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I dintorni di Orosei con il Santuario del Rimedio, le sue chiese campestri e la Marina di Orosei con le spiagge della sua costiera

In questa tappa del nostro viaggio, ci recheremo a visitare i dintorni di Orosei, con le due chiese campestri presenti nel suo territorio, per poi recarci a visitare le diverse belle spiagge della sua costiera.

Che cosa si trova fuori dall’abitato di Orosei nei suoi immediati dintorni

Vediamo ora che cosa si trova di più sigificativo nei dintorni dell’abitato che abbiamo appena descritto. Per quanto riguarda le principali ricerche archeologiche effettuate nei dintorni di Orosei, sono stati portati alla luce i resti degli insediamenti protostorici di Funtanedda, Punta Fraicata, Rampinu, e Sos Muros; delle fonti sacre di Murie, e di Rampinu; della tomba di giganti di Nerelie; del nuraghe complesso di Porto; dei nuraghi semplici Chilivri, Dudurri, Gabriele, Nerelie, Rampinu, Santa Lucia, Santa Lucia II, e Tundone; ed anche dei nuraghi Murie, Pappacasu, e Pirastreddu, tutti di tipologia indefinita. Al di fuori dal centro storico di Orosei e nei suoi immediati dintorni si trovano, inoltre, due santuari, quello di Nostra Signora del Rimedio e quello dedicato a Santa Lucia, e la chiesa campestre di San Giovanni Evangelista.

Il Santuario di Nostra Signora del Rimedio

Orosei-Il Santuario di Nostra Signora del RimedioArrivando ad Orosei da Galtellì con la SS129 Trasversale Sarda, subito prima del cartello segnaletico che indica l’abitato, troviamo alla sinistra della strada il secentesco Santuario di Nostra Signora del Rimedio, la cui intitolazione della Vergine del Rimedio potrebbe derivare dalla tradizione secondo cui, originariamente, l’attuale struttura avrebbe svolto le funzioni di lazzaretto e di riparo dagli attacchi pirateschi. Fino a qualche anno fa si trovava isolato nella campagna, tanto che ancora nel diciottesimo secolo possedeva una localizzazione decentrata rispetto al nucleo abitativo, da cui distava mezz'ora di cammino, ma con lo sviluppo dell’abitato è poi entrato a far parte dell’estrema periferia del paese.

L’edificazione del Santuario originale è stata attuata seguendo i canoni costruttivi classici che delineano l’architettura rurale del Cinquecento, la struttura dell’antico Santuario è infatti di piccole dimensioni, con una forma nel complesso piuttosto tozza. Edificato nel Cinquecento, sono della fine del Settecento i primi interventi effettuati per la conservazione e all’ampliamento del piccolo tempio, mentre gli interventi più significativi sono della seconda metà dell’Ottocento. In seguito, proprio a fianco alla sinistra della vecchia costruzione, è stato realizzato il Santuario di nuova costruzione, mentre la costruzione originaria è oggi adibita a sala riunioni.

Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: il muro di cinta frontale con l’ingresso Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: l’ingresso Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: veduta dall’alto della chiesa della Madonna del Rimedio

L’interno è caratterizzato da una singola navata con l’abside rivolto a oriente, e sui fianchi della navata non si trovano cappelle o altari. Sull’altare maggiore sono presenti tre simulacri. Quello a sinistra rappresenta San Giovanni Battista, con un mantello marrone, che regge un bastone con coronamento a croce e con vicino un agnellino; al centro c'è la scultura raffigurante la Madonna del Rimedio col Bambino in braccio e sul capo una corona argentea; e quello a destra rappresenta  San Tommaso d’Aquino che con la mano sinistra regge il modellino di una chiesa.

Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: facciata della chiesa della Madonna del Rimedio Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: interno della chiesa della Madonna del Rimedio Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: altare della chiesa della Madonna del Rimedio

Ad Orosei la Madonna del Rimedio è oggetto di profonda venerazione, come testimoniano i numerosissimi ex-voto che sono conservati all’interno della chiesa. Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: la Madonna del Rimedio sopra l’altareOrosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: la Madonna in un contenitore lungo la fiancata destra della navataQuesta chiesa, dedicata alla Nostra Signora del Rimedio, viene definita un Santuario ossia un luogo ritenuto sacro dalla tradizione religiosa, per la devozione dei fedeli alle due statue conservate al suo interno, infatti nella chiesa si venerano due statue di medie dimensioni, ciascuna poco meno di un metro di altezza, raffiguranti la Madonna incoronata che tiene al petto il Bambino Gesù, delle quali è molto complessa la datazione. La prima è quella posizionata al centro dell’altare, mentre la seconda che rappresenta la Madonna del Rimedio col Bambino in braccio in piedi su una nuvola azzurra si trova in un contenitore posizionato lungo la fiancata destra della navata.

Il santuario è circondato dalle cumbessias che ospitano i pellegrini in occasione della festa dedicata alla Madonna. Presso il Santuario di Nostra Signora del Rimedio, la seconda domenica di settembre si svolge la Festa del Rimedio, che si prolunga per due novene, ossia per ben diciotto giorni. Già dal venerdì della prima settimana di settembre, un centinaio di famiglie si trasferiscono nelle cumbeassias del Santuario, dove si fermeranno per tutto il periodo delle due novene. Il giorno della festa, dopo le manifestazioni religiose, si svolge il pranzo comune su un grande tavolato, disposto ad anello entro il recinto delle cumbessias. Non mancano tutte le manifestazioni folcloristiche tipiche delle feste del centro della Sardegna.

Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: giardino con le cumbessias Orosei-Santuario di Nostra Signora del Rimedio: le cumbessias

Il primo documento scritto che testimonia la devozione dei Sardi per la Vergine del Rimedio, è quello riportato dal canonico Giovanni Spano in Le delizie delle torture in Sardegna nel sec. XVI, dove si afferma che nel 1590 un certo Nicolò Manca, originario di Sedilo, accusato di favoreggiamento, sottoposto a tortura, ha protestato la propria innocenza implorando: «Sa Virgine Maria de su Remediu, proite qustu a mie!». Della festa di Nostra Signora dl Rimedio parla Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura, nel suo più famoso romanzo, ossia in Canne al vento, dove viene descritta con ricchi dettagli di folklore sardo e processioni religiose, che mostrano la sua profonda connessione con le tradizioni popolari e la vita rurale della sua terra, elementi distintivi della sua opera e del suo immaginario narrativo, influenzato dalla religiosità e dai costumi locali.

