mese di agosto, una cadenza giornaliera. Tra queste, oltre alla già citata Sagra del Pescatore ed alla Sagra Campestre di Sant'Isidoro Agricoltore, la festa Burattini in piazza, il festival Su Sonadori, rappresentazioni teatrali e tanto altro. Sempre nel mese di agosto si svolge nell'ampio giardino della casa baronale la Sagra del Pane e del Formaggio, durante la quale le anziane donne del paese ancora in costumi tipici della tradizione lavorano la pasta per il pane che viene poi messo a cuocere nel forno a legna e offerto ai turisti. Visita del centro del paeseL'abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, sorge sul fondo valle racchiuso nell'abbraccio dei monti Calcinaiu, Narboni Mannu, San Micheli, e si sviluppa con un andamento di stradine strette nel vecchio centro storico, e da altre che si sviluppano secondo un andamento rettilineo. Arrivamo a Teulada da sud ovest con la SS195 Sulcitana, che all'interno dell'abitato assume il nome di via Sulcis. Il palazzetto dello sport
L'ex campo sportivo ed i nuovi campi sportivi comunali di Teulada
La chiesa parrocchiale di San Giovanni BattistaRitornati sulla via Sulis, di fronte a dove arriva da sinistra la SP70, troviamo, invece a destra, al civico numero 107, il cancello di ingresso che ci porta in un cortile, nel quale si trovano l'edificio ed i campi sportivi, che sorgono accanto alla chiesa di San Giovanni Battista, una nuova chiesa che è la seconda parrocchiale di Teulada. A fine giugno a Teulada si svolge la festa di San Giovanni Battista, con processione e feste in piazza. Durante la festa si svolge il rito di Is Goppais e Is Gommais de Froris, ossia dei compari e delle comari di fiori, e con l'accensione de Su Fogaroni, ossia del grande falò. La piazza Mazzini e piazza fontana
Dalla piazza Giuseppe Mazzini prendiamo a destra, e, di fronte a questa piazza, alla destra della via Cagliari, si trova l'altra grande piazza di Teulada, che è la piazza fontana. Questa piazza è al centro degli eventi e delle diverse manifestazioni che si svolgono tra luglio settembre a Teulada. La chiesa di San Francesco vicino alla quale si trovava il monastero
La chiesa di San Francesco è associata, nelle memorie della popolazione, all'esecuzione delle condanne a morte. Infatti, ai Frati era assegnata l'incombenza di assistere spiritualmente i destinati al capestro, ai quali era concesso di trascorrere l'ultima notte di preghiera in questa chiesa, dove la pubblica carità portava al detenuto, oltre al conforto spirituale, anche cose buone e biscotti. Discende da qui l'espressione ancora in uso a Teulada Chi ti ponganta pistoccus in cappella!, che suona come Che tu possa essere impiccato. Nel giorno della sua ricorrenza, il 4 ottobre, si celebra la festa di San Francesco, che, secondo lo spirito francescano, è puramente religiosa. A fine pomeriggio si svolge la Messa, accompagnata dai canti del Coro Polifonico San Giovanni Battista di Teulada. Al termine della funzione ha inizio la processione che, con in testa statua del Santo, banda musicale ed i gruppi folkloristici, percorre un giro per le vie del centro abitato, per poi tornare sul sagrato della piccola chiesa. Al termine ha luogo uno spettacolo pirotecnico ed il rinfresco per tutti i presenti. La chiesa parrocchiale della Madonna del Carmelo
Presso questa chiesa si svolge il 16 luglio la festa della Madonna del Carmine, che è la festa della Patrona del paese, con la processione, cerimonie religiose, ed alla fine manifestazioni musicali e folkloristiche in piazza. Il palazzo baronale dei Sanjust che ospita la biblioteca comunale
