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Villaurbana con il suo centro ed i dintorni nei quali si trovano i notevoli siti archeologici compreso il Nuraghe Bau Mendula


In questa tappa del nostro viaggio, da Siamanna ci recheremo a Villaurbana che visiteremo con il suo centro ed i suoi dintorni nei quali si trovano i notevoli siti archeologici tra i quali il più significativo è il Nuraghe Bau Mendula.

La Regione storica del Campidano di Oristano

Il Campidano di OristanoIl Campidano è la grande pianura della Sardegna sud occidentale compresa tra il golfo di Cagliari e quello di Oristano, ha una lunghezza di circa cento chilometri e presenta la massima altitudine di settanta metri sul mare. Deve le sue origini al colmarsi di una depressione geologica terziaria da parte di sedimenti marini, fluviali e vulcanici. Sono frequenti gli stagni costieri con acque salmastre, nell’angolo nord ovest della Regione sfocia il fiume Tirso, che contribuisce all’irrigazione del Campidano, la rete idrografica è inoltre formata da piccoli Torrenti. La principale risorsa è l’agricoltura e si coltivano specialmente grano, viti, olivi, frutta e agrumi. In particolare, il Campidano di Oristano è una Regione della Sardegna occidentale il cui territorio apparteneva anticamente al Giudicato d’Arborea. Si sviluppa interamente nella Provincia di Oristano, e comprende i comuni di Arborea, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Marrubiu, Milis, Narbolia, Nurachi, Ollastra, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simaxis, Solarussa, Terralba, Tramatza, Uras, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu. È un territorio caratterizzato dalla presenza di zone umide di altissimo interesse naturalistico, con specie faunistiche rare.

In viaggio verso Villaurbana

Da Siamanna riprendiamo la SP35 dirigendoci verso sud est, e dopo meno di quattro chilometri arriviamo all’interno dell’abitato di Villaurbana. Dal Municipio di Siamanna a quello di Villaurbana si percorrono 4.5 chilometri.

Il comune chiamato Viallaurbana

Villaurbana-Veduta dell’abitatoVillaurbana-Stemma del comuneIl comune di Villaurbana (nome in lingua sarda Biddaubrana, altezza metri 84 sul livello del mare, abitanti 1.491 al 31 dicembre 2021) sorge nella valle tra il massiccio vulcanico del Monte Arci e il monte Grighine. Il Monte Arci è il monte principale del paese, ed è situato a est di Oristano da cui dista una ventina di chilometri. Il territorio Comunale presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 48 a un massimo di 630 metri sul livello del mare. La principale caratteristica di Villaurbana è la stretta connessione tra l’ambiente naturale e la presenza umana, dato che l’uomo ha esercitato un ruolo notevole, condizionando il paesaggio vegetale, sostituendolo con colture agrarie, foreste di sughere, olivastri e rovelle, ma mantenendo sempre vaste superfici a pascolo seminaturale.

Origine del nome

Il nome deriva da una locuzione latina Villa urbana, La quale probabilmente va spiegata come Tenuta della città di Othoca, che era la città ormai romanizzata più vicina, un antico sito che era localizzato nel territorio dell’odierna Santa Giusta, piccolo centro affacciato sull’omonima laguna, in prossimità del golfo di Oristano. Probabilmente Villa urbana era una tenuta o una fattoria che forniva i prodotti dell’agricoltura e della pastorizia alla importante città degli stagni, che era appunto Othoca

La sua economia

Si tratta di un comune di collina che basa la sua economia sulle attività agro: il pastorali e industriali. Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo, agrumi e frutteti. Si pratica anche l’allevamento, in particolare di bovini, ovini, caprini, suini, equini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni molto modeste, si registrano, tuttavia, aziende che operano nei comparti dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti. Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Brevi cenni storici