La Gollei di Santa Lucia

Dal Municipio di Orosei prendiamo verso nord est la via Sebastiano Chisu, che esce dall’abitato come SS125 Orientale Sarda, e la seguiamo per circa settecento metri, poi, passato il cartello segnaletico che indica l’uscita dall’abitato, prendiamo a sinistra una strada in salita che porta su una collina chiamata Gollei di Santa Lucia, una collina di origine vulcanica simile alle vicine giare basaltiche chiamate Golleis, ricca di vestigia archeologiche antiche e medievali, ai cui piedi sorgeva il villaggio di Bibisse o Bithè, abbandonato intorno al diciassettesimo secolo in seguito alle frequenti epidemie ed alluvioni.

La chiesa di San Giovanni Evangelista detta anche chiesa di San Giovanni di Bibisse

Passato il cartello segnaletico che indica l’uscita dall’abitato, prendiamo a sinistra la strada in salita che porta sulla collina chiamata Gollei di Santa Lucia, e, dopo cinquecento metri, alla sinistra della strada, vediamo la facciata della chiesa campestre di San Giovanni Evangelista, detta anche chiesa di San Giovanni di Bibisse, che insieme alla vicina chiesa di San Leonardo che ora è ridotta a un rudere, faceva parte della villa di Bibisse, centro della curatoria di Galtellì.

Orosei-La chiesa campestre di San Giovanni Evangelista Orosei-Chiesa campestre di San Giovanni Evangelista: facciata

Ogni anno il 27 dicembre ad Orosei si svolge la Festa di San Giovanni di Bibisse, che si tiene in questa piccola chiesa.

La chiesa di Santa Lucia

Seguiamo la strada per meno di cento metri, poi prendiamo, seguendo le indicazioni, una deviazione a sinistra in salita, che, in quattrocentocinquanta metri, ci porta alla chiesa campestre di Santa Lucia. La chiesa si trova in aperta campagna, non lontano dal paese, ed è una di quelle più care agli abitanti di Orosei.

Orosei-La chiesa campestre di Santa Lucia Orosei-Chiesa di Santa Lucia: veduta della chiesa di Santa Luciaa Orosei-Chiesa di Santa Lucia: facciata della chiesa di Santa Lucia Orosei-Chiesa di Santa Lucia: interno della chiesa di Santa Lucia

Intorno alla chiesa si trovano le cumbessias che ospitano i pellegrini in occasione della festa dedicata alla Santa, nelle quali sono presenti cucine e servizi utilizzati per la festa. Sul colle, che prende il nome dalla chiesa, si trovano resti di capitelli e di colonne in pietra di basalto, che fanno supporre che la chiesa sia stata edificata su un preesistente tempio romano.

Orosei-Chiesa di Santa Lucia: le cumbessias Orosei-Chiesa campestre di Santa Lucia: aree attrezzate nel cortile interno

Qui si svolge, la prima domenica dopo Pasqua ed il 13 dicembre, la Festa di Santa Lucia, una festa campestre con canti e musica, durante la quale alla statua di Santa Lucia vengono offerti dolci tradizionali appositamente preparati. Sardegna-Gli occhi di Santa LuciaLe vengono offerti anche i cosiddetti Occhi di Santa Lucia, gioielli naturali prodotti da un mollusco che secerne, oltre alla conchiglia che usa come abitazione, questo opercolo calcareo, ricoperto di uno strato corneo che utilizza come fosse la porta di casa. Le origini del nome, derivano da una leggenda che vede come protagonista una giovane Lucia, colei che in seguito diverrà Santa Lucia. La leggenda narra che Lucia fosse figlia di una nobile famiglia siracusana, una ragazza dagli occhi bellissimi e luminosi. Sua madre era affetta da una malattia incurabile e Lucia pregò con fervore la Vergine Maria per la sua guarigione. Le sue incessanti preghiere furono ascoltate e un giorno qualunque, accadde il miracolo, la madre guarì. Gli occhi di Santa Lucia sono molto utilizzati in tutta la Sardegna, soprattutto nel Nuorese, come amuleti.

Ci recheremo ora a visitare la costiera di Orosei

Ci recheremo ora a visitare la costiera che si affaccia sull’ampio Golfo di Orosei.

Quattro VeleNel 2017 Legambiente attore protagonista dell’ambientalismo italiano, con le rilevazioni effettuate dalla sua Goletta Verde, e con la collaborazione del Touring Club Italiano, ha assegnato il riconoscimento di 4 Vele al comprensorio del Golfo di Orosei nel quale si trova la costiera di Orosei. I parametri considerati per l’assegnazione delle vele sono la qualità delle acque di balneazione, efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti, la gestione delle risorse idriche, la presenza di aree pedonali, efficienza dei servizi, la valorizzazione del paesaggio e delle produzioni locali.

Da Marina di Orosei alle spiagge a sud di Orosei

In questi itinerario, tornati ad Orosei, inizieremo la visita della costa degli Oleandri, nella Baronia Meridionale. Ci recheremo da Marina di Orosei, verso sud, da Su Petrosu fino alla spiaggia di Osalla.

La Marina di Orosei dove nel mare antistante la foce del Cedrino si trova il relitto del KT12

Orosei-Verso la spiaggia di Marina di OroseiDal centro del paese, percorrendo per due chilometri e mezzo la SS129 Trasversale Sarda verso est, che è chiamata via del Mare, arriviamo all’insediamento turistico della Marina di Orosei dove inizia un tratto di costa di circa cinque chilometri, che arriva fino a Cala Osalla, in cui le spiagge sono composte da lunghe e larghe strisce di sabbia granitica, affiancate da dune che a tratti sono alte anche due o tre metri, accompagnate da una vasta pineta. Alle spalle della spiaggia, si sviluppa una lunga sequenza di zone palustri prodotte dal fiume Cedrino, che si affiancano quasi ininterrottamente alle dune poste alle spalle della costa. Il tratto di costa che inizia a Marina di Orosei, nella sua parte settentrionale assume il nome di Sa Marina, e in quella centrale e meridionale, prende i nomi Su Barone, Isporoddai e Osalla, e nel suo retroterra si trovano gli stagni retrodunali.

Orosei-Foto che mostra il relitto del mezzo da sbarco tedesco KT12Per gli appassionati di immersioni, a circa due miglia dalla costa, su un fondale di 31 metri di profondità, ci si può recare a visitare il relitto del KT12 un mezzo da sbarco tedesco che trasportava automezzi e carburante per le truppe tedesche che combattevano in Africa settentrionale, affondato durante la seconda guerra mondiale, che i subacquei definiscono il più bello del mediterraneo. Era il 10 giugno del 1943 quando, verso le dieci del mattino, un fortissimo boato scosse il paese chiamato Orosei, a dimostrare che uno dei tre siluri lanciati dal sommergibile inglese Safari aveva centrato il bersaglio. Il relitto è spaccato in due parti, una più piccola, costituita dalla la prua, ed una più grande, con l’ancora e la poppa, sulla quale si trovano il cannoncino ed una gru caduta fuori bordo. I due siti sono a poche centinaia di metri dalla costa e si raggiungono in pochi minuti di gommone, ma per farlo è consigliabile farsi accompagnare dal personale dell’Orosei Diving Center.