Attualmente il piano terra dell'edificio è destinato ad accogliere la biblioteca comunale e altri ambienti attigui sono destinati a mostre ed esposizioni. Nelle ampie sale del piano superiore sono ospitati il museo dell'ossidiana e le più meritevoli produzioni di scultura su pietra, realizzate nel corso dei simposi promossi dal comune. Altre sale sono inoltre dedicate ad eventi artistici e manifestazioni culturali. Il giardino offre un'acustica apprezzabile ai concerti estivi di musica classica. Il Municipio di TeuladaRitorniamo in piazza Mazzini e riprendiamo la via Cagliari verso destra, in direzione est, per circa trecento metri, fino al civico numero 59, dove, alla destra della strada, si trova lo slargo che porta alla sede ed agli uffici del Municipio di Teulada. Il cimitero di TeuladaProseguendo lungo la via Cagliari per cinquecento metri, arriviamo a costeggiare il cimitero di Teulada, e per arrivare all'ingresso prendiamo la traversa a sinistra e la seguiamo per circa duecento metri. Visita dei dintorni di TeuladaNei dintorni di Teulada sono stati portati alla luce i resti delle tombe di giganti Mondia, punta della torre, Sa Marigosa, s'Arcu 'e su Re; ed anche dei nuraghi Albai, Albai I, Albai II, Barussa, Brallisteris, de Crabili, de Mesu, de Sa Canna, di Monte Arbus, Domenico, Don Antiogu, Giovanni Matta, Is Crabus, Is Orbais, Ludu Arrubiu, Ludu Arrubiu II, Maledetta, Malfatano, Mannu, Mannu di Monte Maria, Maxinas, Maxinas II, Mondia, monte Idu I, monte Idu II, monte Lapera, monte s'Ira, Montigieddu, Orbais, Perda Sarigu, Pia, Piticu, punta Medau Carbone, punta Sa Ruxi, punta su Putzu, Sa Patera, Sa Tuaredda, Sant'Isidoro, Sardori, Sisinni Acca, su Montixeddu, su Muru de Is Casiddus, su Pizzu Arrubiu, su Zippiri, Turritta, Zafferano, Ziu Giuanneddu, tutti di tipologia indefinita. Da Teulada raggiungiamo la costa Con la SS195 Sulcitana, percorsi poco meno di undici chilometri dal Municipio di Sant'Anna Arresi, invece di proseguire verso Teulada, che dista poco più di tre chilometri, prendiamo a destra la SP71 in direzione del porticciolo di Teulada e della Costa del Sud. Dirigendoci verso la costa arriviamo alla torre di Sant'Isidoro con la chiesa campestre omonima
Sant'Isidoro, patrono degli agricoltori, viene festeggiato due volte durante l'anno. La festa di Sant'Isidoro, in primavera a maggio, è preceduta dalla processione da Teulada alla piccola chiesa di Tuerra, seguita dalla benedizione dei campi, la preparazione della traccas, del cocchio e della statua, ed al termine delle cerimonie il ritorno a Teulada la domenica. La terza settimana di agosto si svolge la Sagra di Sant'Isidoro, considerata la più suggestiva e importante del paese, che richiama nel periodo estivo un notevole afflusso di turisti, con la processione che porta la statuetta del Santo in processione fino alla piccola chiesa campestre seguita dalle antiche traccas e da numerosi gruppi in costume che provengono da tutta l'isola. Verso la costa arriviamo alla torre del Budello
Lo sbocco di Teulada sul mare con la spiaggia del Budello detta anche spiaggia di TeuladaDopo un chilometro e novecento metri sulla strada in direzione del porticciolo di Teulada, abbiamo trovato sulla sinistra la deviazione per la spiaggia del Budello. Proseguendo su questa deviazione, dopo trecento metri, passata la punta della torre, dove si trova la torre del Budello, prima di arrivare al porticciolo, troviamo la piccola spiaggia del Budello, detta anche spiaggia di Porto Teulada. Il Porto Nuovo ossia il porticciolo di TeuladaPassata la deviazione, proseguiamo lungo la strada in direzione del porticciolo di Teulada, Dopo settecentocinquanta metri arriviamo a un bivio, che a