La zona dove sorge Villaurbana viene abitata già in epoca nuragica, e successivamente in quella romana come dimostrato da una strada nelle campagne al confine con Usellus e Mogorella. Nell’undicesimo secolo fa parte del Giudicato di Arborea, nella curatoria del Campidano di Simaxis. Di Villaurbana si ha notizia certa nella seconda metà del quattordicesimo secolo, quando nel 1395 Eleonora d’Arborea conclude la pace con il re d’Aragona, e Villaurbana è tra i paesi che eleggono coloro che dovranno Giurare la pace e sottoscrivere il trattato. Quando nel 1410 il Giudicato di Arborea perde la propria indipendenza, il re d’Aragona istituisce il Marchesato di Oristano per Leonardo Cubello. La dinastia dei Cubello si estingue nel 1470 con Salvatore, che lascia erede il nipote Leonardo de Alagon. Essendosi questo ribellato, il re Giovanni II d’Aragona confisca il suo Marchesato nel 1477. Da quel momento il territorio del Marchesato appartiene alla Corona, e nel 1493 Ferdinando II il Cattolico assume per sché anche il titolo di Marchese di Oristano e Conte del Goceano. Sotto gli Aragonesi, il paese di Villaurbana entra a far parte dei feudi della famiglia Carroz. Dopo il passaggio nel 1720 della Sardegna ai Savoia, nel 1767 re Carlo Emanuele III include Villaurbana nel Marchesato di Arçais per la famiglia dei Flores Nurra, ai quale rimane fino all’abolizione del regimei feudale nel 1839, quando viene a loro riscattato per divenire un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio Comunale. Del comune di Villaurbana nel 1974, dopo la creazione della Provincia di Oristano, viene cambiata la Provincia da quella di Cagliari, alla quale precedentemente apparteneva, a quella di Oristano, e poi nel 2016 viene cambiata la Provincia alla quale appartiene, passando dalla Provincia di Cagliari alla nuova Provincia del Sud Sardegna.

Le principali feste e sagre che si svolgono a Villaurbana

Villaurbana-Sfilata della 'Associazione Biddobrana' di VillaurbanaA Villaurbana svolge le sue attività l’Associazione Biddobrana, nelle cui esibizioni sia nel paese che in altre localtà dell’isola è posibile ammirare il costume tradizionale del posto. Tra le principali feste e sagre che si svolgono a Villaurbana vanno segnalate, il 5 marzo la Festa religiosa di Santa Margherita; a inizio luglio la Festa della mietitura e della trabbiatura chiamata S'Incungia; il 20 luglio, si celebra la Festa grande di Santa Margherita, che è la Festa patronale di Villaurbana, con cerimonie reliose e manifestazioni civili; ad agosto, la Rassegna di Musiche, Canti e Danze della Sardegna; nel rione dedicato al Santo, l’1 e 2 settembre si svolge la Festa di San Crispo; sempre a settembre, si svolge la Festa di Santa Greca, dato che la fama delle numerose grazie operate per mezzo della intercessione della Santa, si è diffusa ben presto in tutta la Sardegna; solitamente l’ultimo fine settimana di ottobre, nel centro storico di Villaurbana si svolge la Mostra regionale e Sagra del Pane fatto in casa, ovvero la Sagra de Su pani fattu in domu, nell’ambito della manifestazione Sapori di Villaurbana.

Villaurbana-Rassegna di Musiche, Canti e Danze della Sardegna Villaurbana-Festa di Santa Greca Villaurbana-Sagra del Pane fatto in casa

Villaurbana fa rivivere la Festa della mietitura e della trebbiatura del grano S’Incungia ossia la raccolta

Villaurbana-Festa della mietitura e della trebbiatura del grano chiamata S’IncungiaOgni anno, solitamente a inizio liglio, Villaurbana fa rivivere con l’associazione Su Massaiu, ossia del massai, la Festa della mietitura e della trebbiatura del grano chiamata S'Incungia, ossia La raccolta. Così un gruppo di persone dà vita il primo girono della manifestazione con la mietitura, mentre il secondo giorno si conclude con la trebbiatura del grano, un evento che promuove la riscoperta degli antichi mestieri del settore artigianale e manifatturiero. Per l’occasione, vi è anche il raduno di trattori d’epoca, imballatrici a mano, e numerose attrezzature agricole. Si tratta di un Museo Etnografico a cielo aperto. Nelle due giornate di Festa si può partecipare alla sfilata gruppi folk con gli abiti tradizionali, è vi è una mostra di vecchi trattori agricoli, canti, balli e banchetti.