Gli stagni retrodunali di Avalè e di Su Petrosu

In diversi periodi dell’anno le acque del fiume Cedrino originano stagni e impaludamenti, tipici di un versamento in foce intermittente. Gli stagni retrodunali partono dalla spiaggia di Sa Marina, ed arrivano fino alla spiaggia di Osalla. Lo stagno di Avalè viene descritto come una palude ricoperta da una fitta vegetazione, caratteristica attualmente ancora evidente, con tendenza all’inerbimento dello stagno; lo stagno di Su Petrosu scorre parallelo alla linea di costa; mentre il più interessante è quello che viene chiamato la Palude di Osalla che si trova ancora più a sud. La zona paludosa formata da questi stagni retrodunali, costituisce un’area per la sosta e per la nidificazione di avifauna di interesse comunitario, che è stata dichiarata Riserva Naturale della Sardegna. L’area degli stagni, con un’estensione di 25.5 ettari, costituisce un’area umida di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, che forma un sistema stagnale legato alle divagazioni del fiume Cedrino nella depressione del suo retrospiaggia, e che viene a formare un’ampia zona paludosa che interessa una fascia a tratti più ed a tratti meno ristretta, che si sviluppa parallelamente alla costa, con la presenza di fitti e diffusi canneti che tendono ad interrare i bacini. Negli stagni la pesca, gestita da una cooperativa, si pratica soprattutto con sistemi vagantivi costituiti da bertovelli, fiocina, reti da posta, e si catturano soprattutto moggini. Sul ponticello di legno, dall’alba i pescatori tuffano le canne nel canale formato dal Rio Osalla, che fiancheggia la costa circondato da un’abbondante vegetazione.

Orosei-Il ponticello sullo stagno retrodunale qui chiamato stagno di Su Petrosu Orosei-Alba sullo stagno Orosei-Veduta dello stagno Orosei-La fitta vegetazione lungo lo stagno

La spiaggia di Sa Marina

Dal centro del paese, la via del Mare ci porta a Marina di Orosei, che si affaccia sul mare con la spiaggia Sa Marina, dove troviamo il grande parcheggio della Marina di Orosei, nel quale possiamo lasciare l’auto per raggiungere la spiaggia.

Prende il nome di spiaggia di Sa Marina una spiaggia libera lunga circa due chilometri e larga 30 metri. L’arenile, con sabbia dorata a grana media fine e grossolana, di un colore crema chiaro, si affaccia su un mare verde e profondo. In alcuni punti la spiaggia è a forte pendenza.

Orosei-La spiaggia di Marina di Orosei alla foce del fiume Cedrino Orosei-La spiaggia di Marina di Orosei Orosei-La spiaggia di Marina di Orosei e veduta dei monti verso Dorgali

La spiaggia di Su Barone

Dal parcheggio della Marina di Orosei, proseguiamo per poco più di un chilometro, prima in auto su un tratto sterrato, e poi a piedi, verso sud lungo il litorale, dove arriviamo al tratto di spiaggia che assume il nome Su Barone, e che si prolunga fino oltre il molo di Avalè, dove si trova il porticciolo di Marina di Orosei.

Orosei-La spiaggia di Su BaroneSeguendo verso sud il litorale, arriviamo alla spiaggia di Su Barone in ricordo del barone Nanni Guiso. Si tratta della prosecuzione verso sud della spiaggia Sa Marina, ancora una lunga spiaggia libera nella quale va prestata grande attenzione, dato che il fondale si abbassa rapidamente a pochi metri dalla riva. L’arenile, con sabbia dorata a grana media fine e grossolana, di un colore crema chiaro, si affaccia su un mare verde e profondo. All’interno della spiaggia di Su Barone, si trova il primo sbocco nel mare dello stagno Su Petrosu, che descriveremo più avanti. Questo sbocco è stato protetto da un molo di cemento, che costituisce il Porticciolo di Marina di Orosei ma si progetta di trasformarlo in un porticciolo turistico.

La spiaggia di Su Petrosu chiamata anche spiaggia di Isporoddai

Proseguendo ancora verso sud per un paio di chilometri lungo il litorale, arriviamo in località Su Petrosu. Qui saremmo potuti arrivare anche dal centro del paese, percorrendo per circa quattro chilometri la via Grazia Deledda, che all’inizio si trova un poco all’interno, ma poi si avvicina alla costa. La spiaggia di Su Petrosu è molto lunga, e, di fronte al parcheggio dove qualche anno fà, lasciata l’auto, abbiamo trovato un punto di ristoro gestito da chi voleva conservare ancora il ricordo del mitico Ernesto Che Guevara, delle cui immagini erano tappezzate le pareti.

Orosei-Il punto di ristoro con la rievocazione del mito di Ernesto che Guevara Orosei-Il punto di ristoro con la rievocazione del mito di Ernesto che Guevara

Passati sul ponticello, arriviamo alla spiaggia di Su Petrosu che viene chiamata anche spiaggia di Isporoddai. Si tratta di una lunga spiaggia libera raggiungibile passando sui ponticelli realizzati sulle acque dello stagno, nella quale va prestata grande attenzione, dato che il fondale si abbassa rapidamente a pochi metri dalla riva. L’arenile, con sabbia dorata a grana media fine e grossolana, di un colore crema chiaro, si affaccia su un mare verde e profondo.

Orosei-Alba sulla spiaggia di Su Petrosu Orosei-La spiaggia di Su Petrosu

Alle spalle della spiaggia di Su Petrosu si sviluppa l’ampio stagno di Su Petrosu.

La lunga spiaggia di Osalla

A poco più di cinque chilometri dal centro del paese, la via Grazia Deledda termina in corrispondenza della spiaggia di Osalla di Orosei, cui si accede, dopo aver parcheggiato, da un ponticello sospeso sullo stagno creato dal Rio Osalla, che fiancheggia l’arenile.