destra porta in direzione di Portu Tramatzu, mentre prendiamo verso sinistra, e, dopo meno di quattrocento metri, arriviamo a vedere sulla sinistra della strada il più grande e attrezzato Su Pottu Nou, ossia al Porto Nuovo, che è il porticciolo di Teulada, da qualche anno rimesso completamente a nuovo, che arriva ad ospitare fino a 133 natanti di una lunghezza massima di trenta metri. La spiaggia di Porto Tramatzu con di fronte l'Isola Rossa Circa quattrocento metri prima di arrivare al porticciolo di Teulada, una deviazione segnalata, sulla destra, ci porta, dopo settecentocinquanta metri di strada bianca, all'ingresso della zona soggetta a servitù militare. Qui prendiamo a sinistra la strada bianca che, dopo seicentocinquanta metri, ci porta al camping di Porto Tramatzu. Davanti al camping, troviamo la sabbiosa spiaggia di Porto Tramatzu al confine orientale della zona sottoposta a servitù militare, separata, dalla punta di Pala di Levante, dalla spiaggia di Pala di Levante, e suddivisa tra un'area pubblica e una riservata ai militari. Di fronte alla spiaggia di Porto Tramatzu si può vedere la grande e bella Isola Rossa, profilo roccioso coperto dalla macchia mediterranea, che presenta una morfologia costituita da due picchi rispettivamente di 43 e 54 metri, raccordati tra loro da un'area pianeggiante debolmente inclinata verso nord ovest, che si affaccia direttamente sulla costa. L'isola è costituita da un unico ammasso di granito rosso, e da questo probabilmente deriva il suo nome. Completamente scomparsa la piccola spiaggia sabbiosa descritta sull'isola negli anni intorno al 1960. La Costa del Sud che attraversa il territorio di Teulada e quello di Domus de MariaCon la SS195 Sulcitana, percorsi poco meno di undici chilometri dal Municipio di Sant'Anna Arresi, invece di proseguire verso Teulada, che dista poco più di tre chilometri, prendiamo a destra la SP71 in direzione del porticciolo di Teulada e della Costa del Sud. Seguiamo questa bellissima strada panoramica che ci porta a percorrere la Costa del Sud, con le sue baie, le sue rocce, le piccole spiagge, che porta fino a Capo Spartivento. Il Porto Budello con le baracche del portoPercorsi circa tre chilometri lungo la SP71, si passa accanto al vecchio ma ancora utilizzato Su Pottu Becciu, ossia il Porto Vecchio, che è chiamato anche con il nome di Porto Budello, molto caratteristico anche se di piccole dimensioni, con 2 banchine, per un totale di 50 posti barca, dotate di acqua e luce, un ampio scivolo per varo e alaggio, parcheggi per auto e carrello, e possibilità di sosta per camper e roulotte con servizio rifornimento acqua potabile, un chiosco bar, ed un piccolo Ristorante. Il porto si trova alla destra della strada, mentre alla sinistra si possono vedere le tipiche imbarcazioni dei pescatori, ossia le Baracche del porto, abitate ancora oggi dai pescatori di Teulada. La spiaggia di Su Portu de S’Arega Proseguendo lungo la SP71 lungo la costa, dopo un chilometro e duecento metri, all'altezza del chilometro 23, arriviamo a vedere dal di sopra la piccola spiaggia di Su Portu de s'Arega, raggiungebile solamente dal mare, vicino alla quale si trova l'importante struttura turistica dell'hotel Rocce Rosse. La costiera di campionna con la spiaggia di Baia delle Ginestre o spiaggia di Sa Canna
Lungo la strada provinciale, prima di raggiungere campionna si trova l'importante struttura turistica dell'hotel Baia delle Ginestre. Sulla costa, proprio sotto l'Hotel, si trova, in una piccola insenatura, la spiaggia di Sa Canna, per raggiungere la quale è necessario lasciare la macchina e seguire i cartelli che indicano la spiaggia.