Visita del centro di Viallaurbana

L’abitato si distende ai lati dell’antico tracciato viario romano che collegava Tharros con Othoca ossia Santa Giusta, e poi Uselis ossia Usellus, ed è circondato da una natura ricca e spettacolare. Interessato da una forte crescita edilizia, ha l’andamento altimetrico tipico delle localtà collinari. Arrivando a Villaurbana da nord con la SP35, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, la strada provinciale assume il nome di via Vittorio Emanuele.

Il Monumento ai Caduti in guerra

Villaurbana: il Monumento ai Caduti in guerraPassato il cartello segnaletico che indica l’ingresso all’interno dell’abitato di Villaurbana, prendiamo la via Vittorio Emanuele e la seguiamo per quattrocentocinquanta metri, fino a dove la via Vittorio Emanuele sbocca sulla via Roma. All’angolo sulla destra, tra la via Roma e la via Vittorio Emanuele, si può vedere il Monumento ai Caduti in guerra di Villaurbana. Il Monumento è costituito da un plinto a tronco di piramide, con sulla facciata una lastra bullonate in marmo sulla quale è presente l’elenco dei caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Sulla sommità del plinto si erge una scultura in bronzo, una rappresentazione della vittoria alata, in piedi sul globo terracqueo, che elava nella mano destra una palma.

Il Municipio di Villaurbana

Villaurbana: il Municipio di VillaurbanaArrivando da nord con la via Vittorio Emanuele, dove questa strada sbocca sulla via Roma, prendiamo la via Roma verso destra e dopo centoventi metri, alla destra della strada, al civico numero 24 della via Roma, si vede l’edificio che ospita il Municipio di Villaurbana, con la sua sede e gli uffici in grado di fornire i loro servizi agli abitanti del paese. Si tratta degli uffici presenti nell’Area Servizi Amministrativi, che comprende i Servizi Demografici, il Servizio Elettorale, lo Stato Civile, l’Ufficio Protocollo; nell’Area Economico Finanziaria, che comprende i Servizi Finanziari, il Personale, le Entrate Tributarie, l’Economato; nell’Area Tecnica, che comprende la Pianificazione Urbanistica, l’Edilizia Privata, i lavori Pubblici, le reti e gli Impianti Tecnologici, lo Sportello Unico per le Attività Produttive; nell’Area Vigilanza, che comprende il Corpo di Polizia Municipale; nell’Area Socio Culturale, che comprende i Servizi Sociali, la Pubblica Istruzione e Politiche educative e Giovanili, la Biblioteca, la Cultura e Tempo libero; ed inoltre l’Assessorato Politiche Sociali e Giovanili; e l’Assessorato Cultura e Tempo libero.

La chiesa parrocchiale di Santa Margherita

Villaurbana: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: veduta del retro della chiesa dalla piazza del MunicipioVillaurbana: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: facciataNella piazza antistante l’edificio che ospita il Municipio, sulla sinistra si sviluppa una scalinata che porta su un’altura, sulla quale si sviluppa la chiesa di Santa Margherita, che è la parrocchiale di Villaurbana. Una leggenda racconta che dei pastori di Usellus trovarono nei boschi la statua di Santa Margherita, e che in quello stesso punto venne costruita una chiesa in suo onore nel settimo o nell’ottavo secolo. Le prime notizie della chiesa sono del 1635, e l’attuale chiesa risale al 1712. La facciata, improntata alla massima semplicità, è intonacata, ha un portale sottolineato da una cornice in pietra locale e presenta una piccola bifora. La chiesa è a navata unica, a due campate, con quattro cappelle laterali. Il presbiterio è uno spazio quadrangolare sollevato di due gradini rispetto all’aula e coperto a crociera. Le strutture sono completamente intonacate e dipinte di bianco ad eccezione delle cornici, dei capitelli dei pilastri sui quali insistono gli archi a tutto sesto e dell’arco di trionfo, che sono in pietra locale a vista.