La spiaggia di Osalla è una spiaggia lunga diversi chilometri, con sabbia dorata a grana media fine e grossolana, di un colore crema chiaro. L’arenile, spesso con un gradino ripido sulla battigia, si affaccia su un mare verde e profondo. Affollata in alta stagione solamente nei punti vicini ai posteggi, per il resto quasi deserta, ha alle spalle una bellissima pineta. Al termine della spiaggia di Osalla, alla foce del Rio Osalla, è stato realizzato un secondo molo di cemento, il molo del Porticciolo di Osalla che si progetta di trasformare in un porticciolo turistico.

Orosei-La spiaggia di Osalla Orosei-Molo al termine della spiaggia di Osalla

Questa spiaggia, a sud, in corrispondenza del lungo molo accanto al porticciolo, è congiunta da un sentiero con la piccola Cala Osalla di Dorgali, della quale abbiamo già parlato quando abbiamo visitato i dintorni di Dorgali.

I resti del nuraghe semplice Colunie o nuraghe di Osalla che si trova però in territorio di Dorgali

Passato il molo in cemento, la spiaggia di Osalla è dominata dai resti del nuraghe Colunie chiamato anche nuraghe di Osalla. Si tratta di un nuraghe monotorre con camera, costruito in basalto a 29 metri di altezza, inserito all’interno dell’omonimo parco archeologico. Il nuraghe si trova vicino alla spiaggia di Osalla, ma si trova all’interno del territorio comunale di Dorgali.

Orosei-Il nuraghe di Osalla Orosei-Il nuraghe di Osalla

Nei pressi del nuraghe, si trova un vecchio albero di fico, che il barone don Nanni Guiso, di cui abbiamo parlato quando abbiamo descritto Orosei, nel 2005 aveva laccato di rosso, seguendo un’antichissima tecnica cinese per renderlo immortale. L’albero però non ha retto all’ingiuria del tempo. Infatti, solo dieci mesi dopo la morte di Nanni, è crollato, accanto alla lapide che questi gli aveva dedicato.

Orosei-Vecchio fico laccato in rosso Orosei-La lapide di Nanni Guiso

La costiera a nord di Orosei

In questo itinerario, ci recheremo verso nord, a Sas Linnas Siccas, Fuili ’e Mare e Sos Alinos, vedremo quindi Cala Liberotto, Cala Ginepro, e proseguiremo fino all’oasi naturale di Biderosa.

La strada costiera che passa vicino alla foce del fiume Cedrino

Usciti ad Orosei verso nord sulla SS125 Orientale Sarda, appena passato il ponte sul fiume Cedrino, invece di proseguire sulla statale giriamo a destra, per prendere la strada costiera che passa vicino alla foce del fiume Cedrino.

Orosei-Verso la foce del Cedrino Orosei-Verso la foce del Cedrino Orosei-La foce del Cedrino

La piccola chiesa di Santa Maria 'e Mare e le manifestazioni del Maggio Oroseino

Subito prima dell’inizio dell’estuario del fiume Cedrino, sulla riva sinistra dl fiume, si trova, in località Santa Maria, la piccola chiesa di Santa Maria 'e Mare fondata nel tredicesimo secolo da mercanti pisani e con l’interno pieno di ex-voto. Nell’inventario pisano del 1317 e 1318 noto come Liber Fondachi viene citata come Sancta Maria de Ripa. La ritroviamo poi nel 1343 nel codice delle collettorie pontificie con il nome di ecclesia S. Marie de Pisis de Uruse. Nel 1488 il barone Salvatore Guiso dispone che il figlio primogenito Antonio provveda a dotare degli arredi necessari la obra de Santa Maria de Urusey. Per tutto il diciottesimo secolo e gli inizi del diciannovesimo, i nobili Guiso continuarono a curare la chiesa, su cui ora esercitavano un diritto di patronato anche i marchesi d’Albis, nuovi signori della regione legati ai Guiso da vincoli di parentela. Successivamente l’edificio cadde in rovina e, nel 1920, il Liber Chronicus parrocchiale ci dà notizia di una quasi completa riedificazione della chiesa ad opera del cavalier Giovanni Guiso, che vi ricolloca la medesima statua che si trovava nella chiesa distrutta.

Orosei-Ingresso alla piccola chiesa di Santa Maria 'e MareDurante la seconda guerra mondiale l’edificio viene occupato da un contingente militare, e segue un nuovo periodo di abbandono e conseguente rovina, interrottosi grazie all’opera di sensibilizzazione portata avanti, negli anni Settanta, da una classe quinta elementare guidata dalla maestra Giuseppina Manca. Nel 1976 i fratelli Giuseppe e Giovanni Guiso provvedono a proprie spese a un nuovo restauro dell’edificio, riaperto al culto nello stesso anno. La facciata principale della chiesa, priva di decori, è coronata da un campanile a vela in asse con il portale d’ingresso. Al fronte nord è addossato un secondo corpo costituito dalla sagrestia, con ingresso sul lato sinistro dell’altare, e da un piccolo portico. Sul prospetto sud sono presenti un ingresso secondario e tre piccole finestre che illuminano la navata e il presbiterio. Negli anni Settanta la chiesa sorgeva isolata in mezzo alla campagna e priva di qualunque sistemazione esterna, mentre oggi un basso muro di recinzione racchiude un’area sistemata a giardino prospiciente i lati ovest e sud dell’edificio, accessibile tramite un portale ad arco. All’esterno della chiesa, lungo gli stessi fronti, sono state addossate delle panche in muratura e nel giardino è presente una grande statua in marmo bianco della Madonna.

Orosei-La piccola chiesa di Santa Maria 'e Mare Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: facciata Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: statua della Madonna nel giardino

La chiesa si sviluppa su un’unica navata orientata approssimativamente in direzione da est ad ovest, scandita da archi e conclusa da un’abside semicircolare. La prima cosa che oggi, varcando la soglia, colpisce il visitatore è la grande quantità di coloratissimi modellini di nave che ornano pareti e archi. Sull’altare maggiore trova posto la statua lignea della Madonna con bambino.

Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: interno verso il presbiterio Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: l’altare Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: la statua della Madonna da portare in processione Orosei-Chiesa di Santa Maria 'e Mare: la statua della Madonna che viene portata in processione

Orosei-Processone su barche per la festa di Santa Maria 'e MareL’ultima domenica di maggio a Orosei si svolge la Festa di Santa Maria 'e Mare, con una processione che, partendo dalla chiesa parrocchiale, porta una statua della Madonna del Mare. Organizzata dalle tre confraternite oroseine, la processione viene seguita anche da gruppi in costume e dalla folla di fedeli che si accodano dietro il simulacro. Arrivati al ponte sul Cedrino, la statua, il sacerdote e i confratelli prendono posto sulle barche infiorate dei pescatori che, disposte in fila, navigano lentamente lungo il fiume fino alla piccola chiesa che si trova presso la foce. Il resto del corteo prosegue a piedi lungo il margine del fiume, seguendo le barche. Queste, arrivate all’altezza della chiesa, prima di approdare sulla riva, si allineano in modo da lasciare al centro quella con la Santa che, per prima. toccherà terra salutata dal lungo applauso della folla. La festa termina con un pranzo a base di pesce e panini offerto a tutti i partecipanti.