Di fronte alla spiaggia di Baia delle Ginestre, nel mare si possono ammirare gli Scogli di Porto Malo, due scogli rocciosi che affiorano dall'acqua. La spiaggia di campionna con di fronte l'isolotto omonimoPercorso circa un chilometro e trecento metri lungo la SP71, arriviamo a trovare, sulla destra della strada, la discesa che, seguendo le indicazioni, ci permette di raggiungere la spiaggia di campionna.
L'insenatura del Porto piscinnì con la spiaggia di Porto Larboi e la spiaggia di piscinnìPiù avanti, a circa otto chilometri dal bivio per il porticciolo di Teulada, entriamo in un'isola amministrativa appartenente al comune di Domus de Maria, comune che incontreremo più avanti. Qui si apre davanti a noi l'ampia insenatura del Porto piscinnì, una bellissima insenatura con piccole cale e banchi di rocce. Proseguendo, la strada si sposta all'interno e poi, tornata in prossimità della costa, fiancheggia la spiaggia di Porto Larboi, che chiude a destra l'insenatura, prima del piccolo promontorio. Lungo la strada, si trova un piccolo spiazzo ove è possibile lasciare l'auto o la moto fuori dalla carreggiata, e scendere a piedi in spiaggia.
Si supera quindi un piccolo promontario, per raggiungere la spiaggia di piscinnì, che si trova alla destra della strada, sul lato orientale della cala del porticciolo di piscinnì. Nei pressi della spiaggia di piscinnì, sono presenti i resti di un'antica cava punica, mentre, all'altro lato della strada, ossia sul lato sinistro, si trova il piccolo Stagno di piscinnì, che sbocca nella spiaggia, ma nel quale, però, nella stagione calda, l'acqua è spesso scarsa o assente, ed in quel periodo, sul suo fondo sabbioso e limaccioso, nasce una vegetazione di piante erbacee. Nel piccolo stagno è scarsa la presenza faunistica. Le spiaggette lungo il promontorio che porta alla torre di piscinnìLa strada prosegue, quindi, sul promontario di Capo piscinnì. Per raggiungere le piccole cale e le spiaggette del promontorio, che non risultano segnalate, è necessario seguire i cartelli che indicano la torre d'avvistamento, per arrivare ad un parcheggio sterrato, dal quale si prosegue a piedi in discesa per circa duecento metri per arrivare alle cale ed alle spiaggette sottostanti.
Passiamo Capo Malfatano con la torre omonimaProseguiamo lungo la Costa del Sud e torniamo all'interno dell'amministrazione del comune di Teulada. Arriviamo a superare il promontorio scistoso chiamato Capo Malfatano, formato da una serie di colline ricoperte da macchia mediterranea, che si stendono fino al suo punto terminale. Sulla punta del promontorio si trova la torre di Malfatano, più antica della torre del Budello e della torre di piscinnì, dato che è stata edificata nel '400. Ma durante la dominazione spagnola, probabilmente nel 1639, è stata ristrutturata ed ampliata. La struttura è in calcare ed elementi arrotondati di rocce granitiche, ha una volta a fungo, con pilastro centrale e scala interna per l'accesso al terrazzo, e possiede anche una cisterna ed un caminetto cucinino. La porta finestra, a cui si accedeva mediante una scala retrattile, si trova circa sette metri di altezza da terra. Il porticciolo di Malfatano con i resti del porto fenicio di Melqart, e con la sua spiaggia Risalendo la costa orientale del promontorio, si arriva al porticciolo di Malfatano, una profonda insenatura originata dall'invasione da parte del mare, come conseguenza dell'abbassamento della costa, di un'antica valle fluviale, dove vediamo le barche ed i pescatori nell'insenatura del porto. Il porto di Malfatano, dalle acque riparate e azzurrissime, è in parte utilizzato come peschiera, nella sua parte più interna della profonda. È la Peschiera Malfatano, che viene delimitata da diga artificiale a pelo d'acqua. Sul lato sud dell'insenatura si trova la lunga spiaggia di Malfatano, che è ben segnalata. Sulla spiaggia è presente anche uno stabilimento balneare, con annesso Ristorante.