Villaurbana: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: interno verso il presbiterio Villaurbana: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: l’altare maggiore Villaurbana: chiesa parrocchiale di Santa Margherita: interno verso il portale di ingresso

Villaurbana-Festa di Santa Margherita: locandinaLa Festa di Santa Margherita, secolare patrona del paese, ricorre due volte all’anno; il 5 del mese di marzo festeggiamenti solo religiosi, ed il 20 di luglio con la Festa grande, data nella quale si svolgono dei particolari festeggiamenti religiosi e civili. Fra le funzioni religiose non va dimenticata la tradizionale processione dei fedeli che portano, attraverso le vie del paese il simulacro della Santa patrona. Al rientro in parrocchia si celebra Sa Missa Manna, ossia la massa cantata. Come Festa civile la sera non mancano mai balli campidanesi e altri spettacoli nella pubblica piazza. In passato, dopo la messa, la gioventù aveva l’usanza di fare Su Ballixeddo, un breve ballo tondo sul piazzale della chiesa. Nel pomeriggio si assisteva ad altri intrattenimenti, come la corsa dei cavalli e degli asinelli, la corsa con i sacchi e l’albero della cuccagna. Alla sera un pò più tardi, dopo la cena, si scendeva in piazza per Sa Gara, ovvero per la gara poetica in lingua sarda. I festeggiamenti si concludevano dopo la mezzanotte con un curioso spettacolo pirotecnico detto S'Arroda,:si trattava di un rudimentale congegno che girando a mò di ruota lanciava in aria i razzi.

L’Impianto polivalente di via Giuseppe Mannu con la sua palestra

Da dove eravamo arrivati con la via Vittorio Emanuele sulla via Roma, proseguiamo lungo la via Vittorio Emanuele per una settantin di metri, poi svoltiamo a destra e prendiamo la via S’Arrieddu, dopo duecento metri svoltiamo a destra nella via Giuseppe Mazzini, la seguiamo per circa duecento metri ed arriviamo a un bivio dove svoltiamo leggermente a sinistra e prendiamo la via Giuseppe Mannu. La seguiamo per circa duecentometri, e vediamo alla sinistra della strada lingresso dell’Impianto polivalente di via Mannu, nel quale si trova una Palestra, con fondo in materiali sintetici vari, senza tribune per gli spettatori, nella quale praticare come discipline la pallavolo e la ginnastica.

Villaurbana: impianto polivalente di via Mannu: ingresso Villaurbana: impianto polivalente di via Mannu: esterno della palestra Villaurbana: impianto polivalente di via Mannu: interno della palestra

Gli Impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca

Da dove eravamo arrivati con la via Vittorio Emanuele sulla via Roma, proseguiamo lungo la via Vittorio Emanuele per circa duecentosettanta metri, poi svoltiamo a sinistra nella via Santa Greca, dopo trecento metri continuiamo sulla Circonvallazione e, percorsa una cinquantina di metri, svoltiamo a destra, percorriamo quasi duecntocinquanta metri e, arrivati in località Is Tramatzus, svoltiamo a destra nella strada alla destra della quale si trova l’ingresso degli Impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca. All’interno si trova il Campo da calclio, con fondo in terra battuta, dotato di tribune in grado di ospitare 150 spettatori.

Villaurbana: impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca: ingresso Villaurbana: impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca: il Campo da Calcio Villaurbana: impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca: la pista di atletica sotto le tribune Villaurbana: impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca: il Campo da Calcetto ossia da Calcio a cinque Villaurbana: impianti Sportivi intestati ad Antioco Zucca: il Campo da Tennis

Vicino al campo è presente una Pista di atletica situata sotto le tribune, nella quale praticare come discipline l’Atletica leggera e le Corse su pista. Sono presenti, inoltre, un Campo da Calcetto, ossia da Calcio a cinque, con fondo in erba sintetica, ed un Campo da Tennis, entrambi non dotati di tribune per gli spettatori.

Visita dei dintorni di Villaurbana

Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Villaurbana, sono stati portati alla luce i resti di numerosi siti archeologici dato che l’attuale territorio Comunale di Villaurbana è molto ricco di Nuraghi. Il numero oscilla tra i 58 individuati da Agostino Garau nel 1973 e i 40 indicati da Giuseppe Nieddu e Raimondo Zucca nel 1994. Solo pochi sono stati oggetto di indagini archeologiche, tra cui ricordiamo quello di San Giovanni al confine con il Comune di Siamanna, il Craddaxius con le sue tombe dei giganti, ed il Bau Mendula.