Alla foce del fiume Cedrino si trova la spiaggia di Foche Pizzinna

La foce del fiume CedrinoSubito oltre la piccola chiesa, ha inzio l’estuario del fiume, che porta alla foce del fiume Cedrino. Alla foce, il fiume si divide in due rami, quello settentrionale entra in un canale artificiale, che sfocia subito all’inizio, verso sud, della spiaggia di Foche Pizzinna, dove è in costruzione il Porto turistico; mentre quello meridionale dà vita agli Stagni retrodunali di Avalè e Su Petrosu e della Palude di Osalla, che abbiamo già descritto. Risalendo verso nord, incastonata tra la foce del Cedrino e la costa frastagliata, c’è la piccola spiaggia di Foche Pizzinna ossia della foce bambina, con un litorale lungo circa 350 metri. Orosei-La spiaggia di Foche PizzinnaQuesta spiaggia si trova tra lo sbocco in mare canale artificiale che convoglia le acque del Fiume Cedrino, e la foce del rio Foche Pizzinna. La spiaggia, che viene chiamata anche spiaggia  di Santa Maria del mare, è delimitata da due piccole pareti rocciose, non sono presenti servizi direttamente sulla spiaggia, che risulta mediamente frequentata nel periodo estivo. A sud della spiaggia è presente anche una piccola pineta. E proprio alla foce del Cedrino, precisamente sulla spiaggia di Foche Pizzinna, è prevista la prossima costruzione di un grande Porto turistico. Purtroppo, quando la abbiamo visitata qualche anno fa, di fronte alla spiaggia, sulla strada, abbiamo trovato una mega discarica di rifiuti. Il tutto, considerando che ci sono abitazioni, e che i turisti erano costretti a recarsi al mare in mezzo alle buste maleodoranti...

Le scogliere di Punta Nera

Dalla foce del fiume, per circa sei chilometri, la linea di costa, interrotta solo dalla Spiaggetta di Foche Pizzinna, diventa alquanto frastagliata, essendo costituita dalle scure colate di basalto perennemente modellate e sconvolte dalla forza del mare e del vento. Dalla strada, possiamo vedere sulla destra, verso il mare, una piccola pineta, dalla quale raggiungiamo una spiaggetta seminascosta. Proseguiamo, per poi arrivare alle scure Scogliere di Punta Nera.

Orosei-La pineta Orosei-Una spiaggetta Orosei-Una spiaggetta Orosei-Le scogliere di Punta Nera Orosei-Le scogliere di Punta Nera Orosei-Le scogliere di Punta Nera

In località Su Mutruccone troviamo la frazione Sas Linnas Siccas con la sua spiaggia

Da qui, proseguendo verso nord, arriviamo in località Su Mutrucone, dove si trova la frazione Sas Linnas Siccas (altezza metri 13, distanza in linea d’aria circa 9.8 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 35), una frazione turistica del comune di Orosei che si trova affacciata sul mare. È più comodo, comunque, arrivarci ad Orosei, verso nord con la SS125 Orientale Sarda. A poco più di nove chilometri ad Orosei, all’altezza della Cantoniera Su Mutrucone, in corrispondenza di alcuni Hotel e ville che si affacciano sulla strada, svoltiamo a destra, seguendo le indicazioni verso il mare.

Subito di fronte all’abitato, presso il Campaggio Porto Sos Alinos, si trovano le Spiaggette di Sas Linnas Siccas. Attraverso la folta pineta, si trovano svariati ingressi per le piccole spiagge. L’arenile è costituito da sabbia candida, rosata e fine, affacciato su mare verde, poco profondo. La spiaggia è mediamente affollata in alta stagione.

Orosei-Sas Linnas Siccas: la spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas: la spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas: la spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas: la spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas: la spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas: giochi sulla spiaggia Orosei-Sas Linnas Siccas-Mare

La Cala Fuili ’e Mare con la sua spiaggia

A breve distanza, un poco più a sud, appena passato il piccolo promontorio che la delimita la frazione Sas Linnas Siccas verso sud, troviamo una piccola insenatura chiamata Cala Fuili ’e Mare.

La spiaggia di Fuili ’e Mare è una piccola spiaggia, di appena 300 metri, separata da una scogliera di basalto dalla piccola insenatura di Sas Linnas Siccas. Si tratta di una spiaggia nascosta alla vista, tanto che per raggiungerla si deve percorrere un breve sentiero, tra il bosco e la macchia mediterranea. L’arenile è costituito da sabbia candida, rosata e fine, affacciato su mare verde, poco profondo. La spiaggia è poco affollata, anche in alta stagione.

Orosei-Fuili ’e Mare: la spiaggia Orosei-Fuili ’e Mare: la spiaggia Orosei-Fuili ’e Mare: la spiaggia e il promontorio che la separa da Sas Linnas Siccas Orosei-Fuili ’e Mare: la spiaggia

Alle spalle della spiaggia di Fuili ’e Mare si trova il piccolo stagno di Fuili ’e Mare con la tipica vegetazione di canne e agavi. Con questa spiaggia, iniziano i fondali di granito rosa che si trovano in tutte le spiagge della zona, verso settentrione, ai quali è dovuta l’eccezionale luminosità del fondale marino, ed anche la ricca gamma di colori del paesaggio circostante.

La frazione Sos Alinos

Proseguiamo da Sas Linnas Siccas verso nord sulla SS125 Orientale Sarda e, dopo poco più di un chilometro e mezzo, dopo aver superato il ponte sul Rio Sos Alinos, arriviamo nella frazione Sos Alinos (altezza metri 7, distanza in linea d’aria circa 11.2 chilometri sul livello del mare, abitanti circa 186), la principale frazione turistica del comune di Orosei, che non si trova sul mare ma è posizionata all’interno ma dalla quale è possibile raggiungere le diverse spiagge della zona. Nella frazione Sos Alinos troviamo, sulla destra, la deviazione nel viale Cala Liberotto che, dopo due chilometri, ci porterà alla bella spiaggia di Cala Liberotto.