Arriviamo a cala Tuaredda, con l'isola e la spiaggia di Tuaredda La strada scorre all'interno e, passata punta Tuaredda, troviamo sulla destra un cartello indicante Tuerredda, che ci fa imboccare una stradina bianca che dopo duecento metri ci porta in una bellissima insenatura tra Capo Malfatano e Capo Spartivento. Di fronte alla spiaggia di Tuaredda si trova la piccola Isola Tuerredda, raggiungibile facilmente a nuoto in uno sfondo spesso contornato da barche a vela alla fonda ma che appaiono come posate sull'acqua cristallina. L'isolotto di Tuerredda, dove predomina il grecale, è un piccolo mondo nel quale è possibile trascorrere qualche ora distesi sulla sabbia o sulle rocce calde e levigate. Il limpido fondale, che degrada dolcemente raggiungendo la profondità di qualche metro nei pressi dell'isolotto, con acque che mantengono temperature costanti e non molto elevate, è l'ambiente ideale per lunghe nuotate. Accanto all'isola rimangono i resti di un Tophet punico, Ora del tutto sommerso. Nelle vicinanze della spiaggia di Tuaredda è presente un camping, e, dietro l'estremo sinistro della spiaggia, si vedono i resti del nuraghe Sa Tuaredda. La cala Antonarieddu con la spiaggia di Perdalonga e la spiaggetta di cala AntonariedduProseguendo verso Capo Spartivento, passata la punta Antonarieddu, incontriamo sulla sinistra della strada il villaggio turistico di Perdalonga, che si affaccia sul mare nella bella Cala Antonarieddu. Nella cala si trova la spiaggia di Perdalonga, e, alla sua sinistra, la Spiaggetta di cala Antonarieddu.
Raggiungiamo il Capo Spartivento La strada prosegue verso Capo Spartivento, portandoci, quindi, nel territorio del comune di Domus de Maria. Lungo tutta la strada, ci si offrono splendide vedute della costa, con le sue vare insenature, che ci offrono lo spettacolo fino, appunto, a Capo Spartivento. Qui raggiungiamo il Capo Spartivento, il promontorio granitico alto ben 66 metri, di notevole interesse naturalistico. Sulla sommità si trova il faro di Capo Spartivento, composto da una torre quadrangolare alta 19 metri, che si eleva sui due piani sottostanti. Il faro è stato automatizzato nel 1972, e di recente restaurato e riconvertito in un hotel resort denominato Luxury Guest House faro di Capo Spartivento. Sul promontorio, nell'area dell'attuale faro, si trovava la torre di Capo Spartivento, ormai scomparsa, che era stata edificata in epoca spagnole, probabilmente nel 1639, e successivamente distrutta. Superato Capo Spartivento, la strada costiera ci porta verso la Baia di Chia, con le sue spiagge, che visiteremo nella prossima tappa del nostro viaggio.Nel Sulcis Iglesiente visiteremo il comune di Teulada e la costiera di Teulada da Capo Teulada alla Costa del Sud fino a Capo Spartivento La prossima tappa del nostro viaggioNella prossima tappa del nostro viaggio, proseguiremo la visita del Sulcis Iglesiente. Da Teulada ci recheremo verso Domus de Maria dove visiteremo il paese e la sua costiera, andando a visitare Chia con le splendide spiagge che si affacciano sulla sua baia. | |||||||||
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