In perticolare sono state portate alla luce i resti delle Tombe di giganti Cradaxius I, e Cradaxius II; dei Protonuraghi a corridoio Nuraxeddu, e Sa Mitza; dei Nuraghi semplici Bincias Beccia, Florissa II, Nuraxeddu V, Pedizzi, Perdu Ennas, Pra Mesa, Pra Pinna, Predi Proccu, San Martino, Sedda Scala, Vittus II; dei Nuraghi complessi Bau Mendula, Bidella, Crabas, Craddaxius, Florissa, Melas, Minda Iara, Modo, Nuraxeddu III, Nuraxeddu IV, Pranixeddu, Pranu Torra, Prazza Prospora, Procilis, S’Acqua Bella, San Giovanni, Tanusara, Turriu; i Nuraghi Caba Forru, Canale Scolu, Conca Spibida, Cuccuru Petrosu, Solamardini, su Cai, Vittus, tutti di tipologia indeterminata; ed inoltre la fonte sacra di Sa Mitza. Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto.

Il Cimitero Comunale

Villaurbana: ingresso del Cimitero Comunale di VillaurbanaDal centro di Villaurbana prendiamo verso nord la via Vittorio Emanuele, che fuori dall’abitato diventerà la SP35 che si muove in direzione di Siamanna. Passato il cartello segnaletico che indica l’uscita dall’abitato, percorriamo lungo la SP35 quattrocento metri ed arriviamo a vedere, alla destra della strada, il muro di cinta, al centro del quale si vede il portale con i tre cancelli di ingresso del Cimitero Comunale di Villaurbana. Passato l’ingresso del Cimitero, la SP35 prosegue verso nord ed alla sua sinistra si sviluppa la zona artigianale di Villaurbana.

I resti del Nuraghe di San Giovanni

Siamanna-Resti del Nuraghe di San GiovanniPassato l’ingresso del Cimitero Comunale e percorsi altri seicentocinquanta metri lungo la SP35, si vede alla destra della strada il Nuraghe di San Giovanni, che si trova a cavallo tra il territorio di Siamanna e Villaurbana, benché la maggior parte del sito archeologico ricada nel territorio di Villaurbana e venga considerato appartenente ad esso. Sorge circa a 80 metri sopra il livello del mare, in prossimità della piccola chiesa campestre da cui prende il nome. Si tratta di un Nuraghe del tipo a tholos quadrilobato, edificato in blocchi di basalto. Il corridoio d’ingresso è piattabandato e conduce ad una camera dove la tholos si mantiene ancora integra. Annesso al Nuraghe sono presenti i resti di un villaggio di capanne, e come attestano i materiali in esso rivenuti la sua fondazione e frequentazione dovrebbero risalire già all’Età del Bronzo Medio.

La chiesa campestre di San Crispo

Villaurbana-La chiesa campestre di San CrispoDal centro di Villaurbana, dall’incrocio della via Vittorio Emanuele con la via Roma prendiao verso nord la via Vittorio Veneto, la seguiamo per centotrena metri, poi svoltiamo a destra e prendimo la via San Crispo. Seguita per trecentocinquanta metri, la strada continua sulla Circonvallazione, dopo trecento metri passiamo un cancello sulla destra e prendiamo un sentiero che, in poco più di un centinaio di metri, ci porta su un’altura dove si trova la chiesa campestre di San Crispo. La piccola chiesa campestre è stata ricostruita nelle forme attuali nel 2002, ed è improntata alla massima semplicità. La facciata col tetto a due spioventi è intonacata, il portone è contornato da elementi lapidei ed è presente un oculo centrale. L’interno è ad aula unica, dotata di copertura in legno. Il presbiterio è ospitato nel fondo dell’aula e non è sopraelevato. I muri sono semplicemente intonacati e dipinti di bianco senza alcuna decorazione.

Villaurbana: chiesa campestre di San Crispo: interno verso il presbiterio Villaurbana: chiesa campestre di San Crispo: interno verso il portale di ingresso Villaurbana-Cerimonie religiose per la Festa di San Crispo

Ogni anno a Villaurbana, nel rione dedicato al Santo, l’1 e 2 settembre si svolge la Festa di San Crispo, durante la quale i fedeli assistono con devozione alla messa nel piazzale della piccola chiesa campestre dedicata a San Crispo.