La chiesa di Sant’Antonio Abate nella frazione Sos Alinos

Entrati nella frazione Sos Alinos, alla sinistra della SS125 Orientale Sarda, si trova una deviazione che porta nella piazza Sant’Antonio Abate, nella quale si affaccia la chiesa di Sant’Antonio Abate, una costruzione moderna che costituisce la chiesa parrocchiale della frazione Sos Alinos e che serve anche gli abitanti di tutte le altre frazioni della zona ed i turisti in esse ospitati.

Orosei-Soa alinos: la chiesa di Sant’Antonio Abate Orosei-Soa alinos: interno della chiesa di Sant’Antonio Abate Orosei-Soa alinos: interno della chiesa di Sant’Antonio Abate

La Cala Liberotto

Arrivati alla frazione Sos Alinos, giriamo a destra, ossia verso est, al bivio segnalato per Cala Liberotto e, seguendo il viale Cala Liberotto, raggiungiamo l’insediamento della frazione Cala Liberotto (altezza metri 6, distanza in linea d’aria circa 12.2 chilometri sul livello del mare, abitanti in bassa stagione circa 110), una frazione turistica del comune di Orosei. Cala Liberotto è una piccola e bella insenatura, con un villaggio turistico balneare formato da numerose ville degli anni Sessanta e una pineta, tra spiagge candide e scogli di granito rosa.

La spiaggia di Cala Liberotto si trova in una natura interessante con un bel panorama, ed un piccolo promontorio la separa in due spiagge, quella a sud che si chiama appunto spiaggia di Cala Liberotto, e quella a nord che si chiama spiaggia di Porto Corallo. Ha un arenile di medie dimensioni, costituito da diverse calette molto belle, di sabbia sabbia chiara a grani grossi mista a scogli affioranti, affacciato su un mare verde, trasparente e di un azzurro cangiante per i giochi di luce creati dal sole riflesso sul fondale, che è basso per circa trenta metri, e si presenta sabbioso per poi diventare roccioso, soprattutto proseguendo a sud. Ad entrambi i lati della spiaggia sono presenti grandi rocce granitiche di colore rosa. La spiaggia è mediamente affollata in alta stagione, pulita, e nei suoi dintorni sono presenti bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. Essendo battuta dal vento, è anche meta ideale per i surfisti ed è amata da quanti praticano la pesca subacquea.

Orosei-Cala Liberotto: arrivo alla spiaggia Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia e gli scogli Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia Orosei-Cala Liberotto: il mare Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia Orosei-Cala Liberotto: la spiaggia

Alle spalle della spiaggia di Cala Liberotto, nel suo lato meridionale, si trova il piccolo stagno di Sos Alinos generato lungo lo sbocco sul mare del Riu Sos Alinos, con la tipica vegetazione costituita da canne e agavi.

Gli impianti sportivi nella frazione Cala Liberotto

Arrivati a Cala Liberotto seguendo il viale Cala Liberotto, prima di raggiungere la spiaggia si vede, alla sinistra della strada, l’Hotel Tirreno, che ospita al suo interno una piscina e diversi impianti sportivi. Gli impianti sportivi di questo hotel comprendono un Campo sportivo polifunzionale, nel quale è possibile praticare come disciplne il calcetto, ossia da calcio a cinque, e la pallacanestro; un Campo da Beach volley, nel quale praticare pallavolo e beach volley; e diversi Campi da tennis, tutti campi sportivi senza tribune per gli spettatori.

Orosei-Cala Liberotto: l’Hotel Tirreno Orosei-Cala Liberotto: il Campo sportivo polifunzionale Orosei-Cala Liberotto: il Campo da Beach volley<strong></strong> Orosei-Cala Liberotto: uno dei Campi da tennis

La Cala Ginepro

Proseguendo sulla SS125 Orientale Sarda, a nord della frazione Sos Alinos, dopo circa due chilometri svoltiamo a destra, ossia verso est, seguendo il cartello indicatore che ci fa prendere il viale Cala Ginepro, e raggiungiamo in poco più di un chilometro l’insediamento della frazione Cala Ginepro (altezza metri 6, distanza in linea d’aria circa 13.9 chilometri, non è disponibile il numero di abitanti), che costituisce anch’esso una frazione turistica del comune di Orosei. È un importante centro turistico, il cui nome deriva dai molti ginepri che nascono sulle sue dune. Qui, superato l’Hotel Torre Moresca, arriviamo fino al parcheggio, posto subito dietro la spiaggia.

Orosei-Cala Ginepro: la pinetaLa spiaggia di Cala Ginepro è inserita in una natura interessante, con un bel panorama caratterizzato dalla presenza di dune in tutto l suo settore settentrionale. Di tratta di un litorale lungo circa un chilometro, con diverse cale, caratterizzato da sabbia fine candida o leggermente grigiastra, che si affaccia su un mare verde azzurro, poco profondo. Alle estremità settentrionale e meridionale dono presenti numerose rocce di granito rosa. La spiaggia è mediamente affollata in alta stagione, è molto pulita, e nei suoi dintorni sono presenti bar, alberghi, ristoranti, negozi e servizi vari. Dietro la spiaggia c’è una bella pineta, quasi completamente, però, monopolizzata dai clienti di un grande Hotel.

Orosei-Cala Ginepro: la spiaggia Orosei-Cala Ginepro: la spiaggia Orosei-Cala Ginepro: la spiaggia Orosei-Cala Ginepro: la spiaggia Orosei-Cala Ginepro: ombrelloni sulla spiaggia Orosei-Cala Ginepro: colore del mare Orosei-Cala Ginepro: colore del mare Orosei-Cala Ginepro: colore del mare

Passata Cala Ginepro, arriveremo ad altre spiagge anche esse molto apprezzate dal punto di vista naturalistico e turistico.

Gli impianti sportivi nella frazione Cala Ginepro

All’interno della frazione Cala Ginepro sono presenti diversi impianti sportivi, e qui indichiamo i più significativi. Preso il viale Cala Ginepro e percorso circa un chilometro, prendiamo leggermente verso destra la via Sa Mattanosa, la seguiamo per trecentocinquanta metri e vediamo, alla destra della strada, uno dei cancelli di ingresso del Residence Sa Mattanosa, che appartiene all’Hotel Club Cala Ginepro, all’interno del quale sono presenti, oltre a diverse piscine, anche gli impianti sportivi che comprendono un Campo da tennis, senza tribune per gli spettatori.

Orosei-Cala Ginepro: ingresso del Residence Sa Mattanosa Orosei-Cala Ginepro: Campo da tennis del Residence Sa Mattanosa

Preso il viale Cala Ginepro percorriamo un chilometro e seicento metri e vediamo, alla destra della strada, il cancello di ingresso dell’Hotel Resort I Giardini di Cala Ginepro, che appartiene all’Hotel Club Cala Ginepro, all’interno del quale sono presenti, oltre a diverse piscine, anche gli impianti sportivi che comprendono un Campo sportivo polivalente, con fondo in erba sintetica, senza tribune per gli spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline il calcetto, ossia calcio a cinque, ed il tennis.

Orosei-Cala Ginepro: ingresso del Resort I Giardini di Cala Ginepro Orosei-Cala Ginepro: Campo sportivo polivalente del Resort I Giardini di Cala Ginepro

Preso il viale Cala Ginepro percorriamo un chilometro e novecento metri, poi prendiamo a destra la via Sa Curcurica, dopo centotrenta metri svoltiamo a sinistra e prendiamo il vico I Sa Curcurica lungo il quale, dopo circa centocinquanta metri, vediamo alla destra della strada il cancello di ingresso del Complesso sportivo comunale. Al suo interno è presente un Campo sportivo polivalente, con fondo in erba sintetica, dotato di tribune in grado di ospitare un’ottantina di spettatori, nel quale è possibile praticare come discipline il calcetto, ossia calcio a cinque, ed il tennis.

Orosei-Cala Ginepro: ingresso del Complesso sportivo comunale Orosei-Cala Ginepro: Campo sportivo polivalente del Complesso sportivo comunale

Gli stagni alle spalle della spiaggia di Cala Ginepro

Alle spalle della spiaggia, si trova lo stagno di Cala Ginepro circondato da piccole dune ricoperte di ginepri Fenici. E, un poco più a sud, lo stagno di Sa Mattanosa che sbocca nell’arenile. Gli stagni sono caratterizzati da abbondanti canneti, e da una vegetazione di lentischi, ginepri, palme nane ed agavi.

L’area protetta di Sa Petra Bianca nella quale si trova l’oasi di Biderosa

Orosei-La Caserma forestale di Sa Petra BiancaA nord dell’insediamento turistico e della spiaggia di Cala Ginepro, si trova un promontorio nel quale è ospitato il Campaggio Cala Ginepro, e più a nord si entra nel territorio dell’area protetta di Sa Petra Bianca. Proseguendo sulla SS125 Orientale Sarda, poco dopo la deviazione per Cala Ginepro, al chilometro 236.5, sulla destra troviamo la Caserma forestale di Sa Petra Bianca, da dove inizia la strada sterrata che porta alle cinque spiagge dell’oasi di Biderosa, ed è gestita dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, che opera dalla Stazione Forestale di Orosei in via del Mare. Serve a tutelare l’area vasta che include i territori di Orosei e altri comuni, gestendo la polizia forestale e la tutela ambientale.

L’oasi di Biderosa

Orosei-Area del cantiere forestale di BiderosaL’oasi di Biderosa, denomitata a volte anche oasi di Bidderosa, è un’area protetta che si sviluppa intorno allo stagno di Sa Curcurica a sud, ed allo stagno di Biderosa a nord, e che prende il nome dalla presenza al suo interno del Monte Biderosa, un rilievo collinare che raggiunge un’altezza di 176 metri. Si tratta di un’area protetta visitabile solo dopo essersi prenotati con buon anticipo, che si raggiunge tramite una strada sterrata, ed offre un’esperienza di natura incontaminata tra ginepri, pini e rocce granitiche. Nella stagione estiva, occorre richiedere il permesso, con ingresso a pagamento, e, preferibilmente, raggiungere la costa a piedi o in bicicletta. La biglietteria si trova presso il comune di Orosei, e l’accesso è fortemente limitato, a sole 140 auto e 30 moto ogni giorno. L’oasi comprende cinque splendide spiagge separate, ognuna con il suo accesso e parcheggio a numero chiuso, che offrono diverse opzioni per godersi il mare. Le cinque spiagge sono quasi sempre deserte, anche in alta stagione, per la protezione che è stata loro assegnata dalla riserva della Guardia forestale e dal comune di Orosei.

Il grande stagno di Sa Curcurica

Orosei-Lo stagno di Sa CurcuricaAll’interno dell’area protetta, nella sua parte meridionale, si estende l’ampio e scenografico stagno di Sa Curcurica, il cui nome non è casuale dato che, nel dialetto di Orosei, questa parola significa la gallinella d’acqua, riferimento all’uccello bruno di medie dimensioni che frequenta l’adiacente stagno. Lo stagno fino all’Ottocento era conosciuto col nome di Crocorica, come indicato nel Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna di Goffredo Casalis. Lo stagno, il più importante della zona, ha una superficie di 38 ettari, ed è alimentato dal rio Pischina e dal rio Sa Mela, i quali formano un bacino imbrifero di quasi 15 chilometri quadrati, e vanno a formare un’area stagnale legata alla dinamica fluviale, in prossimità della foce, lungo la depressione di retrospiaggia, con una superficie di circa 38 ettari ed una profondità che varia dai venti centimetri ai due metri. Si tratta di un’altra area umida di grande interesse naturalistico e paesaggistico, che gode di discreti apporti fluviali, ed è stato collegato al mare per mezzo di un canale, in parte artificiale, scavato nel 1959, in quanto lo sbocco naturale era frequentemente soggetto ad interrimento. L’opera di ingegneria non è, però, mai stata completata, al punto che oggi la comunicazione con il mare avviene solo in concomitanza con l’alta marea. Lo stagno è circondato da colline sulle quali cresce un’estesa pineta di notevole pregio paesaggistico, e, nell’area dello stagno, sono stanziali numerose specie di uccelli rari. Nello stagno era presente l’importante Peschiera di Sa Curcurica nella quale si allevavano cefali, spigole, orate, saraghi, mormore e sogliole, ma che è attualmente improduttiva, ed in stato di completo abbandono.

La spiaggia di Sa Curcurica

Descriviamo ora le spiagge che si trovano all’interno dell’area protetta, e che comprendono la spiaggia di Sa Curcurica e la cinque spiagge presenti nell’area dell’oasi di Biderosa. La prima spiaggia che si inconta, subito a nord della spiaggia di Cala Ginepro, è la spiaggia di Sa Curcurica, che si trova nel perimetro dell’area protetta di Sa Petra Bianca.

La spiaggia di Sa Curcurica si può raggiungere in pochi minuti partendo dalla spiaggia di Cala Ginepro e dirigendoci verso nord, con una piacevole camminata in riva al mare, fino a raggiungere la spiaggia. La spiaggia di Sa Curcurica si sviluppa su un arenile di grandi dimensioni, costituito da sabbia candida con tendenza al grigio, finisima, affacciato su un mare verde azzurro, poco profondo. La fine sabbia argentata e il basso fondale distinguono questa perla nel territorio di Orosei, che presenta alle spalle dei lievi promontori di granito rosa e l’ombrosa pineta attrezzata. Ideale anche per le famiglie con bambini, la spiaggia di Sa Curcurica è caratterizzata dalla presenza subito a nord di essa del grande stagno di Sa Curcurica.