Il giudeo Crispo come tanti altri in quel tempo, porta un nome romano, ed è il capo della sinagoga di Corinto, quando nel 50 o 51 San Paolo inizia il suo apostolato in quella città. Negli Atti degli Apostoli è scritto che Crispo, convinto dalle argomentazioni di Paolo, si converte e crede in Gesù con tutta la sua casa; come era consuetudine, infatti i familiari ed i dipendenti seguivano la religione del capo di famiglia. Nella I lettera ai Corinti, è riportato che Crispo viene battezzato da San Paolo. Data la sua posizione in seno al giudaismo, la sua conversione, ha certamente una grande pubblicità ed efficacia, provocando la conversione di altri correligionari. Viene deposto dalla carica che ricopriva nella sinagoga e sostituito da Sostene, finchché lo stesso Sostene riceve il battesimo cristiano, anch’egli per influenza di Paolo. Secondo una tradizione posteriore, Crispo diviene vescovo dell’isola di Egina, mentre il Martirologio Romano lo considera martirizzato a Corinto.

I resti del Nuraghe Bau Mendula

Siamanna-Planimetria dei resti del Nuraghe di San GiovanniTra i numerosi Nuraghi presenti nel territorio di Villaurbana, dopo aver vissto i resti del Nuraghe San Giovanni, vediamo ora quelli del Nuraghe Bau Mendula. Arrivando a Villaurbana da nord con la SP35, passato il cartello segnaletico che indica l’ingresso nell’abitato, prendiamo subito a destra la via Trunconi che, dopo seicento metri, sbocca sulla via Giuseppe Mannu. Seguiamo questa strad e, dopo circa quattro chilometri e trecento metri, vediamo alla sinistra della strada, sopra un’altura, i resti dell’importante Nuraghe Bau Mendula. Si tratta di un Nuraghe complesso edificato in trachite ad 87 metri di altezza, che si trova sul confine tra Villaurbana ed Oristano. Secondo il Piano Urbanistico Comunale dovrebbe trattarsi di un Nuraghe complesso a due torri, con testimonianze di occupazione dall’Età del Bronzo fino ai tempi moderni. Di esso si conservano in buono stato il mastio e una delle torri del bastione, quella indicata con la lettera B. Il mastio indicato come torre A, chiaramente individuabile grazie alle sue imponenti dimensioni, ha un diametro di circa dieci metri. La volta a tholos della camera è crollata, ma è ben visibile la scala elicoidale, ricavata all’interno dello spesso paramento murario, e che poteva condurre fino alla sommità. La torre B è accessibile e preserva quasi intatta la copertura a tholos, presenta feritoie, disposte su due livelli, delle nicchie e un lungo corridoio che secondo Marcello Sequi sarebbe percorribile per oltre dodici metri.

Siamanna-Resti del Nuraghe di San Giovanni Siamanna-Resti del Nuraghe di San Giovanni

La spettacolarità del Nuraghe è data anche dal contrasto della tecnica costruttiva usata nelle torri A e B. Entrambe sono costruite con massi di trachite basaltica, di forma irregolare e rincalzati con zeppe, ma nel mastio i blocchi sono disposti secondo un ordito quasi regolare. Invece, nella torre B la tessitura muraria è discontinua a causa dell’utilizzo di blocchi di maggiore dimensione. Analoga tecnica muraria si osserva in diversi punti dei muri di collegamento tra le torri del bastione. Infine, sul lato orientale si apre il cortile, parzialmente liberato dai crolli; all’esterno si dispongono diverse capanne che costituivano il villaggio in età nuragica e successiva. Per quanto riguarda il bastione, la difficoltà di lettura della struttura per come si presenta oggi solleva ancora dubbi tra gli archeologi. Soprattutto sul numero di torri che lo compongono. Infatti secondo alcuni sarebbe costituito da un mastio e bastioni, con quattro torri aggiunte, mentre secondo l’archeologa Alessandra Cabras il Nuraghe conterebbe invece sei torri aggiunte, intorno al cortile.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio, entreremo nella Regione della Marmilla ed andremo a visitare Mogorella da dove faremo una deviazione a Ruinas. Ci recheremo poi a Villa Sant’Antonio da dove proseguiremo per Asuni con il Castello della Medusa. Infine entreremo nel Mandrolisai ed andremo a Samugheo famosa per il settore tessile e molto nota per il suo Carnevale.


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