Orosei-Veduta della spiaggia di Sa Curcurica Orosei-Sulla spiaggia di Sa Curcurica

Le prime quattro spiagge dell’oasi di Biderosa

Subito più a nord rispetto alla spiaggia di Sa Curcurica si trovano le spiagge dell’oasi di Biderosa situate in cinque magnifiche baie con sabbia fine e un mare cristallino. C’è una lussureggiante foresta costiera e un’area ricca di flora e fauna mediterranea, perfetta per gli amanti della natura e delle escursioni. Ma per raggiungere queste spiagge occorre superare la foce dello stagno Sa Curcurica, che è molto stretta, ha una portata soggetta al livello delle maree e all’affluenza stagionale d’acqua, per questo ed il suo attraversamento in alcuni periodi dell’anno ci sono tratti del rio che si possono attraversare anche a piedi, ma in altri periodi l’attraversamente non è molto semplice, a causa della profondità del canale, nel quale è necessario spostarsi a nuoto.

Le spiagge dell’oasi di Biderosa sono costituite da sabbia candida con tendenza al grigio, finisima, affacciate su un mare verde azzurro, poco profondo. Molto pulite, sono caratterizzate anch’esse da rocce rosse ai lati, e sulle spiagge si trovano ginepri e gigli selvatici. Le prime due cale sono quelle più facilmente accessibili e spesso le prime a catturare lo sguardo, dato che il paesaggio è un invito al relax, tra pini marittimi che offrono riparo naturale dal sole e acque ideali per lunghe nuotate. Subito dopo aver superata la foce dello stagno, si trova la Prima spiaggia, che costituisce il punto di accesso principale, ed offre panorami mozzafiato ed una sabbia bianca soffice. Più a nord, si sviluppa la Seconda spiaggia, incantevole e spesso più tranquilla, con sabbia fine e mare cristallino. Le altre spiagge, un po’ più appartate, premiano chi decide di proseguire a piedi tra scenari ancora più intimi e selvaggi, dove spesso ci si ritrova da soli, circondati dal suono del vento e dal fruscio degli alberi. La Terza spiaggia, spesso citata come una delle più belle dell’intero golfo, è forse la più famosa per la sua bellezza e per essere un angolo di paradiso ideale per le famiglie, grazie al suo fondale che digrada con dolcezza e all’atmosfera silenziosa che la avvolge. Proseguendo il percorso si raggiunge la Quarta spiaggia, un’altra perla di sabbia bianca e acqua turchese.

Orosei-Veduta delle spiagge dell’oasi di Biderosa Orosei-Sulla terza spiaggia dell’oasi di Biderosa

Proseguendo ancora più a nord rispetto a queste due spiagge, si trova lo stagno di Biderosa, di fronte al quale si affaccia la bellissima spiaggia di Biderosa, la più conosciuta e famosa delle spiagge presenti nell’area protetta di Sa Petra Bianca, nella quale si trova, appunto, l’oasi di Biderosa.

Lo stagno di Biderosa

Orosei-Lo stagno di BiderosaIl bello e suggestivo stagno di Biderosa, chiamato anche stagno di Bidderosa ed indicato sulla carta IGM come stagno di Biderrosa, è un’area stagnale lungo la depressione di retrospiaggia, che fino all’Ottocento era conosciuta come stagno di Luca, come indicato nel Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna di Goffredo Casalis. Lo stagno ha una superficie di circa 6 ettari, che si trova in comunicazione diretta con il mare, ma l’immissione di acque marine avviene solo occasionalmente, per cui, durante la stagione estiva, lo stagno è soggetto a prosciugamento. In condizioni di massimo invaso si rileva una profondità di circa 40 centimetri. Si tratta di un’area umida di grande interesse naturalistico e paesaggistico, che si estende verso l’entroterra, cinto dalle colline di granito rosa, ed è circondato da una pineta e da un bellissimo sottobosco di eriche, mirti e corbezzoli, oltre alla consueta vegetazione palustre. Con la direttiva comunitaria Habitat approvata nel 1992 dalla Commissione europea, è stato dichiarato sito di interesse comunitario e inserito nella rete Natura 2000 con l’intento di tutelarne la biodiversità, attraverso la conservazione dell’habitat, della flora e della fauna selvatica presenti.

La spiaggia di Biderosa

Procedendo a piedi o in bicicletta, passato lo stagno di Biderosa, arriviamo alla spiaggia di Biderosa, che è la quinta delle cinque spiagge inserite all’interno dell’oasi di Bidderosa, un parco di circa ottocentocinquanta ettari formato da boschi e macchia mediterranea, immersa in una natura solitaria e selvaggia.

La spiaggia di Bidderosa si trova nell’ultima caletta, ed è un’ampia distesa di sabbia su un mare caraibico. Il litorale, di grandi dimensioni, è costituito da sabbia candida con tendenza al grigio, finisima, affacciato su un mare verde azzurro, poco profondo. Molto pulita, è caratterizzata da rocce rosse ai lati, e sulla spiaggia si trovano ginepri e gigli selvatici. Si tratta di un posto suggestivo ed incantevole, dove la sabbia bianca e soffice è contornata da dune, che accolgono ginepri secolari e gigli marini, e le rocce granitiche che la intervallano. Il fondale è basso e lievemente digradante dalla riva al largo perciò è molto adatta a bambini ed anziani. Per preservare questo meraviglioso ecosistema è stato introdotto il numero chiuso all’interno dell’oasi di Biderosa.

Orosei-La spiaggia di Biderosa Orosei-La spiaggia di Biderosa Orosei-La spiaggia di Biderosa

La spiaggia di Biderosa confina, verso nord, con la spiaggia di Pedra Marchesa, alla quale arriveremo lungo la SS125 Orientale Sarda, nella prossima tappa, dopo aver visitato la spiaggia di Berchida. La spiaggia dell’oasi di Biderosa, con quella di Pedra Marchesa, forma un arenile quasi ininterrotto, lungo oltre quattro chilometri.

La prossima tappa del nostro viaggio

Nella prossima tappa del nostro viaggio entriamo nella Baronia Settentrionale, dove ci recheremo a visitare la Città di Siniscola, storico capoluogo della Baronia settentrionale, che vedremo con il suo centro storico ed i suoi dintorni, con le molte Chiese ed i suoi siti archeologici.


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